Caritas e Diocesi impegnati per
il reinserimento lavorativo di ex
detenuti ed ex tossicodipendenti
Al via borse lavoro, progetti ed un
laboratorio di ceramica.
9 luglio 2012
Il
reinserimento sociale? Passa
attraverso il lavoro. Ne è convinta
la Caritas diocesana di Cassano all’Jonio,
che col suo direttore don
Pierfrancesco Diego ha promosso
diversi progetti volti
all’inserimento lavorativo di ex
detenuti ed ex carcerati, in ciò
sostenuta dall’attivismo e dalla
volontà del vescovo della Chiesa
particolare cassanese, monsignor
Nunzio Galantino.
Parlano le cifre e le storie dei
progetti della speranza, tutti
finanziati attraverso i fondi dell’8
per mille destinati alla diocesi
ionica. Si comincia dalle borse
lavoro: di durata pari a 3 mesi,
sono in tutto 5: due per ex
tossicodipendenti, 3 per giovani
usciti dal carcere. Quattro di loro
si occupano della cura dei giardini
dell’Episcopio e della Via Crucis
realizzata al santuario della
Madonna della Catena, il quinto
assicura la pulizia dei locali e
degli uffici diocesani. «Lavorano 24
ore a settimana, dal lunedì al
venerdì», commenta don Diego, «ma
più che altro ciò che importa è il
sorriso tornato a risplendere sul
loro volto: è questa la moneta che
più d’ogni altra ci ripaga d’ogni
sforzo e ci fa comprendere quanto
importante sia insistere su questa
strada e fare sempre di più e meglio
nell’ottica della carità, che non
deve essere soltanto aiuto, ma
soprattutto accompagnamento e amore
fraterno».
In quest’ottica si inquadrano pure
l’attivazione di un laboratorio di
ceramica, allestito d’intesa tra la
Caritas, la parrocchia dei Sacri
Cuori di Lauropoli e la comunità
terapeutica “Saman”, affidato ad un
maestro d’arte, e le attività
lavorative promosse in
collaborazione con la direzione
della casa circondariale di
Castrovillari: con le risorse
economiche messe a disposizione
dalla Diocesi, è stato infatti
ampliato il numero dei detenuti che,
di volta in volta, saranno avviati
al lavoro già durante la detenzione
carceraria. Nello specifico,
rispettando un criterio di
rotazione, per un mese 40 detenuti
potranno dedicarsi al lavoro,
percependo anche il relativo
salario, nella prospettiva di un
loro pronto reinserimento una volta
scontata la pena loro assegnata.
«L’uomo, ogni uomo, è una persona da
amare, valorizzare e
responsabilizzare, qualunque sia la
sua condizione, qualunque sia il suo
stato», commenta il Pastore della
Chiesa cassanese, monsignor Nunzio
Galantino. «Per questo massimo sarà
il nostro impegno in direzione del
reinserimento lavorativo di ex
detenuti o giovani alle prese coi
problemi della tossicodipendenza. In
particolare, con la Caritas, ed
attraverso i fondi dell’8 per mille,
siamo impegnati a sostenere e
moltiplicare progetti di
accompagnamento al lavoro perché
crediamo che questa, come del resto
Cristo ha dimostrato, sia l’unica
via per ricostruire identità
spezzate e riallacciare canali di
comunicazione tra la comunità ed i
tanti che ne sono ai margini».
«Il contesto culturale
contemporaneo, il panorama mediatico,
offrono ai giovani strade che non
hanno quasi mai al loro centro
Cristo. Eppure, in questo mondo che
pare schiudere la via ad una libertà
senza limiti né appartenenze, forte
è la censura sulle grandi domande
sul senso della vita. Quelle sulle
quali le giovani generazioni sono
invece chiamate ad interrogarsi ed a
dare risposta».
Cassano allo Ionio, 9 luglio 2012
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