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AGGIORNAMENTO UCRAINA/nota n.8


Missione, Interventi Umanitari, Accoglienza

Carissimi/e,

a seguito della riunione intercorsa ieri pomeriggio con i referenti di Caritas Italiana e il successivo confronto con il nostro Vescovo, Mons. Francesco Savino, comunichiamo quanto segue:

LA MISSIONE. La delegazione di Caritas Italiana, guidata dal Direttore don Marco Pagniello, che si è recata nei centri profughi situati in Romania, Moldavia e Polonia, ai confini con l’Ucraina, ha dato voce, attraverso la testimonianza e alcuni video, al loro viaggio. “Dobbiamo fare, ma soprattutto essere” queste le parole del direttore nazionale di Caritas Italiana, il quale ci ha ricordato quanto sia importante l’esserci anche attraverso la preghiera. Il primo obiettivo della nostra missione – ha sottolineato Laura Stopponi, responsabile dell’Ufficio Europa di Caritas Italiana – era quello di andare e vedere, esprimere vicinanza, dando importanza alla dimensione dell’essere e dello stare. “È stato importante vedere quello che le Caritas stanno facendo con tutte le forze e l’amore che hanno. Con tutte le risorse che si ritrovano. Le Caritas in Ucraina hanno potenziato i centri e riorganizzato il lavoro per poter raggiungere anche le zone più pericolose”. Si sta valutando, da parte di Caritas Italiana, di immaginare anche un sostegno tecnico e di accompagnamento alle Caritas che sono lì in Ucraina e al confine. È stata ribadita la necessità di continuare a raccogliere fondi per i bisogni di prima emergenza.

Il grande numero dei profughi che hanno raggiunto il confine vuole restare nei paesi vicini, in Polonia o al massimo in Germania, perché sperano e vogliono tornare quanto prima a casa.

 

GLI INTERVENTI UMANITARI IN UCRAINA E NEI PAESI LIMITROFI (CARITAS POLONIA, CARITAS ROMANIA, CARITAS MOLDAVIA, CARITAS UNGHERIA, CARITAS SLOVACCHIA E BULGARIA, CARITAS DEI BALCANI, ECC.) Il supporto economico, tecnico e materiale di Caritas Italiana sta andando anzitutto a favore degli interventi umanitari promossi dalle due Caritas nazionali ucraine (Caritas Ucraina e Caritas Spes), dove la situazione si sta aggravando perché la popolazione civile sta diventando un bersaglio sempre più frequente: case, scuole, ospedali e altre infrastrutture critiche sono state colpite con attacchi militari in tutta l’Ucraina.

Sono ancora in corso evacuazioni su larga scala; tuttavia, queste evacuazioni rimangono estremamente pericolose, e decine di autobus sono stati rimandati indietro nel corso degli ultimi giorni.Tutti gli uffici locali della Caritas sono uniti attorno ad un obiettivo comune – la fornitura tempestiva di assistenza vitale dove è più necessario. Questa settimana il processo si è intensificato quando i primi convogli organizzati all’estero hanno iniziato ad arrivare in Ucraina. Le spedizioni arrivano negli uffici della Caritas locale e poi vengono distribuiti alle regioni più bisognose.

Le conseguenze della guerra sulle persone sono devastanti. Ai milioni di sfollati interni (i cui dati sono in costante aggiornamento) si aggiungono le oramai 3 milioni di persone che hanno lasciato l’Ucraina per raggiungere Paesi dell’Unione Europea e oltre 2 milioni di sfollati interni al paese. Di questi, circa 1 milione sono minori e, in numero crescente, non accompagnati da adulti.

Secondo le cifre Onu, la Polonia ha ospitato 1,2 milioni di ucraini. Prima di questa crisi, la Polonia già ospitava circa 1,5 milioni di ucraini per motivi di lavoro.
L’Ungheria fino ad ora ha ospitato 191.348 persone, poco meno del 10 per cento del totale. Altri 141 mila sono arrivati nella Repubblica slovacca, 83 mila in Moldavia e poco meno in Romania (circa 450 mila).

Caritas Italiana è in contatto costante con le Caritas dei paesi limitrofi e fornisce supporto economico, tecnico e materiale a favore degli interventi umanitari promossi in loco.

 

L’ACCOGLIENZA. Caritas Italiana è impegnata in Polonia per garantire i tre voli umanitari che partiranno il 21, 22 e 23 marzo. Si sposteranno circa 650 profughi. È un’operazione molto importante e delicata e le variabili sono state e sono ancora tantissime. Le risposte diocesane hanno ampiamente superato le vere necessità. Al momento, per questi tre voli, sono state coinvolte solo 40 diocesi. PER ORA, LA NOSTRA DIOCESI NON È STATA COINVOLTA. Le scelte non nascono da questioni di preferenze, simpatie o antipatie. Le scelte nascono da valutazioni importanti e ponderate. Questo non vuol dire che ai prossimi voli umanitari non servirà il nostro aiuto. Dopo questi tre voli, infatti, ci saranno altre esperienze per le quali ci verrà chiesto di restare disponibili e di esserci.

Ciò non toglie che, nel frattempo, i profughi che arrivano in autonomia, o che vi vengono segnalati dai Comuni o che arrivano tramite ricongiungimenti familiari possono essere accolti da noi e aiutati. Ma vi preghiamo e consigliamo di non fare nulla in autonomia. Il consiglio che vi diamo (e che ci è stato dato anche da Caritas Italiana) è quello di continuare a lavorare insieme e di fare tutto sempre tramite il canale della Caritas diocesana. Ciò ci aiuterà a tenere traccia e contezza di ogni cosa e ad essere poi pronti per una possibile e prossima richiesta di accoglienza da parte di Caritas Italiana.

Infine, comunichiamo che attualmente in diocesi sono già state accolte circa 30 persone. Si tratta di ricongiungimenti familiari: sono a Castrovillari presso la Parrocchia dei Sacri Cuori, a Morano Calabro presso la Parrocchia di San Nicola di Bari e a Montegiordano presso la Parrocchia Beata Vergine Maria del Rosario.

Continuiamo, tutti insieme, a chiedere con forza l’immediata fine delle azioni militari e a restare uniti nella preghiera. In questo giorno solenne, chiediamo l’intercessione di San Giuseppe, patrono della Chiesa Universale e uomo di pace, affinché possa fermare questo massacro e possa donare a tutta l’umanità il prezioso dono della concordia e della pace, specialmente al popolo ucraino ancora minacciato in queste ore dalla guerra.

Cassano all’Ionio, 19/03/2022

Il Direttore della Caritas diocesana
Sac. Mario Marino

 

Le donazioni possono continuare a giungere attraverso i consueti canali diocesani o, con Causale Emergenza Ucraina”, tramite: 

Conto Corrente Postale:

Numero: 13001870

Intestazione: Curia Vescovile di Cassano all’Jonio

o Bonifico Bancario:

Banca INTESA SAN PAOLO S.p.A.

IBAN: IT53 K030 6909 6061 0000 0002 920

Banco Posta

IBAN: IT37 V076 0116 2000 0001 3001 870

Comunicato Emergenza Ucraina-8