Celebrazione eucaristica per la chiusura dell'anno della fede
Cattedrale 23 novembre 2013
Omelia del Vescovo Mons. Nunzio Galantino
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Ritrovarsi
insieme come Chiesa diocesana e celebrare l'Eucaristia in
occasione della chiusura dell'Anno della fede, non vuol dire
ritrovarsi a "liquidare anche questa pratica", semmai in maniera
anche solenne.
Il nostro ritrovarci insieme è invece occasione per ringraziare
il buon Dio per i doni supplementari che ci ha fatto in questo
anno; per domandarci quanto questa opportunità offertaci da Papa
Benedetto, e confermata da Papa Francesco, ci ha trovati pronti
a verificare il nostro modo di vivere la fede. Ed è anche una
opportunità che ci viene offerta per verificare con quale
slancio vogliamo continuare a dare la nostra risposta al buon
Dio che, come ci ha ricordato Papa Francesco nella Lumen fidei,
«ci interpella personalmente e ci chiama per nome» (n. 8).
La liturgia della Parola di oggi, Solennità di Cristo Re, ci
viene in aiuto, mettendo davanti a noi alcune storie di risposta
al Dio che chiama e quindi alcune storie di chiamata alla fede.
Il Re Davide e il popolo che fa festa intorno a lui a Ebron;
Gesù, inchiodato alla Croce sul Calvario; un popolo indifferente
e i suoi capi, interessati solo strumentalizzare questo popolo e
ad accaparrarsi qualcosa; dei soldati che sentenziano; un
malfattore che tenta, in mezzo alle difficoltà ( l’altro
malfattore), di dialogare con Gesù.
Il modo in cui ognuno di questi protagonisti si è posto di
fronte alla chiamata del Signore può aiutarci, a conclusione di
questo Anno della fede, a verificare il nostro modo di
rispondere al Signore che chiama. Le storie e il modo di fare di
queste persone può aiutarci a verificare se le nostre risposte
sono risposte degne di uomini e donne di fede o se, invece, si
tratta di risposte maturate ai margini dell'esperienza di fede.
Il santo re Davide, al di là dell'episodio ricordato nella prima
lettura, è certamente modello di fede sofferta e vissuta da un
uomo scelto dal Signore, capace di tradire il Signore stesso, ma
disponibile anche a rimettersi in cammino per dire il suo
profondo legame con il Signore. La Scrittura attribuisce a
Davide il Salmo 50 ("Miserere"), nel quale il santo re descrive
la sua travagliata storia di peccatore ......
continua>>
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