Omelie

Epifania del Signore 6 Gennaio 2018


 EPIFANIA DEL SIGNORE [SCARICA]

6  Gennaio 2018

Celebriamo oggi l’Epifania del Signore, la rivelazione alle genti del Bambino nato a Betlemme. “Il bambino adagiato nella mangiatoia”, partorito da Maria, giovane figlia di Israele, e adorato dai pastori primi destinatari dell’annuncio della nascita di Gesù, l’Emmanuele, il Dio con noi, è Colui che cerchiamo tutti noi “mendicanti del cielo”. E a tutti si rivela.

Dei Magi, che ci rappresentano, padre D.Turoldo dice: “Voi siete i santi più nostri, naufraghi sempre in questo infinito, eppure sempre a tentare, a chiedere, a fissare gli abissi del cielo fino a bruciarsi gli occhi del cuore”. I Magi si caratterizzano per il loro mettersi in cammino, per il loro “uscire” e andare ad “incontrare”. Percorriamo i passi del loro cammino per coglierne la bellezza e la difficoltà.

Il primo passo è nella profezia di Isaia: “Alza il capo e guarda”. I Magi, giungono dall’Oriente a Gerusalemme, la città santa dei Giudei. Non appartengono alla discendenza di Abramo, non stanno all’interno dell’alleanza di Dio con Israele. Il loro “esodo” non è guidato dalla Parola di Dio, eppure il bisogno di lottare contro gli idoli, il loro scrutare i segni della natura, il bisogno di felicità, li spinge a partire seguendo la luce di una stella.

Il secondo passo sta nel “camminare” : per incontrare il Signore occorre viaggiare mettendo insieme intelligenza e cuore. Occorre cercare, di libro in libro, ascoltando e dialogando di persona in persona. I Magi salgono a Gerusalemme per interrogare la sapienza rivelata a Israele. I sommi sacerdoti e gli scribi che sanno interpretare le profezie, rispondono con infallibilità ma davanti al compimento dell’evento messianico, restano prigionieri dei loro schemi e soprattutto delle loro posizioni di potere. Non vanno al di là della loro competenza nelle scritture sante e sono incapaci di riconoscere Dio che opera nei modi più imprevedibili.

Il terzo passo è il “cercare insieme”. I Magi, non “tre” ma “alcuni” secondo il Vangelo, fissano il cielo e guardano nella stessa direzione. La “ricerca della Verità” è personale ma le “risorse carismatiche” di ciascuno alimentano quelle degli altri.

Il quarto passo consiste nel non avere paura degli errori che, della ricerca sono parte costitutiva. Il percorso dei Magi non è privo di errori: arrivano nella città sbagliata, “parlano del bambino con l’uccisore dei bambini, perdono la stella, cercano un re e trovano un bimbo, non in trono ma fra le braccia della Madre” (Ermes Ronchi). Tali errori non li bloccano, anzi, con infinita pazienza essi ricominciano, ripartono, provando una grande gioia nel rivedere la stella che si ferma sopra il luogo dove si trova il bambino.

“Entrati nella casa, videro il bambino, con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono”. Come i pastori, i Magi contemplano un bambino che per loro è rivelazione del Dio fatto uomo. Dopo quell’incontro sconvolgente, ritornano al loro paese da un’altra strada per non incontrare Erode, che ha fatto del potere la sua “religione” e teme di essere spodestato.

Gesù, il Messia, il Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, non è monopolio di qualcuno o di qualche cultura, o di qualche continente, ma è il dono che Dio fa a tutta l’umanità e che tutti possono riconoscere uscendo dalle proprie sicurezze, dal narcisismo, dall’autoreferenzialità arrogante e presuntuosa. “In Gesù Cristo non c’è più né giudeo né greco” (cfr. Gal 3, 28), tutti gli uomini e le donne della terra possono incontrare Dio e in Lui incontrarsi per costituire l’unica famiglia umana

Buon cammino! Buona ricerca! Buona Epifania.

   Francesco Savino