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Covid, L’Emergenza Incide sui Minori: L’Attenzione della Caritas Diocesana Attraverso il Progetto”L’Appetito Vien Studiando”.


PROGETTO SOCIO-EDUCATIVO PER MINORI “L’APPETITO VIEN STUDIANDO

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In questo ultimo anno, fortemente caratterizzato dallo stato di emergenza, il progetto socio-educativo per minori “L’Appetito Vien studiando”, della Caritas diocesana di Cassano all’Jonio, ha puntato i suoi sforzi e la sua attenzione all’obiettivo di garantire, ai ragazzi e alle loro famiglie, la continuità dei servizi erogati nel periodo precedente alla pandemia. Questa scelta è stata motivata soprattutto dalla consapevolezza che la sospensione di un percorso educativo, seppur giustificato da reali ed evidenti difficoltà contingenti, potesse produrre ripercussioni negative e malesseri nei suoi beneficiari. Reinventare e non sospendere bruscamente, quindi, è stato ciò che ha caratterizzato il lavoro di questi ultimi mesi. Il progetto ha cercato di ricostruire nuovi spazi virtuali e di stabilire nuove modalità di vicinanza. Ha utilizzato la risorsa più congeniale della didattica a distanza, non solo per assicurare un supporto scolastico quotidiano, ma anche per salvaguardare concretamente il desiderio di non lasciarli mai soli, di guidarli, di curare le loro incertezze e le loro paure. Il lavoro degli educatori, però, è stato ostacolato spesso dalla scarsità di tutti quegli strumenti necessari al doposcuola a distanza e dalla mancanza di competenze digitali da parte dei ragazzi e delle famiglie. Queste problematicità hanno lasciato trapelare gli effetti negativi di anni di indigenza, di noncuranza, di semianalfabetismo e soprattutto di approssimazione nel costruire equilibri relazionali e familiari. Il progetto, nonostante tutto è stato utile e costruttivo e ha lavorato instancabilmente affinché i ragazzi potessero essere messi nelle condizioni di dimostrare il proprio impegno costante, nonostante i presupposti di uno stato sociale che demarca in maniera netta la differenza dai loro coetanei che vivono in ambienti familiari solidi e agiati. L’Appetito Vien Studiando è nato per restituire ai bambini la possibilità e il diritto di vivere la loro età con serenità e con dignità e in questi ultimi mesi ha lottato affinché lo stesso diritto non venisse negato.

Una trasformazione necessaria, durante il lockdown, è avvenuta anche per il servizio mensa. In soccorso ad una sua temporanea sospensione ha cercato di fronteggiare, in accordo con i supermercati locali, i bisogni delle famiglie, incrementati dalla povertà e dalla mancanza di lavoro, attraverso dei buoni pasto.

È stato attivato, inoltre, un supporto psicologico a distanza per chi ne avesse bisogno.

Il ritorno in presenza alla struttura è avvenuto solo dopo un’attenta preparazione. Gli educatori, insieme alla responsabile, hanno organizzato gli ambienti dettagliatamente, affinché tutto potesse essere eseguito secondo le opportune norme di sicurezza. Da settembre i bambini e i ragazzi, seppur con qualche cambiamento, svolgevano tranquillamente tutte le attività. I minori raggiungevano il centro a piccoli turni, dalle 14.30 alle 15.00, per evitare assembramenti e dalle 15.00 in poi iniziavano le attività previste. Ad ogni bambino appena arrivava veniva misurata la febbre, gli veniva donata una mascherina chirurgica e, attraverso dispenser automatico, prima di entrare, igienizzava le mani. Ogni minore, in aula, ha il suo astuccio personale con al suo interno il materiale necessario per lo svolgimento delle attività (kit con igienizzante, colori, penna, matita, gomma, colori, ecc). Le educatrici sono munite di mascherina e visiera. I bambini e i ragazzi, seppur con qualche cambiamento, svolgevano tranquillamente tutte le attività. Le ripercussioni di un lungo periodo di chiusura sono state evidenti e innegabili. Si percepiscono nei ragazzi malesseri e disagi più profondi, ma senza scoraggiarci confidiamo e crediamo negli effetti positivi di un ambiente che venga vissuto quotidianamente e che mira a ricollocare al posto giusto ciò che dentro di loro rischierebbe, diversamente, di essere sommerso dal caos e dal disordine.

