Giornata diocesana cresimati e cresimandi

VIDEO a cura di telecastrovillari.tv

 


CASTROVILLARI – Li ha cercati, li ha convocati, con il desiderio di parlare al loro cuore. Quel cuore del quale vuole essere «pellegrino».

 

Quel cuore nel quale i giovanissimi cresimandi e cresimati della Diocesi di Cassano all’Jonio custodiscono sogni e progetti per la vita che il vescovo, Mons. Nunzio Galantino, si augura sia ricca di cose «grandi e belle». Perché lui, da Pastore di questi giovani, che ancora non comprendono bene se questo “don Nunzio” – dal sorriso coinvolgente e dallo spirito entusiasta – sia un uomo di «potere» o di «servizio», con loro vuole costruire «cose belle» per colorare di vita nuova questa terra di Calabria. Li ha convocati per sottolineare loro di essere «Amici di Gesù e testimoni gioiosi» - come recita lo slogan della giornata a loro dedicata – in questo tempo in cui, terminato il cammino di preparazione ai sacramenti, si può e si deve decidere se e come essere «protagonisti» della vita, ma anche della Chiesa. E il Vescovo, che scopre anche molte verità personali (dal suo cammino alla sua vita familiare), parla loro in maniera diretta e schietta. Li coinvolge, si fa “interrogare” sulle questioni facili e su quelle spinosi che questi giovanissimi gli pongono in maniera semplice, genuina, vivace. Lui, Galantino, che li ha cercati ed ha desiderato questo incontro si lascia portare nel clima di questa festa, che passa dal ballo alla preghiera in pochi minuti, in uno stile che la Pastorale giovanile, diretta da don Giovanni Maurello, in collaborazione con l’Ufficio catechistico, diretto da don Nunzio Laitano, hanno dato a questo pomeriggio di incontro e confronto. Li guarda negli occhi, li prende per mano, li conduce nella riflessione, scherza con loro e si “racconta” nelle vicende del suo passato. Ma mette anche dei punti fermi. Parte dalla famiglia, luogo in cui questi giovanissimi possono trovare la prima «luce» per orientarsi nel cammino della Vita. Sottolinea l’importanza dei «sacramenti, luogo di incontro con Gesù maestro». Ma consiglia anche ai cresimandi di aprire gli occhi per scorgere attorno a loro quei «testimoni» credibili del Vangelo che ascoltano nelle parrocchie. Ed una volta trovati di «non perderli di vista» e di tuffarsi insieme a loro nell’avventura stupenda della vita in Cristo come «amici di Gesù». Ecco il senso di quell’«eccomi» che questi giovanissimi si preparano a pronunciare nel giorno della Cresima. Una risposta che permette di dire con sincerità a Cristo «eccomi sono qui con le mie energie, la mia volontà pronto a partire». Ed in questo viaggio Galantino vuole «essere il pellegrino dei vostri sogni, dei vostri progetti e dei vostri cuori». Lo dice con diretta sincerità ai tantissimi presenti. Ma consegna loro questo messaggio per portarlo a coloro che non sono presenti e per i quali prega nel corso dell’adorazione insieme ai cresimandi. Poi lascia un messaggio anche i sacerdoti ed agli educatori presenti. Ai primi chiede «di dare più tempo ai nostri ragazzi» ed ai secondi ricorda che «i ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento». Perché è «insieme agli altri» che si diventa protagonisti. Che si fa Chiesa ed allora si può fare festa.

fonte: abmreport.it


 

MONS. GALANTINO INCONTRA CRESIMATI E CRESIMANDI

Padre e Pastore. Ecco l’immagine che resta di Mons. Galantino dopo l’incontro con i cresimati e i cresimandi della diocesi di Cassano all’Ionio. La lettura del brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, portati da un ragazzo, e l’adorazione eucaristica, hanno sottolineato l’aspetto spirituale dell’incontro. Non di un incontro qualunque si è trattato ma dell’incontro con Gesù, “ Pellegrino benevolo che vi accompagna con benevolenza e non vi lascia soli. Voi dite : io ci sto, accetto questa tua compagnia” Con queste parole il Vescovo ha concluso il pomeriggio allegro, rumoroso, vivace per la presenza di tanti ragazzi. Arrivati da tutta la diocesi, accompagnati da
parroci e catechisti, sono subito entrati nel clima della festa alla quale li aveva invitati “don Nunzio”. Si, proprio lui, il Vescovo. Voleva interagire con loro e c’è riuscito proprio bene. Hanno pregato, hanno cantato e danzato e poi gli hanno posto delle domande. Con semplicità e franchezza le risposte sono arrivate, dirette ai ragazzi e non solo.
“Quante messe e quanti incontri da ragazzo, non mi ricordo niente se non il sorriso di un giovane educatore e la serenità di un santo sacerdote”. Ai sacerdoti e agli educatori chiede espressamente di ascoltare e amare i ragazzi e i giovani e li invita a passare dall’essere turisti all’essere pellegrini. Spiega il significato di questi due sostantivi e, rispondendo ad un’altra domanda, dice “ I miei progetti su di voi? vorrei essere un pellegrino dei vostri sogni,un pellegrino dei vostri progetti,un pellegrino del vostro cuore”. Definisce la famiglia che vuol bene ai ragazzi <luce che li orienta> e invita tutti gli adulti a seminare cose belle a piene mani perché occorre allenarsi alle cose belle che stanno nel mondo. Una domanda sulla sua vocazione, porta il Vescovo ad aprire lo scrigno delle cose più intime e con semplicità racconta: “ La mia vocazione non l’ho scoperta. Non si è trattato di un colpo di fulmine. Felice, un mio amico chierichetto col quale eravamo un po’ in competizione, un giorno mi disse che sarebbe andato in Seminario. Io, forse senza nemmeno conoscere il significato di quella parola gli dissi - pure io!-. Lui apparteneva ad una famiglia agiata, io ad una famiglia numerosa, nove figli. Forse un gesto di invidia mi ha portato in Seminario ma vi assicuro che, siccome sono capa tosta, ho messo molto impegno e caparbietà in quello che ho fatto.”
Invita poi i ragazzi ad essere protagonisti che devono coinvolgere quelli che stanno ai margini: “da soli non andiamo da nessuna parte”.
Una catechesi semplice e fresca sui Sacramenti, sempre per rispondere ad una domanda, strappa parecchi applausi.” I sacramenti sono incontri con Gesù nella Chiesa. Col Battesimo entriamo nella cricca di Gesù. Con la Confessione andiamo a dirgli < Hai visto quanto son fetente? Mi riammetti nel tuo gruppo?>, ad alcuni che fanno parte della cricca dice < Senti, ti vuoi legare a me? Vuoi parlare a nome mio?> ed ecco il sacramento dell’Ordine.”
E arriva la domanda birichina. “ Lei che è Vescovo, è un uomo di potere o un uomo di servizio?” Mons. Galantino fa avvicinare il ragazzo, spiega brevemente il senso di uomo di potere, di uomo di servizio, quando e come le due cose si possono incrociare e poi dice. “ Se io sono un uomo di potere o di servizio non lo so, non te lo posso dire, sarai tu, sarete voi ragazzi a dirlo tra qualche tempo “
Già, per poterlo dire devono parlare i fatti. E i fatti stanno già parlando. I ragazzi lo capiranno più in là ma fin d’ora sanno che il Vescovo li ama e che vuole interagire con loro.

fonte: Mariella Clobiaco - acdiocesicassanoionio.it



 

 
 

 

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