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Pasqua, festa d’inclusione per il Vescovo: pranzo con i “fragili”


pasqua2017_pranzo Condividendo nella gioia la Pasqua con i fratelli e le sorelle immigrati e con i fratelli e le sorelle italiani che vivono fragilità, abbiamo fatto esperienza  che in Cristo Risorto tutto è possibile: la convivialità delle differenze, la fiducia reciproca, la civiltà, il dialogo, la democrazia. La Pasqua per noi è festa dell’inclusione perché Gesù di Nazareth ha amato tutti fino alla fine ed è Risorto per tutti.  Condivido anche un pensiero di una bellezza unica di ERRI DE LUCA:

“Pasqua è voce del verbo ebraico “pèsah”, passare.
Non è festa per residenti, ma per migratori che si affrettano al viaggio. Da non credente vedo le persone di fede così, non impiantate in un centro della loro certezza ma continuamente in movimento sulle piste.

pasqua2017_pranzoChi crede e in cerca di un rinnovo quotidiano dell’energia di credere, scruta perciò ogni segno di presenza.
Chi crede, insegue, perseguita il creatore costringendolo a manifestarsi.
Perciò vedo chi crede come uno che sta sempre su un suo “pèsah”, passaggio. Mentre con generosità si attribuisce al non credente un suo cammino di ricerca, è piuttosto vero che il non credente è chi non parte mai, chi non s’azzarda nell’altrove assetato del credente.
Ogni volta che è Pasqua, urto contro la doppia notizia delle scritture sacre, l’uscita d’Egitto e il patibolo romano della croce piantata sopra Gerusalemme.
pasqua2017_pranzoSono due scatti verso l’ignoto. Il primo è un tuffo nel deserto per agguantare un’altra terra e una nuova libertà. Il secondo è il salto mortale oltre il corpo e la vita uccisa, verso la più integrale resurrezione.
Pasqua/pèsah è sbaraglio prescritto, unico azzardo sicuro perché affidato alla perfetta fede di giungere.
Inciampo e resto fermo, il Sinai e il Golgota non sono scalabili da uno come me, che pure in vita sua ha salito e sale cime celebri e immense. Restano inaccessibili le alture della fede.
Allora sia Pasqua piena per voi che fabbricate passaggi dove ci sono muri e sbarramenti, per voi apertori di brecce, saltatori di ostacoli corrieri a ogni costo, atleti della parola pace”.

Auguro a tutti una Pasqua che faccia tremare le nostre certezze e sconvolga i nostri orizzonti…Cristo è risorto!

+ don Francesco Savino