27 Luglio 2024

Provviste Pastorali 2024 -2025

al Popolo Santo di Dio della Diocesi di Cassano all’Jonio

Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo;

è un dovere per me:

guai a me se non predicassi il vangelo!

(1Cor 9, 16)

 

Carissime e carissimi,

 

come ogni anno, desidero accompagnare con alcune riflessioni le comunicazioni relative alle provviste pastorali.

 

Sono trascorsi nove anni da quando – il 31 maggio 2015 – ho iniziato il ministero episcopale a servizio della Diocesi di Cassano all’Jonio. Sono grato al Signore per tutti i doni di cui mi ha arricchito in questi anni attraverso la conoscenza sempre più approfondita dei fratelli presbiteri, delle religiose e dei religiosi, delle laiche e dei laici e di tante donne e di tanti uomini di buona volontà che, nella differenza di carismi e ministeri, si spendono a servizio della gente che vive, spera e soffre in questo lembo benedetto di terra, tanto amata da Dio, che è la Diocesi di Cassano all’Jonio.

Nei limiti dell’umanità che mi accomuna a tutti, cerco di rinnovare ogni giorno, con forza, la mia risposta d’amore al Signore Gesù, che ho professato pubblicamente, al termine dell’ordinazione episcopale, nel piazzale antistante la Basilica – Santuario dei Santi Medici di Bitonto: “Ti amo, Gesù!” Risposta alla sua domanda che ogni giorno si fa più incalzante: “Mi ami tu?”.

Alla mia risposta si accompagna, quotidianamente, la missione pastorale affidatami: “Pasci/prenditi cura delle mie pecore!”.

Anche le provviste pastorali devono essere interpretate in questo dialogo d’amore tra lo Sposo, Gesù, e l’amico dello Sposo, a cui attraverso il simbolo nuziale dell’anello, è stata consegnata la Chiesa e, in particolare, una porzione di Chiesa, che per me è la Diocesi di Cassano all’Jonio: “Ricevi l’anello, segno di fedeltà, e nell’integrità della fede e nella purezza della vita custodisci la santa Chiesa, sposa di Cristo”.

Questa “custodia” è legata, innanzitutto, al ministero dell’evangelizzazione, che il Vescovo è chiamato a vivere in modo costitutivo, tanto che la prima consegna che gli viene fatta, dopo l’abbondante unzione crismale sul capo, è quella del Libro dei Vangeli: “Ricevi il Vangelo e annunzia la parola di Dio con grandezza d’animo e dottrina”.

Proprio per questo posso, anzi, devo esclamare con l’Apostolo Paolo: “Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo!” (1Cor 9, 16).

Anche il motto episcopale che nove anni fa ho scelto è nella direzione di quanto fin qui richiamato: Charitas Christi urget nos!

 

 

  1. La scelta del Vicario generale

 

Il ministero episcopale, essendo un ministero ecclesiale, come ogni ministero nella Chiesa, non è mai solitario, ma è ontologicamente “collegiale”. Infatti, c’è innanzitutto quella collegialità affettiva ed effettiva che unisce il Vescovo al Successore dell’Apostolo Pietro e a tutti gli altri Vescovi che sono in comunione con lui. C’è, poi, quell’intima comunione – anch’essa squisitamente sacramentale – che unisce il Vescovo diocesano al suo presbiterio, come l’arpa alle corde, secondo la nota immagine utilizzata da Sant’Ignazio di Antiochia.

Tale comunione viene declinata giuridicamente attraverso quella ministerialità carismatica prevista dalla normativa canonica. In tal senso, il principale collaboratore del Vescovo è il Vicario generale: “In ogni diocesi il Vescovo diocesano deve costituire il Vicario generale affinché, con la potestà ordinaria di cui è munito a norma dei canoni seguenti, presti il suo aiuto al Vescovo stesso nel governo di tutta la diocesi” (can. 475, §1). In questi anni, il mio principale collaboratore è stato Mons. Francesco Di Chiara, che con grande libertà e serietà – segno di amore autentico a Cristo e alla sua Chiesa – per raggiunti limiti di età mi ha presentato la rinuncia all’ufficio di Vicario generale. Per rispetto alla sua persona, mi sono sentito moralmente obbligato ad accogliere la sua richiesta e desidero, ancora una volta, rinnovargli tutto il mio affetto e il ringraziamento per la pazienza, la dedizione e l’abnegazione con cui in questi anni ha servito la nostra Diocesi! Avremo tempo e modo di manifestargli ancora tutti il nostro affetto e la nostra gratitudine!

