Rocco Gentile
TREBISACCE
“Adesso basta. Qui c’è un diritto che va riconosciuto. Hanno lavorato e bisogna riconoscere il salario e reintegrarli al lavoro. Oggi e non domani, perchè potrebbe essere troppo tardi, va trovata una soluzione”. Così il Vescovo di Cassano all’Jonio mons. Francesco Savino, accolto dall’ applauso dei manifestanti, stamattina davanti la sede del Consorzio di Bonifica dei Bacini jonici cosentini. Il vice presidente della Cei per il Sud con un casco in testa è salito sull’autoscala in dotazione ai Vigili del Fuoco di Cosenza, per raggiungere il tetto della sede dell’Ente consortile in via XXV Aprile e parlare con Rocco e Francesco barricati sopra la copertura, peraltro scoscesa e pericolosa in tegole, per chiedere il riconoscimento dei propri diritti. I due dei 150 operai ormai da sei- sette mesi senza stipendio, ed in rivolta, seppur pacifica contro il Presidente Marsio Blaiotta di cui hanno chiesto le dimissioni, hanno dialogato undici lunghi minuti con l’alto prelato bitontino che li ha convinto a scendere da quel luogo, assicurando agli stessi, che se non si dovesse trovare subito una soluzione alla faccenda, salirà lui stesso sul tetto oltranza insieme ai manifestanti. E lo farà fino a quando non saranno pagate le spettanze. “Durante l’estate scorsa che è stata torrida, caldissima, hanno lavorato, per cui oggi capisco perché Francesco e Rocco a nome di tutti, hanno compiuto questo gesto forte che dice la loro disperazione. Loro stanno urlando alla politica e al Presidente del Consorzio, che non ci arrenderemo di fronte a questa ingiustizia. La democrazia si basa sui diritti ed i doveri, loro questi ultimi li hanno compiuto, ora a loro spetta il riconoscimento del salario”, ha continuato il Vescovo fatto Popolo. Che è andato avanti affiancato dai lavoratori, dal sindaco di Cassano all’Jonio Gianni Papasso, dell’assessore Elisa Fasanella e dai sindacalisti della Flai Cgil Federica Pietramala, Fai Cisl Antonio Pisani e Filbi Uil Marco Stillitano. “Avevo promesso che sarei tornato ed oggi sono qui, e devo ringraziare Rocco e Francesco che mi hanno ascoltato e sono scesi dal tetto, ma ho anche riferito che se la situazione dovesse rimanere questa sarò io ad andare con loro sui tetti ed incatenarmi. Non voglio fare retorica, non sono qui per farmi pubblicità, potete anche oscurare le mie immagini. Io sono qua da Pastore che ha a cuore la vita delle sue pecore, e pensare a Rocco e Francesco e a voi tutti che non avete potuto godere con le vostre famiglie, la giornata di tutti i Santi, o non avete avuto la possibilità di portare un fiore ad un caro defunto, mi fa male, e mi spinge a stare con voi, dalla vostra parte”. Poi Monsignor Savino ringraziando le forze dell’ordine e di polizia e i Vigili del fuoco, importanti e fondamentali per la tutela della legalità, ha ammonito:
“Questi lavoratori, è importante sottolinearlo, non stanno facendo nulla contro nessuno, stanno mettendo a rischio la loro vita non quella degli altri, per questo sono più credibili, per questo come Vescovo hanno il mio plauso, il mio incoraggiamento. Io starò con voi, fino al momento in cui ci sarà la risoluzione di questo problema che è segno di un’ingiustizia, è segno che la nostra democrazia non funziona”. Quanto non c’è un minimo di garanzia e di tutela dei lavoratori, la democrazia è a rischio e diventa democratura che è la negazione tra diritti e doveri. Voi avete lavorato e state lavorando anche in questi giorni a vostre spese per garantire il servizio irriguo e dovete essere pagati. Il Vescovo è con voi, ha concluso Savino tra gli applausi dei presenti.