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Migranti, Vescovo Savino: «E’ in gioco la civiltà del nostro Paese»


Intervista al Quotidiano del Sud di venerdì 21 luglio 2017

di Antonio Iannicelli

Cassano – “Sulla questione dei migranti è in gioco la civiltà e la democrazia del nostro Paese”. Monsignor Francesco Savino, vescovo della diocesi di Cassano, a qualche giorno di distanza dall’ultimo sbarco a Corigliano di 203 minori non accompagnati di cui 140 sono stati ospitati all’interno del Sybaris Hotel,  ribadisce il suo pensiero e quello della chiesa di Papa Francesco sulla questione migranti. Una questione drammatica che interessa vite umane, a dire di monsignor Savino, non può continuare a essere gestita dalle sole Prefetture

Eccellenza, sabato scorso all’hotel Sybaris, su disposizione della Prefettura di Cosenza, sono stati ospitati 140 minori dei 203 sbarcati a Corigliano. E’ in atto una protesta proveniente da più parti. Lei cosa ne pensa?

Come ho ripetuto in varie occasioni, anche  per i 140 minori accolti, su disposizione della Prefettura di Cosenza, presso l’hotel Sybaris,  ritengo che sia necessario dare seguito al primo intervento di accoglienza con l’organizzazione di percorsi miranti alla integrazione. Soltanto la disponibilità a lasciarsi interpellare da ogni esigenza della vita umana, quanto più indifesa e fragile si presenti, può garantire una accoglienza che sappia rispettare la dignità della persona insieme al rispetto delle disposizioni legali previste dai nostri ordinamenti. A questo proposito vorrei ricordare che l’esperienza dei 52 minori accolti presso la struttura predisposta dalla Diocesi di Cassano allo Ionio a Mormanno costituisce un esempio di come l’intervento di prima accoglienza possa essere accompagnato da percorsi di inserimento e integrazione nel tessuto sociale perché i profughi e i migranti, anche se minori non accompagnati, possano essere considerati una risorsa più che una minaccia per il territorio e per i suoi abitanti.

Qualcuno ricorda che il Sybaris Hotel, nel recente passato, era stato destinato, con apposito protocollo d’intesa tra più attori specialisti in materia di gestione di beni confiscati,  a struttura sociale nel campo turistico dove potevano trovare spazio anche cooperative sociali e di giovani. Al momento questo progetto sembra compromesso. Qual è il suo pensiero?

La   Diocesi, il Comune di Cassano, Libera e l’UNICAL, dopo aver partecipato più volte a un tavolo di confronto inter-istituzionale convocato dal Prefetto Tomao presso la Prefettura di Cosenza, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che li vede soggetti protagonisti della gestione di un bene confiscato alla mafia per il riutilizzo come struttura sociale. Si è appena concluso un corso qualificato con 35 giovani per la formazione alla cooperazione e alla gestione dei beni confiscati. Il programma previsto ha subito una battuta di arresto con la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro. Siamo in attesa di ulteriori svolgimenti e intanto riconfermo, anche a nome degli altri soggetti coinvolti, la nostra assoluta disponibilità.

Il fenomeno dei migranti, che sta assumendo per le regioni meridionali dell’Italia, alla luce degli atteggiamenti di gran parte dei paesi europei,  una valenza drammatica e sempre più difficile da gestire, può essere governato esclusivamente dallo Stato centrale attraverso le Prefetture?

Credo che l’accoglienza dei migranti richiami a pieno titolo il principio di sussidiarietà sia verticale che circolare: è impensabile che a gestire vite umane, abbandonate a flussi in movimento di così grandi dimensioni e di altrettanto complesse motivazioni e configurazioni, siano esclusivamente  le Prefetture. Occorre un supplemento d’anima nel lavoro degli uomini di tutte le Istituzioni pubbliche, ma anche un concorso di competenze, entusiasmo e spirito di solidarietà che può essere rinvenuto negli operatori delle organizzazioni non governative senza scopo di lucro.

Da più parti, e non mancano i sindaci, si afferma che la presenza di migranti, minori e non, possa rappresentare una minaccia allo sviluppo turistico di un territorio. Lei cosa ne pensa?

Anche per rasserenare gli animi,  è necessario, direi doveroso, che  i rappresentanti di tutte le Istituzioni locali concordino piani di accoglienza dei  migranti  nel rispetto degli equilibri socio-economici del territorio. La Chiesa cattolica italiana ha  lanciato e sta realizzando la campagna “Liberi di partire e liberi di restare” articolata in   accoglienza, integrazione, tutela e promozione, particolarmente sui migranti  minori, secondo le indicazioni di Papa Francesco  nella giornata mondiale del migrante e del profugo di quest’anno. Vorrei ancora una volta ribadire che sulla “questione immigrazione” sono in gioco la civiltà e la democrazia del nostro paese.