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VIDEO LA TRASLAZIONE DELLE SPOGLIE DI SUOR SEMPLICE: LA DOLCE SERVA DI DIO


“Sposina cara, questa prima angioletta che verrà al mondo… ti nascerà Santa”.

Sono queste le parole profetizzate da una suora, cieca e paralizzata del monastero delle Pentite di Castrovillari, ad Agnese Filomia madre della Serva di Dio: Suor Semplice Maria Domenica Berardi.

Sin dalla giovane età, suor Semplice, crebbe con una sola passione nel cuore:Gesù.

Il suo grande amore per nostro Signore Gesù, la spinse a scegliere la vita monastica, cosicchè nel 1892 emise i voti e fù consacrata “ monaca di casa”, come permetteva il periodo storico.

Sottomettendosi ad una regola di pietà, di sacrificio e di lavoro, nella penitenza e nella castità…scelse di appartenere alle figlie di Santa Chiara d’Assisi, le Clarisse.

Le mura domestiche divennero, così, il suo convento; le ore delle sue giornate scandite dalla preghiera e dalle opere di carità. Le sue uscite erano, esclusivamente, visite agli ammalati ed ai carcerati ai quali portava tanto conforto e tanto amore.

Ella morì, già in odore di santità, nel 1953 tra atroci dolori dovuti alle innumerevoli malattie articolari, ma sempre con quel sorriso sulle labbra, che rappresentava la sua pace interiore per essere, da sempre, in comunione con Gesù.

La cerimonia solenne per la sepoltura privilegiata, che ha visto la traslazione delle spoglie mortali di Suor Semplice, dal cimitero di Castrovillari, nel quale riposava, alla Chiesa Parrocchiale di San Francesco da Paola, sempre in Castrovillari, si è svolta il 16 Aprile 2016 alla presenza del Vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, di numerosi sacerdoti e novizi del convento dei Cappuccini di Morano Calabro, nonché dinanzi ad autorità civili e militari ed insieme ad alcune associazioni di volontariato.

Una celebrazione oltremodo toccante e densa di significato, quella tenuta dal vescovo Savino, che ha avuto il centro nell’ analisi della figura umile e laboriosa di Suor Semplice. Una suora, ma anche una donna semplice, ha detto il vescovo, che viveva solo ed esclusivamente, per fare la volontà del Padre nostro che sta nei Cieli.

Amore e dolore: possono essere queste le due principali parole che, al meglio, rappresentano la vita di questa monaca in odore di santità (“una santa possibile”).

La sofferenza fisica patita in vita da Suor Semplice, era per lei un vanto e non una punizione; una sofferenza accettata e poi offerta a Dio come viatico per il Paradiso. La testimonianza di Suor Semplice, afferma ancora mons. Savino, è una testimonianza credibile dell’ amore di Dio; per questo Suor Semplice deve essere un faro di luce non solo per la cittadina di Castrovillari, ma per tutta la diocesi di Cassano.

In un periodo storico, continua il nostro vescovo, in cui Dio è lontano e viene sempre più messo in disparte; ecco che Suor Semplice deve divenire esempio e testimonianza di come ogni uomo, per Grazia di Dio, può e deve anelare alla santità, poiché è questo il fine ultimo di ogni cristiano.

Mons. Savino conclude la sua omelia, proprio con unafrase sulla santità del filosofo Karl Hager: “ …o la Santità o il nulla.”

Mons. Savino, dopo i ringraziamenti al promotore di giustizia.. padre Paolo Sergi  per l’ avvio del processo di canonizzazione, nonché al postulatore don Massimo Romano, ha invitato tutti i parroci ed il popolo, ad una costante preghiera affinchè Suor Semplice possa salire presto agli onori della Gloria di Dio, come Beata e come Santa.

La cerimonia si è conclusa con la tumulazione delle spoglie sacre lungo la navata sinistra ai piedi dell’ altare, dove da oggi in poi riposerà Suor Semplice: “Zì Monaca“

Caterina Adduci

(video a cura dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali. Riprese: Roberto Fittipaldi – Gianfranco Longo. Post produzione telecastrovillari.tv)