Omelie

XIX Domenica del Tempo Ordinario 12 Agosto 2018


XIX  DOMENICA  DEL TEMPO  ORDINARIO [scarica]

12  Agosto  2018

“Dopo il segno della moltiplicazione dei pani compiuto da Gesù (cf. Gv 6,11-13) e il suo ritiro nella solitudine per evitare la folla (cf. Gv 6,14-15), questa stessa folla continua a cercare Gesù (cf. Gv 6,22-25); egli però “non mette fede nella loro fede” (Gv 2,24), ma chiede di mutare la loro ricerca di cibo in desiderio di Dio: “Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà” (Gv 6,26-27). Gesù infatti, disceso dal cielo, è “il pane di Dio” (Gv 6,33), è “il pane della vita” (Gv 6,35): chi ha fede in lui è nutrito per la vita eterna…” (E. Bianchi).

Alle parole di Gesù “io sono il pane disceso dal cielo”, tutti i Giudei e i capi religiosi “mormorano”, come avevano fatto i loro padri durante l’esodo nel deserto (Es 16, 1-10; 17, 1-7; ecc.).

Mormorare è un peccato stigmatizzato più volte nella Sacra Scrittura in quanto è una contestazione, nascosta e sottile, fatta all’orecchio di qualcuno con lo scopo di trovare dei complici incrinando la vita comunitaria e rovinando i rapporti fraterni. Nelle narrazioni dei Vangeli, l’oggetto della mormorazione è sempre Gesù al quale succede quanto era già successo ai profeti. 

I Giudei, e particolarmente i capi, non comprendono e non accettano che Gesù è “il pane disceso dal cielo” e reagiscono alla sua dichiarazione dicendo: “Costui non è forse Gesù il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come, dunque, può dire: “sono disceso dal cielo?” .

Alla loro incredulità preconcetta, Gesù replica: “Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il padre che mi ha mandato; e io lo resusciterò nell’ultimo giorno”. La fede è iniziativa di Dio che invia il figlio amato nel mondo (cfr. Gv 3, 16) per attirare tutti a sè. La fede è grazia, è il dono di Gesù agli uomini! 

La risposta di ciascuno alla iniziativa di Dio resta libera. Il rifiuto di Gesù rientra nella libertà che può raggiungere la chiusura colpevole dinanzi all’opera e alla Parola di Dio.

La fede è anche adesione fiduciosa a Dio e a Colui che Egli ha mandato, Gesù Cristo (cfr. Gv 6, 28-29).

“Se infatti c’è questa fede obbediente che si nutre di ascolto del Padre, se cioè si è “ammaestrati da Dio” (cf. Is 54,13), allora si è condotti anche a credere in Gesù, e così si può partecipare alla vita per sempre, alla vita senza tramonto”. (E. Bianchi).

Questa pagina del Vangelo di Giovanni, ci stupisce e ci meraviglia, dice Papa Francesco, perché ci fa cogliere la dinamica della fede, che è una relazione, la relazione tra la persona umana, tutti noi, e la persona di Gesù, dove un ruolo decisivo gioca il Padre, e naturalmente anche lo Spirito Santo, che qui rimane sottinteso. Non dimentichiamolo mai: nella fede è importante l’azione dello Spirito Santo!

Alla mormorazione dei figli di Israele nel deserto, Dio aveva risposto con il dono della manna (cfr. Es 16, 11-36), alla mormorazione dei suoi ascoltatori Gesù risponde con il dono di se stesso, con il dono di una vita spesa fino alla morte per i fratelli (cfr. Gv 13, 1). E se al dono della manna, gli israeliti risposero: “Man hu: che cos’è?” (Es 16, 15), ora il dono che Gesù fa di se stesso suscita nei suoi interlocutori la domanda sulla sua identità: “chi è Gesù?”.

Gesù è il pane vivo disceso dal cielo; chi mangia di questo pane non morirà, vivrà in eterno.

Lasciamoci sempre stupire dall’incontro con Gesù, “pane vivo” disceso dal cielo che ci “divinizza” ,come dicevano i padri orientali.

Buona Domenica!

   Francesco Savino