Dal 9 novembre, a causa dell’aumento del numero dei contagi e per contenere la diffusione del virus, il progetto, come tutte le scuole del comune di Cassano all’Ionio e della Calabria, ha dovuto sospendere tutte le sue attività in presenza e attivarle a distanza. Consapevoli della scarsità degli strumenti necessari alla DAD e al doposcuola a distanza, in accordo con il direttore della Caritas diocesana, don Mario Marino, e il nostro Vescovo, Mons. Francesco Savino, abbiamo donato dei Tablet nuovi alla maggior parte dei minori del progetto. Inoltre, sempre in accordo con supermercati locali, continuiamo a donare buoni pasto, tramite gift card, a tutte le famiglie dei minori, consapevoli che la nostra mensa garantiva a molti bambini l’opportunità di consumare l’unico pasto nutriente della giornata.

Di Angela Marino

Responsabile dei servizi socio-educativi per i minori della Caritas diocesana e del Progetto

“L’Appetito Vien Studiando”

 

 

CENTRO PER LE FAMIGLIE: LA “POSITIVITÀ” DI UNA PRESENZA COSTANTE.

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Il “Centro per le Famiglie” del progetto “L’Appetito Vien Studiando”, presentato ufficialmente il 16 Ottobre 2020 presso il Seminario Diocesano di Cassano all’Ionio come servizio per rispondere alle diverse esigenze dei nuclei familiari di bambini e ragazzi coinvolti nel progetto, ha dato il via ai suoi interventi proprio in questa fase di grande incertezza sanitaria, lavorativa ed economica dovuta alla collocazione della Calabria nella fascia di rischio per la diffusione del Covid19, denominata zona rossa.

Si è ritenuto opportuno partire da un questionario di indagine e monitoraggio, elaborato dalle educatrici e dalla responsabile del progetto in collaborazione con l’equipe della Caritas diocesana e sottoposto in forma anonima ai singoli genitori. Questo strumento, volto ad approfondire le conoscenze relative alla conformazione delle famiglie e all’impatto che le misure adottate dal governo hanno avuto sul comportamento dei loro figli, sarà utilizzato per potenziare i servizi offerti dal progetto in particolare e dalla Caritas diocesana in senso lato, tenendo presente anche i suggerimenti ricevuti dai diretti interessati.

Le famiglie, ascoltate periodicamente dalle figure di riferimento del Centro e già duramente provate durante i lunghi mesi del lockdown nazionale di marzo, denunciano incrinature ancora più profonde nelle loro fragilità quotidiane. Le restrizioni disposte dal governo a tutela della salute fanno sentire le famiglie sovraccaricate di responsabilità; esse, infatti, sono chiamate, a far fronte ad una riorganizzazione non solo della cura e della gestione della vita domestica, ma anche lavorativa di ciascuna figura genitoriale. Talune mamme, per seguire i figli durante la Didattica a Distanza adottata dagli istituti scolastici, sono costrette a rinunciare ad alcune ore dei loro lavori già precari o ad abbandonarli del tutto, con una pesante conseguenza sulle finanze familiari.

Molte di questi nuclei, a causa di lavori incerti o lavori in nero, non hanno potuto richiedere gli aiuti dello stato e, per sostenerli, sono stati attuati interventi economici.

In questo momento emergenziale in cui alcune famiglie del progetto si trovano a dover fare i conti in prima persona con il virus, l’isolamento e tutte le emozioni ad essi connesse, custodire la relazione con le stesse è l’impegno assunto. Sono supportate attraverso l’ascolto, la comprensione dei loro vissuti e il sostegno emotivo e psicologico.

Grazie alla fitta rete di collaborazione instaurata negli anni con le istituzioni scolastiche e i servizi sociali territoriali, le famiglie in cui sono presenti bambini con difficoltà di apprendimento o derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana, perché appartenenti a culture diverse, sono accompagnate nel percorso che permetterà ad ognuno di essi di usufruire di supporti per l’integrazione scolastica.

L’intento del “Centro per le Famiglie” è quello di continuare a supportare gli utenti non solo nell’affrontare responsabilmente queste fasi emergenziali vissute con grande apprensione, ma sostenerli anche nel loro compito educativo e nella creazione di contesti ricchi di relazioni significative.

di Mattia Fusilli e Silvia Cirigliano,

Operatrici del “Centro per le Famiglie” del Progetto “L’Appetito Vien Studiando”