Dopo aver consultato i presbiteri e diversi laici e dopo un attento discernimento, ho deciso di nominare nuovo Vicario generale della Diocesi di Cassano all’Jonio e Moderatore della Curia il reverendo don Annunziato Laitano, che ringrazio di cuore per la disponibilità e per il servizio svolto in questi anni come Vicario per la pastorale, direttore dell’Ufficio per l’Evangelizzazione nonché come mio paziente e discreto segretario personale.

A proposito di quest’ultimo servizio, comunico che, d’ora in avanti, la segreteria del Vescovo sarà affidata ad Antonio Mercurio e ad Antonella Marzella, secondo compiti specifici che saranno loro indicati.

 

 

  1. Un nuovo organismo: i Vicari episcopali e il Consiglio episcopale della Diocesi di Cassano all’Jonio

 

Nello spirito della comunione nell’esercizio del ministero e in vista del rinnovamento della Curia diocesana che seguirà quello della Segreteria Generale della CEI, ho ritenuto opportuno, all’inizio del mio decimo anno in Diocesi, arricchire la nostra Chiesa di ulteriori figure con potestà ordinaria vicaria, secondo quanto suggerito dalla normativa canonica. Sono consapevole, tuttavia, che il rinnovamento delle strutture non è affatto sufficiente per un adeguato servizio pastorale se non è preceduto e accompagnato da una seria e dinamica “conversione personale”. Invito tutti, perciò, a rinnovare ogni giorno la propria adesione a Cristo e al Vangelo: se questa dovesse mancare – Dio non voglia! – ogni rinnovamento delle strutture e ogni altra provvista pastorale sarebbero del tutto inefficaci e alimenterebbero semplicemente quella “mondanità spirituale” che adegua le realtà ecclesiali a quelle mondane. D’altra parte, la difficoltà dei presbiteri e delle comunità parrocchiali che si verificano soprattutto in occasione dei cambi pastorali denotano una grande carenza di autentica spiritualità. Perciò, “ritorniamo” costantemente – a livello personale e comunitario – a Gesù e al Suo Vangelo!

Fatta questa doverosa premessa, in linea con lo spirito del can. 476, secondo cui “Ogni qualvolta lo richieda il buon governo della diocesi, possono essere costituiti dal Vescovo diocesano anche uno o più Vicari episcopali; essi hanno la stessa potestà ordinaria che, per diritto universale, (…) spetta al Vicario generale (…) per un genere determinato di affari”.

La potestà di ogni Vicario episcopale è regolata, oltre che dal diritto universale, dalle determinazioni del decreto di nomina. Le loro attribuzioni, anche di natura giuridica ove specificatamente concesse, saranno sempre esercitate in accordo e subordinatamente alla volontà del Vescovo e in comunione di intenti col Vicario generale e con gli altri Vicari episcopali, nel rispetto delle competenze di ciascuno.

Il coordinamento dei Vicari Episcopali è compito del Vescovo (cf CIC 473,2), aiutato dal Vicario generale e avviene normalmente mediante il Consiglio episcopale, secondo il can. 473,4 del CIC.

I Vicari Episcopali, per quanto la loro nomina non è legata necessariamente ad alcun ufficio di Curia, tuttavia, per loro natura, a somiglianza del Vicario generale, fanno parte a pieno titolo della Curia e hanno il diritto di partecipare a tutte le riunioni di Curia.

Gli ambiti e i Vicari episcopali che ho inteso determinare e scegliere, sono quelli qui sottoelencati.

