Convegno Azione Cattolica

Educare per servire il futuro
Protoconvento francescano - Castrovillari - 30 sett. 2012


 

CASTROVILLARI – «Abbiamo bisogno di persone che nella vita della Chiesa si spendano per aiutare le nuove generazioni a crescere». Ecco perché per Franco Miano educare, pur consapevole del fatto che sia un impegno educativo « particolarmente esigente», è il modo più bello di «servire il futuro». Di «aiutare la novità della vita a venir fuori» e per scoprire quel «dialogo con Dio» che segna la storia di ogni persona. Un lavorio lungo e faticoso quello educativo che richiede «generosità di cuore e coerenza di vita», che traccia i lineamenti di un educatore che è anche «testimone» ma che è il modo più bello e genuino di «rimanere fedeli al proprio compito» - nella famiglia, quanto nelle istituzioni, nel gruppo quanto nella Chiesa – e aiutare la vita a crescere nel bene. Lo dice questo, il presidente nazionale dell’Azione Cattolica, davanti al popolo di Dio legato a stretto filo dalla scelta associativa – molti dei presenti sono appartenenti del sodalizio – e in forza del «battesimo» che chiama in causa tutti gli uomini di buona volontà, per dirla alla maniera del Concilio Vaticano II di cui la sala è piena. Valore della testimonianza che sottolinea e rilancia anche mons. Nunzio Galantino, Vescovo di Cassano all’Jonio, che in qualità di Pastore di questa porzione della Chiesa di Dio richiama il valore «testimoniale» delle scelte di fede ed educative. Non «tristi replicanti» ma «appassionati del Vangelo». Ecco lo stile del vero educatore. Il Cristiano, chiamato a «gesti controcorrente» pieni di «luce», «imprevedibili», si riconosce quando vive la fede in «maniera autentica». E parafrasando la Parola chiama all’impegno con la “novità” dei fatti. «Attraverso la testimonianza – ha commentato il Vescovo - si accetta il rischio radicale di camminare alla luce di Dio». «Avere cura dell’altro» non con le parole ma con i fatti della quotidianità. E soprattutto il «sogno» di lasciare «mano libera allo Spirito Santo». La sfida educativa è una sfida che non si gioca da soli – ha precisato ancora il Presidente Miano – ma con uno spirito di «comunione» da corroborare e rispolverare sempre. Ed ha chiamato più volte in causa la parola «vocazione» come esempio concreto della fedeltà a ciò che il Signore «ci chiama a vivere». Fare «unità» nella propria esistenza e ritrovare «il centro», aiutare tutti ma in particolare i giovani a fare «centro» nella vita. Ecco il ruolo dell’educazione che oggi «si scontra con la fatica di mettere al centro le cose importanti della vita». E proprio sulla dinamica della relazione educativa si è soffermato Enzo Romeo, giornalista e vaticanista Rai, che, confrontando i modelli contemporanei delle relazione spersonalizzate dei social network ha parlato di «vite sempre più allo specchio» dove prevale «sempre più il desiderio di mettere in vetrina la vita». Serve, oggi più che mai, una «etica della comunicazione». Molto, anche per i cristiani, ha sottolineato, in questo mondo secolarizzato, per farci ascoltare, dipenderà da «ciò che diciamo».

Vincenzo Alvaro
 

 





 

 IL VIDEO a cura di telecastrovillari.tv

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Interventi


Mons. Nunzio Galantino

“La fede tutto rischiara di una luce nuova”

Il mio è poco più di un saluto introduttivo; semmai un saluto introduttivo a tema, per evitare che si risolva in augurio generico di “buon lavoro”. E in questo saluto introduttivo voglio lasciarmi provocare dal titolo assegnatomi, che è un’affermazione: “La fede tutto rischiara di una luce nuova”.
È un’affermazione – ho detto – ma non so quanto essa possa essere anche vista e vissuta come una constatazione. Mi chiedo cioè quanti, incontrando un uomo, una donna o una comunità che dicono di “vivere un’esperienza di fede” – mi chiedo quanti, incontrandoli – possono dire: che ...

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