La Porta Santa del Carcere, Mons. Savino ai detenuti: “Nessuno punti il dito su di voi”
“Oggi questa cappella è la mia Cattedrale”. Il Vescovo, una volta al mese, andrà a confessare in carcere a Castrovillari.
Mons. Francesco Savino apre, nel carcere di Castrovillari, la quarta Porta Santa della Diocesi. #Giubileo2015#PortaSanta
(foto di Gianfranco Longo)
“Sono venuto qui come Pastore e soprattutto come Fratello a condividere la vostra situazione”. Così, il Vescovo di Cassano, si è presentato ai detenuti presso la Casa circondariale di Castrovillari dove ha aperto la porta santa, individuata in quella della Cappella dell’Istituto penitenziario. “La Chiesa vi prende a cuore. Siete figli della Chiesa”, ha continuato il presule che, al cospetto della direttrice del Carcere, del personale, del cappellano, don Nicola Arcuri, e dei reclusi ha dichiarato: «La porta delle vostre celle: passaggio di una vita rigenerata, affidata alla Misericordia di Dio. E’ bello vedere che ogni porta delle vostre celle, è segnata dal logo del Giubileo che ci invita a fare esperienza di Misericordia di Dio. La Misericordia di Dio – ha continuato mons. Savino – fa di noi delle persone completamente rinnovate, nuove. Esiste un perdono, una misericordia, che è quella di Gesù, che non ci fa sentire abbandonati e condannati. Nessuno punti il dito su di voi. Il reato va condannato, ma non la persona, che è chiamata a fare un cammino di recupero». «Le vostre famiglie – ha poi esortato il Vescovo – hanno bisogno di voi, vi attendono rinnovati». Quindi, don Francesco, ha ricordato un episodio di Papa Giovanni XXIII, quando andò a visitare i carcerati di Regina Coeli, a Roma. “Mentre si avviava all’uscita dalla prigione, Papa Giovanni vede un uomo staccarsi dal gruppo dei reclusi raccolti attorno all’altare. Quegli lo guarda con occhi arrossati dal pianto, e cadendogli ai piedi, domanda: le parole di speranza che Lei ha pronunciato, valgono pure per me che sono un grande peccatore?”. Papa Roncalli non risponde. Si china sull’uomo, lo solleva, lo abbraccia e lo tiene a lungo stretto a se.
«A voi capita spesso – ha poi aggiunto il Vescovo, Savino – di sentirvi abbandonati e sfiduciati, delusi: ma Dio non si dimentica dei suoi figli, non li abbandona mai. Egli è sempre accanto a noi, specialmente nella prova: Dio è Misericordia». «Vi invito a vivere ogni momento della vostra vita alla presenza a cui appartiene il futuro del mondo. Ecco la Speranza: il futuro nelle mani di Dio. Con questa speranza, prepariamo al Natale ormai vicino. Tutti sbagliamo nella vita. Tutti dobbiamo chiedere perdono per gli sbagli che commettiamo e fare un cammino di reinserimento. Anche voi, fratelli e sorelle, siete chiamati a fare un cammino che vi porti al reinserimento sociale. La sfida è proprio questa: reinserimento nella società».
«Guardiamo a Gesù – ha, poi, concluso, il Vescovo – Lui è la nostra forza, la nostra certezza. In Lui: umiltà, solidarietà, servizio».
Il Vescovo, una volta al mese, andrà a confessare in carcere a Castrovillari.