 

  1. Vicario episcopale per la Pastorale e l’Evangelizzazione: Reverendo padre Lambert Tshisuaka (che costituisco anche nuovo Direttore dell’Ufficio per l’Evangelizzazione)

Il Vicario episcopale per la pastorale e l’evangelizzazione si occupa di tutte le iniziative pastorali che riguardano la catechesi, la formazione dei catecumeni, l’apostolato biblico. Inoltre, in comunione con gli altri Vicari, coordina tutte le iniziative pastorali per la formazione di ogni categoria di persone di ogni fascia di età. In particolare, compito del Vicario episcopale per la pastorale e l’evangelizzazione è quello di: seguire e coordinare la fase di elaborazione del Progetto Pastorale Diocesano, in unione con il Vescovo e i Vicari; seguire e promuovere il lavoro dei Consigli Pastorali Vicariali; seguire l’attuazione del Progetto Pastorale Diocesano, verificandone la recezione e l’applicazione negli organismi della Curia Diocesana interessati, nelle Parrocchie, nelle Associazioni, nei Gruppi e nei Movimenti presenti in Diocesi; tenere frequenti rapporti con i Vicari Foranei, aiutandoli e guidandoli nelle loro funzioni; curare che le indicazioni pastorali del Vescovo vengano recepite e attuate a livello diocesano, vicariale e parrocchiale; proporre e dirigere in modo organico le iniziative concrete dei settori degli Uffici coordinati da lui, d’intesa con i responsabili degli stessi.

 

  1. Vicario episcopale per il clero: Reverendo don Joseph Vanson

Il Vicario episcopale per il clero ha il compito di aiutare il Vescovo in ordine ai problemi della vita sacerdotale, in vista di una sempre più effettiva comunione presbiterale. Coordina l’organizzazione degli esercizi spirituali annuali, dei ritiri mensili e delle altre iniziative rivolte al clero, curando la continua e progressiva formazione spirituale, teologica, liturgica e pastorale dei presbiteri della Diocesi. Avrà un’attenzione particolare per il clero giovane e per i diaconi. A tale scopo è a disposizione per un costante contatto e dialogo con i presbiteri, coltivando i rapporti interpersonali e favorendo una reale comunione di intenti.

 

  1. Vicario episcopale per la carità: Reverendo don Mario Marino

Il Vicario episcopale per la carità sostiene e coordina l’impegno nella carità dell’intera Diocesi, curando le relazioni con le Istituzioni civili per il miglioramento dell’attenzione ai poveri, alle persone fragili e ai disabili. In particolare, suo compito è quello di: richiamare incessantemente la comunità cristiana alla propria identità di Chiesa che ha la carità come dimensione permanente del suo essere e agire; promuovere nella Diocesi, nelle parrocchie e nei gruppi l’animazione del senso della carità verso chiunque si trovi in situazione di difficoltà, aiutando a tradurlo in gesti concreti con carattere promozionale e preventivo; promuovere e sostenere le Caritas parrocchiali; curare e sostenere in modo sistematico la formazione degli animatori della Pastorale della carità; coordinare le iniziative e le opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana; organizzare in collaborazione con la Caritas Italiana e coordinare a livello diocesano interventi di emergenza in caso di pubbliche calamità; preparare e promuovere raccolte di fondi, in particolare la Quaresima di carità. Inoltre, in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: realizzare studi e ricerche sui bisogni presenti nella comunità diocesana per aiutare a scoprirne le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l’azione delle istituzioni civili e un’adeguata legislazione; promuovere il volontariato familiare e di gruppo e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana; contribuire allo sviluppo umano e sociale dei paesi in via di sviluppo con la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, con prestazione di servizi, con aiuti economici, anche coordinando le iniziative dei vari gruppi e movimenti di ispirazione cristiana; diffondere e sostenere la proposta del Servizio Civile e dell’Anno di Volontariato Sociale.

