“Ogni qualvolta c’è una strage, ogni qualvolta c’è un massacro, ogni qualvolta si ripete Auschwitz, è il segno della sconfitta della ragione, la sconfitta della libertà, la sconfitta della democrazia, la sconfitta della civiltà”. Lo ha afferma il vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, parlando all’Ansa in occasione del ventesimo anniversario di Srebrenica che ricorre l’11 luglio.
“Ogni qualvolta noi constatiamo – ha aggiunto il Presule – che c’è qualcuno che muore per una forma di violenza o un gruppo di persone, dobbiamo dirci che veramente allora la storia non ci ha insegnato proprio nulla”.
Il Vescovo di Cassano si è soffermato anche sul ministero di Papa Francesco e sulla drammatica situazione in cui versa la Grecia. “Ancora una volta Papa Francesco -ha commentato sempre all’Agenzia di stampa – dimostra di essere straordinario. E’ stato ancora una volta il testimone della verità”. “Il Papa – ha aggiunto Savino – ancora una volta ha detto che dobbiamo stare attenti ad un’economia che mette al centro non la persona ma il dio denaro. Oggi, ahimè, dobbiamo constatare che il denaro è diventato veramente il dio del nostro tempo”.
A proposito della situazione greca, Savino ha detto che “L’austerità non deve diventare il segno di un’economia che ammazza le persone, che distrugge le speranze che tarpa le ali a ogni persona o a ogni impresa che vuole vivere con dignità”. “L’austerità – ha aggiunto il Vescovo di Cassano – deve essere rispettosa delle condizioni sociali dei popoli e delle persone. Se l’austerità va a negare diritti della persona o di un popolo, diventa, ahimè, una forma di dittatura”.
“Noi vogliamo un’economia di comunione – ha proseguito mons. Savino – un’economia civile dove al centro c’è la persona, i suoi diritti, e dove le ricchezze vanno ridistribuite in maniera più uguale tra i soggetti, tra le persone e tra i popoli”.