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Nuovo anno scolastico: Mons. Savino: “Accogliamo l’amore per la conoscenza”


          Ai dirigenti, ai docenti,  ai genitori, agli studenti, 

          ai dipendenti amministrativi  e collaboratori scolastici

          delle Scuole di ogni Ordine e Grado 

          del territorio della Diocesi di Cassano allo Ionio

 

  “Non è vero che imparare serve a vivere,

perché imparare è vivere”

(Heschel)

 

A voi tutti che iniziate un nuovo anno scolastico con alunni e studenti, giunga il mio saluto.

Come di consueto, anche il vescovo della Diocesi si fa presente per riconfermare la sua disponibilità affettuosa ad essere vicino a tutti i protagonisti della scuola, dirigenti, docenti, studenti, genitori, collaboratori!

Dopo le vacanze estive, tra poco arriverà il vociare di piccoli e grandi ad affollare corridoi ed aule con un’energia gioiosa e contagiosa ma che richiama alle nostre responsabilità di adulti componenti di una comunità educante.

Ma chi vogliamo educare? Quale obiettivo primario da perseguire? Con quali mezzi? Su ciò i docenti si interrogano e cercano risposte che diano senso al proprio ruolo: è sempre più arduo! E ci accorgiamo che la Scuola, come la Chiesa, perde terreno sulla proposta culturale per rispondere all’efficientismo pratico di competenze da spendere nel fare! Tutti ci impegniamo a fare, e facciamo tanto, ma avvertiamo un senso di smarrimento. Ci siamo perdendo mentre le questioni si complicano.

Eppure un orientamento esiste e ci viene incontro: l’amore per la conoscenza! Possiamo accoglierlo insieme per essere autenticamente piccoli , giovani e adulti del nostro tempo.

Con l’energia e l’entusiasmo dei bimbi della scuola dell’infanzia ed elementare, con il desiderio di scoperta ed autonomia dei ragazzi della Media, mi rivolgo particolarmente ai giovani, protagonisti passivi del nostro tempo e del futuro, perché oltrepassino la disillusione, non cadano nell’indifferenza e riprendano da protagonisti attivi la vita quotidiana dentro e fuori la scuola.

C’è bisogno di regole, cari giovani! La parola vi disturba a tal punto che cercate di farla dimenticare anche agli adulti. Ma la regola è necessaria per istruirsi. Non esiste istruzione senza regole: ogni disciplina si chiama tale perché richiede delle regole da seguire, che vanno come per una lingua, dalla morfologia alla grammatica, fino alla sintassi. Senza istruzione non si può costruire nulla che possa essere duraturo. E abbiamo bisogno di strutture solide che poggino su un fondamento certo e incrollabile. Solo se avremo chiare le regole possiamo sapere come e con quale fine ci istruiamo.

Per questo abbiamo necessità di tornare al punto di partenza che consiste in questa antichissima constatazione: IO SO DI NON SAPERE!.

Ricordiamo sempre l’insegnamento socratico e teniamo presente che esso è il motore della conoscenza affidabile, della ricerca della Verità, che è Gesù Cristo, aggiungo per i credenti cristiani.

E c’è bisogno di cuore anzi di un cuore docile (aggettivo che deriva dal latino dòceo, insegno) pronto a farsi ammaestrare. Guardiamo al cuore, sede dell’affettività, non disgiunto dal pensiero. Con la ragione affettiva possiamo distinguere il bene dal male, scomporre le idee complesse e distinguervi i diversi elementi, per ricondurre la complessità alla semplicità.

Il contesto da cercare è il silenzio: azzeriamo i rumori che impediscono di ascoltare. Grazie all’ascolto, che è un processo attivo e di conoscenza ben al di là della semplice percezione sensoriale, potete imparare, cari studenti, ad udire con volontà e consapevolezza quanto i docenti vi offrono, accogliere con interesse e concentrazione le materie di studio, appassionarvi nell’esercizio quanto più arduo possibile, affrontare le sfide della conoscenza con gioia ed umorismo.

Auguri di buon lavoro: ognuno sia se stesso! 

   Cassano allo Ionio, 11 Settembre 2018                 

    don Francesco, Vescovo