 

  1. Vicario episcopale per la Cultura e la formazione teologica: Reverendo don Michele Munno (il quale, contemporaneamente, conclude il ministero di parroco in solido della Parrocchia San Vincenzo Ferrer in Trebisacce)

Il Vicario episcopale per la Cultura e per la formazione teologica ha il compito di promuovere l’incontro del Vangelo con le culture del nostro tempo, favorendo il duplice dinamismo dell’apertura delle culture alla fede cristiana e del Cristianesimo alle grandi correnti culturali della modernità, focalizzando l’attenzione della Diocesi sui gravi fenomeni di frattura tra il Vangelo e le culture. Inoltre, suo compito è quello di promuovere la reciproca collaborazione tra le diverse realtà culturali presenti in Diocesi e in Calabria (universitarie, storiche, filosofiche, teologiche, scientifiche, artistiche, intellettuali) programmando iniziative di mutuo scambio. Il Vicario per la cultura ha anche il compito di interagire con le altre Diocesi, con la CEC e con la CEI per tutto ciò che riguarda il rapporto tra la fede, che ispira l’antropologia cristiana, e la situazione culturale contemporanea, soprattutto sui temi emergenti nel dibattito culturale e nella vita sociale, a cui è necessario offrire risposte evangelicamente illuminate, che orientino il pensare e l’agire comune dei cristiani e li rendano capaci di entrare in dialogo con tutti.

Il Vicario episcopale per la Cultura e per la formazione teologica, infine, ha il compito di coordinare tutto ciò che riguarderà la scuola teologica diocesana di base, che attiveremo in Diocesi, che sarà il contenitore e lo strumento di formazione per tutti gli operatori pastorali.

  1. Vicario episcopale per il cammino sinodale e per la formazione permanente: don Giovanni Maurello

Il Vicario episcopale per il cammino sinodale e per la formazione permanente, in comunione con il Vescovo e gli altri Vicari, ha il compito di accompagnare la Diocesi, in tutte le sue articolazioni, non solo a vivere le diverse fasi del cammino sinodale in atto a livello di Chiesa italiana e di Chiesa universale, ma ad appropriarsi sempre più dello “stile” del camminare insieme, vivendo una “sinodalità permanente”: una Chiesa diocesana, cioè, che ascolta tutti, che fa discernimento, che decide profeticamente, diventando sempre più estroversa e missionaria. Per far questo, il Vicario per il cammino sinodale e per la formazione permanente si interfaccerà periodicamente soprattutto con la consulta diocesana delle aggregazioni laicali (CDAL) e collaborerà più strettamente soprattutto con il Vicario episcopale per la pastorale e l’evangelizzazione.

 

  1. Vicario episcopale per le questioni giuridiche: don Pasquale Zipparri

Il Vicario episcopale per le questioni giuridiche ha il compito di seguire in modo puntuale e continuativo l’evoluzione e l’applicazione della normativa canonica, universale e particolare, ai diversi livelli (Santa Sede, CEI, Regione e Provincia ecclesiastiche, Diocesi), riservando speciale attenzione alla legislazione e alle istruzioni amministrative provenienti dalla CEI. Il Vicario episcopale per le questioni giuridiche studia altresì l’evoluzione normativa, giurisprudenziale e dottrinale delle materie oggetto degli altri ambiti di sua competenza. Interviene, inoltre, nelle sedi istituzionali competenti per quanto attiene la predisposizione della normativa e dei provvedimenti applicativi. Nel perseguire tali obiettivi di studio e conoscenza il Vicario episcopale per le questioni giuridiche collabora anche con gli appositi organismi a livello regionale e nazionale (ad es.: Osservatorio Giuridico Legislativo della CEI e Osservatorio Giuridico Legislativo Regionale) e partecipa a incontri con gli operatori del diritto delle diverse Curie. Al fine di favorire la più diffusa conoscenza della normativa, anche nei suoi aspetti applicativi, e la formazione dei responsabili degli enti, il Vicario episcopale per le questioni giuridiche opera attraverso una serie di iniziative, quali: la predisposizione di appositi sussidi; la partecipazione a incontri di formazione (per es. nei confronti dei nuovi parroci); l’organizzazione di convegni – anche in collaborazione con l’Ufficio Amministrativo Diocesano e con altri Organismi di Curia interessati – a favore dei membri dei Consigli per gli affari economici delle parrocchie, degli amministratori e dei consulenti degli enti ecclesiastici e degli altri enti a essi collegati.

