Rinunciare alla mediocrità, per coltivare sempre i sogni e le
idee.
Lo scrive il vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio,
monsignor Nunzio Galantino, nel messaggio indirizzato agli
studenti delle scuole di ogni ordine e grado attive nel
territorio diocesano. «Con tanti di voi – afferma monsignor
Galantino nella sua lettera, disponibile in versione integrale
insieme ad un’intervista video anche sul sito internet diocesano
- mi incontro spesso in piazza, quella piazza virtuale che è
facebook. Ma la lettera è tutta un’altra cosa. Soprattutto se
con essa riesco a farvi sapere quanto sia vicino a ciascuno di
voi, ai vostri genitori e a quanti, con ruoli diversi,
incontrerete a scuola». Segue l’invito: «Con l'energia che vi
portate dentro e con tutta la passione che talvolta vi fa
scoppiare il cuore vorrei vedervi dare una spallata a una
malattia che si sta diffondendo in maniera endemica: la
mediocrità. Il mediocre è uno senza sogni, impegnato con grande
fervore a spegnere quelli degli altri attraverso la pratica
dell'invidia e della maldicenza. E’ questo il mio augurio per
questo nuovo anno scolastico: un tempo, dei luoghi e soprattutto
un esercito di ragazzi e di giovani che combattono la
mediocrità, mettendo al bando l'invidia e la maldicenza».
Aggiunge il Presule, rivolgendo il suo pensiero anche a docenti,
dirigenti ed operatori scolastici: «La scuola può essere una
palestra per esercitarsi a sconfiggere la mediocrità e a
prendere le distanze da comportamenti invidiosi. C’è bisogno,
per questo, di figure di riferimento credibili: i vostri
insegnanti, i vostri prèsidi. Alcuni cambiamenti, intervenuti
nel sistema scolastico a più riprese, a diversi livelli e in
modo non sempre coordinato, hanno influito talvolta anche
pesantemente sulla loro identità e sul loro ruolo, fino quasi a
snaturarli. Ne diventano allora comprensibili il
disorientamento, la sensazione di delusione e di stanchezza e
per molti versi anche la frustrazione. Ma nel faticoso cammino
della quotidianità, amici, non siete soli: il vescovo e la
Chiesa sono al vostro fianco per trasformare con voi in
concretezza l'esigenza urgente di ridefinire secondo un più alto
profilo la figura dell'educatore nella scuola, perché diventi
sempre più un interlocutore accogliente e preparato, capace di
motivare i giovani a una formazione integrale; di suscitare e
orientare le loro energie migliori verso una positiva
costruzione di sè e della vita; e anche di essere un testimone
serio di responsabilità e di speranza».
In coda, la mano tesa agli studenti: «Come ho già fatto lo
scorso anno, spero di potervi incontrare nelle vostre scuole per
dialogare con voi e, se vorrete, anche per pregare con voi e
perché i vostri sogni possano realizzarsi».
Cassano all’Jonio, 13 settembre 2013
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