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Elezioni, il Vescovo Savino auspica “Un voto per il bene di tutti”


Il Vescovo di Cassano all’Jonio mons. Francesco Savino: 

UN VOTO PER IL BENE DI TUTTI

La scadenza elettorale non ci può vedere indifferenti soprattutto in questo momento storico attraversato da una profonda crisi e sfiducia nelle istituzioni che avverto presenti anche nelle nostre comunità. E’ una sfiducia comprensibile che interpella anche me Vescovo cui spetta il compito di richiamare al coraggio di una cittadinanza attiva e responsabile che rifiuti qualsiasi connivenza con chi sfrutta l’elettorato attraverso la pratica del clientelismo e del voto di scambio.

Non è mio compito dare indicazioni di voto, ma non posso esimermi dal proporre una riflessione in particolare sul compito educativo che ho come pastore. E lo faccio tenendo presente anche le parole di Papa Francesco: “Per rendere la società umana più degna della persona, occorre rivalutare l’amore nella vita sociale – a livello, politico, economico, culturale – facendone la norma costante e suprema dell’agire” (Laudato Sii n. 231).

In questa nostra terra calabra, così martoriata e sfigurata, non possiamo cedere al disinteresse. La rassegnazione e il cedere al fatalismo non consentono di riconoscere e custodire tutti i piccoli segni di speranza di cambiamento che pur germogliano nella nostra terra.

La condizione economica del Sud Italia, che affonda le sue origini nell’annosa questione meridionale, è davvero centrale: ne subiscono gli effetti i giovani che non trovano lavoro. Moltissimi sono costretti ad allontanarsi dal proprio contesto territoriale in cerca di realizzazione personale e di occupazione, oppure sono relegati ai margini da inoccupati rassegnati.

La politica ha il compito di riconoscere la priorità del diritto al lavoro per tutti i cittadini italiani anche valorizzando i segnali, piccoli ma significativi, di esperienze di cooperazione che nascono dalla libera creatività imprenditoriale. Sappiamo bene che occorrono infrastrutture, investimenti non avvelenati da infiltrazioni mafiose, uomini e donne capaci di mettere in atto iniziative che aiutino i giovani, sostengano le famiglie, promuovano dignità ai deboli, ai malati, ai poveri.

Il cambiamento è possibile se consideriamo che il patrimonio culturale, sociale e naturale della Calabria è davvero ricco e unico. Ma va gestito oltrepassando il metodo mafioso.

Ci attende una grande sfida che ha per orizzonte il bene comune. Come ci insegna la “Dottrina Sociale della Chiesa”, il conseguimento del bene comune presuppone il rispetto della persona umana con diritti inalienabili ordinati al suo sviluppo integrale ed esige dispositivi di sicurezza sociale e sviluppo dei diversi gruppi intermedi nel principio di sussidiarietà.

Il bene comune richiede la pace sociale che non si realizza senza un’attenzione particolare alla giustizia distributiva, la cui violazione genera sempre violenza.

Le Regioni meridionali, e il nostro territorio in particolare, hanno messo in campo una vera cultura di accoglienza e solidarietà cui non si confanno sentimenti di chiusura, egoismi corporativi, muri invocati che, come in altri paesi d’Europa, contribuiscono anche in Italia al diffondersi di un clima di intolleranza e di razzismo.

Ascoltiamo il richiamo dell’Evangelii Gaudium (n. 203) in cui il Papa dice che dignità della persona e bene comune sono “strutture” portanti della politica economica e non possono, né devono essere risolte in proclami o dichiarazioni di facciata, volte al consenso elettorale.

Non dobbiamo dimenticare la consegna del nostro Pontefice nella Sua visita a Cassano all’Jonio il 21 giugno 2014. Egli utilizzò parole chiare e inequivocabili per permettere a tutti noi cristiani di riconoscere il “male” e il “disprezzo del bene comune” e di dire “no” al malaffare, alla violenza generalizzata, alla sopraffazione e all’interesse personale che inclinano alla logica della ‘Ndrangheta piuttosto che alla speranza di cui hanno estrema necessità i ragazzi e i giovani.

Che ognuno voti dunque secondo coscienza, scegliendo liberamente quei programmi e quei candidati che più appaiono adatti alla crescita della nostra terra. Votare in assoluta libertà e guidati da un animo retto e responsabile è il dono più importante che un cittadino possa fare alla propria comunità, ai propri figli e alle generazioni che verranno.

Cassano all’Jonio, 19 Febbraio 2018

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