 

Costituzione del Consiglio Episcopale

Secondo il can. 473, §4: “Quando il Vescovo lo ritiene opportuno per favorire maggiormente l’attività pastorale, può costituire un Consiglio Episcopale, composto dal Vicario Generale e dai Vicari Episcopali”.

Per provvedere ad un esercizio conveniente ed efficace della guida pastorale della Diocesi e realizzare una coerente e significativa partecipazione, il Vescovo è assistito, dunque, anche dal Consiglio Episcopale, comprendente il Vicario generale e i Vicari episcopali. Il Vescovo può invitare a farne parte, quando lo ritiene necessario in ragione delle questioni affrontate o anche in modo stabile, altre persone in qualità di consulenti. Il Consiglio Episcopale si riunisce regolarmente, sotto la presidenza del Vescovo, per trattare le questioni di maggior rilievo della vita diocesana e in particolare:

  • stabilire i criteri unitari per l’azione e il governo pastorale della diocesi;
  • confrontare le diverse esperienze e giudicarne la validità sul piano diocesano;
  • proporre le tematiche ed esaminare le mozioni dei Consigli presbiterale e pastorale in ordine a decisioni operative;
  • favorire i rapporti di comunione e di collaborazione, nel rispetto delle singole competenze, fra gli organismi della Diocesi e le varie componenti della realtà diocesana.

L’attività del Consiglio Episcopale è seguita dal Vicario generale, che svolge la funzione di “moderatore”.

 

 

  1. I nuovi Vicari foranei

 

Desidero richiamare anche l’importanza dei Vicari foranei.

La normativa canonica, al can. 555, stabilisce che: “§1. Il vicario foraneo, oltre alle facoltà che gli attribuisce legittimamente il diritto particolare, ha il dovere e il diritto: 1) di promuovere e coordinare l’attività pastorale comune nell’àmbito del vicariato; 2) di aver cura che i chierici del proprio distretto conducano una vita consona al loro stato e adempiano diligentemente i loro doveri; 3) di provvedere che le funzioni religiose siano celebrate secondo le disposizioni della sacra liturgia, che si curi il decoro e la pulizia delle chiese e della suppellettile sacra, soprattutto nella celebrazione eucaristica e nella custodia del santissimo Sacramento, che i libri parrocchiali vengano redatti accuratamente e custoditi nel debito modo, che i beni ecclesiastici siano amministrati diligentemente; infine che la casa parrocchiale sia conservata con la debita cura. §2. Il vicario foraneo nell’àmbito del vicariato affidatogli: 1) si adoperi perché i chierici, secondo le disposizioni del diritto particolare, partecipino nei tempi stabiliti alle lezioni, ai convegni teologici o alle conferenze a norma del can. 279, § 2;  2) abbia cura che siano disponibili sussidi spirituali per i presbiteri del suo distretto ed abbia parimenti la massima sollecitudine per coloro che si trovano in situazioni difficili o sono angustiati da problemi. §3. Il vicario foraneo abbia cura che i parroci del suo distretto, che egli sappia gravemente ammalati, non manchino di aiuti spirituali e materiali e che vengano celebrate degne esequie per coloro che muoiono; faccia anche in modo che durante la loro malattia o dopo la loro morte, non vadano perduti o asportati i libri, i documenti, la suppellettile sacra e ogni altra cosa che appartiene alla chiesa. §4. Il vicario foraneo è tenuto all’obbligo di visitare le parrocchie del suo distretto secondo quanto avrà determinato il Vescovo diocesano”.

Dopo la consultazione del clero appartenente alle rispettive foranie, ho deciso di provvedere alle seguenti nomine:

  • don Alessio De Stefano, Vicario foraneo della Forania di Cassano
  • don Giuseppe Arcidiacono, Vicario foraneo della Forania di Castrovillari
  • don Massimo Romano, Vicario foraneo della Forania dell’Alto Jonio.

 

 

  1. La necessità di rivedere la composizione del Consiglio Presbiterale

 

Dovendo adeguare lo Statuto del Consiglio Presbiterale al nuovo assetto giuridico della Diocesi che fa seguito alla nomina dei Vicari episcopali; volendo mantenere invariato il numero dei componenti dello stesso organismo in relazione al numero dei presbiteri della Diocesi; derogando alla precedente modifica, da me apportata in data 21 aprile 2021, restando invariato il resto dello Statuto e la conseguente composizione del Consiglio Presbiterale; a norma dell’art. 30 dello stesso Statuto stabilisco che la nuova formulazione dell’art. 5 dello Statuto del Consiglio Presbiterale sia la seguente: “Il CP, a norma del can. 497, è composto da:

  • dieci membri di diritto: il Vicario generale; il Vicario episcopale per la pastorale e l’evangelizzazione; il Vicario episcopale per il clero; il Vicario episcopale per la carità; il Vicario episcopale per la cultura e la formazione teologica; il Vicario episcopale per il cammino sinodale e la formazione permanente; il Vicario episcopale per le questioni giuridiche; i tre Vicari foranei;
  • sei membri eletti dal presbiterio diocesano (due per ogni vicaria);
  • quattro membri scelti dal Vescovo.

Di conseguenza, la nuova composizione del Consiglio Presbiterale sarà la seguente:

 

Membri di Diritto:

  1. Vicario generale: Don Annunziato Laitano
  2. Vicario episcopale per la pastorale e per l’evangelizzazione: P. Lambert Tshisuaka
  3. Vicario episcopale per il clero: Don Joseph Vanson
  4. Vicario episcopale per la carità: Don Mario Marino
  5. Vicario episcopale per la cultura e per la formazione teologica: Don Michele Munno
  6. Vicario episcopale per il cammino sinodale e per la formazione permanente: Don Giovanni Maurello
  7. Vicario episcopale per le questioni giuridiche: Don Pasquale Zipparri
  8. Vicario Foraneo Cassano: Don Alessio De Stefano
  9. Vicario Foraneo Castrovillari: Don Giuseppe Arcidiacono
  10. Vicario Foraneo Alto Jonio: Don Massimo Romano

 

Membri eletti dalla Vicaria di Cassano: 

  1. Don Emmanuel Kayombo
  2. Don Luigi Risoli

 

Membri eletti dalla Vicaria di Castrovillari: 

  1. Don Rocco Lategano
  2. Don Yusti John Mkude

 

Membri eletti dalla Vicaria Dell’Alto Jonio: 

  1. Don Nicola Mobilio (segretario)
  2. Don Giuseppe Cascardi

 

Membri Scelti dal Vescovo: 

  1. Don Gennaro Giovazzino
  2. Don Nicola De Luca
  3. P. Antonio Caruso
  4. Don David Bage

 

 

  1. Altre provviste pastorali

 

  • Don Gennaro Giovazzino, finora Amministratore parrocchiale della Parrocchia “Stella Maris” in Villapiana Scalo, diventa Parroco della medesima Parrocchia.
  • Don Luciano Orea, finora Amministratore parrocchiale anche della Parrocchia “San Nicola di Bari” in Nocara, resta Amministratore parrocchiale della sola Parrocchia “Immacolata Concezione” in Canna; in tal modo si rende vacante la Parrocchia “San Nicola di Bari” in Nocara.
  • Don Giovanni Lattuca, già Parroco della Parrocchia “B. V. Maria del Rosario” in Montegiordano Marina, a seguito delle sue dimissioni da me accettate, viene trasferito e diventa Parroco della Parrocchia “San Nicola di Bari” in Nocara; in tal modo si rende vacante la Parrocchia “B. V. Maria del Rosario” in Montegiordano Marina.
  • Costituisco tra Nocara e Canna una Comunità di Parrocchie. Coordinatore pastorale sarà don Giovanni Lattuca.
  • Don Pierino De Salvo diventa Parroco della Parrocchia “B. V. Maria del Rosario” in Montegiordano Marina.
  • Don Stefano Mendez, finora Amministratore parrocchiale della Parrocchia “San Leone Vescovo” in Saracena, diventa Parroco della medesima Parrocchia, restando amministratore parrocchiale della Parrocchia “Santa Maria del Gamio e delle Armi”.
  • Don Maurizio Bloise, confermato nei servizi pastorali già precedentemente affidatigli, diventa anche Rettore del Santuario della Madonna delle Armi in Cerchiara di Calabria.
  • Padre Ionel Antochi, durante questo ulteriore anno di extra claustra, diventa Vicario Parrocchiale della Parrocchia “Santissima Trinità” in Castrovillari.
  • Nomino il diacono permanente Vincenzo Stivala collaboratore pastorale della Parrocchia “Santissima Trinità” in Castrovillari.
  • Costituisco in Diocesi, unificando i due precedenti Uffici, il nuovo Ufficio per la pastorale giovanile e vocazionale, affidandolo a don Nicola Mobilio (direttore) e a don Rocco Lategano (co-direttore).

 

  1. Comunicazioni

 

Desidero comunicare, infine, che il 15 ottobre prossimo la nostra Diocesi gioirà per l’ordinazione diaconale di due candidati al presbiterato:

  • Emilio Mitidieri, a cui chiederò di mettersi a servizio delle Parrocchie “San Nicola di Bari” e “Santa Maria Maddalena” in Morano Calabro;
  • Francesco Rizzi, a cui chiederò di mettersi a servizio della Parrocchia “San Vincenzo Ferrer” in Trebisacce.

 

  1. Conclusioni

Vi invito ad accogliere con serenità le mie disposizioni, consapevoli che «tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno» (Rm 8, 28). Queste nomine, infatti, non costituiscono, infatti, né un “peso” né un “premio”, ma esclusivamente un “dono”, che deve portare a una donazione sempre maggiore di sé, a imitazione di Cristo, che “non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita” (cf. Mt 10, 45).

Accogliere la nuova nomina come un dono significa disporre il proprio cuore alla vera pace, per vivere il nuovo ministero come servizio e missione. Ciò che veramente conta nel ministero sacerdotale, infatti, non è tanto “quello che si fa”, ma “quello che si è”. È bello poter dire come e con Cristo: “Ecco, io vengo, o Padre, per fare la tua volontà” (cf. Eb 10, 7). È questa volontà di Dio che deve sempre emergere su tutto.

Il Paraclito ci sostenga e ci incoraggi nella nostra risposta d’amore alla domanda di Gesù: “Mi vuoi bene?”.

San Biagio, Vescovo e Martire, Patrono della nostra Diocesi, ci aiuti a comprendere sempre più profondamente la bellezza di appartenere alla Chiesa e la Vergine Maria interceda per noi perché possiamo, come lei, essere esperti del “primo passo”.

 

«Santa Maria, donna del primo passo,

ministra dolcissima della grazia preveniente di Dio,

“alzati” ancora una volta in tutta fretta,

e vieni ad aiutarci prima che sia troppo tardi.

Abbiamo bisogno di te.

Non attendere la nostra implorazione.

Anticipa ogni nostro gemito di pietà.

Prenditi il diritto di precedenza su tutte le nostre iniziative.

Santa Maria, donna del primo passo,

rendici, come te: esperti del primo passo!

Non farci rimandare a domani

un incontro di pace che possiamo concludere oggi.

Brucia le nostre indecisioni.

Distoglici dalle nostre calcolate perplessità.

Liberaci dalla tristezza del nostro estenuante attendismo.

E aiutaci perché nessuno di noi faccia stare il fratello sulla brace,

ripetendo con disprezzo: tocca a lui muoversi per primo!

Santa Maria, donna del primo passo,

esperta come nessun altro del metodo preventivo,

abile nel precedere tutti sulla battuta,

rapidissima a giocare d’anticipo nelle partite della salvezza,

gioca d’anticipo anche sul cuore di Dio.

Sicché, quando busseremo alla porta del Cielo,

e compariremo davanti all’Eterno,

previeni la sua sentenza.

“Àlzati” per l’ultima volta dal tuo trono di gloria,

e vieni incontro a noi.

Prendici per mano, e coprici col tuo manto.

Con un lampo di misericordia negli occhi,

anticipa il suo verdetto di grazia.

E saremo sicuri del perdono.

Perché la felicità più grande di Dio

è quella di ratificare ciò che hai deciso tu». Amen

(don Tonino Bello).

 

 

Cassano all’Jonio, 27 luglio 2024    

  •  don Francesco, Vescovo