Omelie

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (anno A)


Is 49, 3. 5-6; Sal 39; 1 Cor 1, 1-3; Gv 1, 29-34

15 Gennaio 2023

 

Durante l’Avvento Giovanni il Battezzatore ha accompagnato la nostra attesa del Veniente e domenica scorsa lo abbiamo incontrato al Battesimo di Gesù, oggi si manifesta quale testimone di Gesù-Agnello Servo di Dio-Figlio di Dio.

Nel IV Vangelo Giovanni Battista sin dal Prologo ci viene presentato come “testimone per rendere testimonianza alla luce”, la Parola di Dio fatta carne, “affinché tutti credano per mezzo di Lui” (Gv 1, 7).

“Le autorità religiose di Israele si recano da Giovanni presso il Giordano, dove battezza, e lo interrogano: «Chi sei tu? Sei il Cristo, il Messia? Sei l’Elia degli ultimi tempi? Sei il nuovo Mosè?». Per tre volte egli risponde: «Non lo sono», confessando di non essere ciò che altri pensano di lui (cfr. Gv 1,19-22). E quando usa l’espressione: «Io sono», lo fa solo per definirsi «voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore» (Gv 1,23; Is 40,3), voce che sa obbedire senza indugio, voce prestata a chi l’ha mandato. Giovanni non pretende alcuna attenzione alla propria persona, ma è tutto teso a indicare un altro” (cfr. Enzo Bianchi).

Giovanni, di fronte all’insistenza dei sacerdoti e leviti, afferma: “Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che non conoscete, uno che viene dietro a me, al quale non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo” (Gv 1, 26-27).

Il Messia, Gesù, in modo nascosto è già presente, fa parte del gruppo dei discepoli di Giovanni Battista, il quale non è degno di sciogliere il legaccio del Suo sandalo, ma viene il giorno in cui “vedendo Gesù venire verso di lui dice: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua perché Egli fosse manifestato ad Israele»”.

Per Giovanni Gesù è l’Agnello che Dio offre al mondo perché l’umanità sia riscattata e liberata.

All’agnello pasquale che Israele doveva sacrificare per fare memoria del grande evento di liberazione che lo aveva fatto uscire dalla schiavitù di Egitto, Dio stesso risponde offrendo ora lui l’unico agnello che ha la forza di distruggere in modo definitivo ogni schiavitù, anzi la radice di ogni schiavitù, il peccato. È l’agnello che prendendo su di sé il peccato del mondo, lo toglie. L’agnello è il servo obbediente a Dio (agnello e servo in aramaico sono la stessa parola), il servo che sa ascoltare, che è mite e umile di cuore, che si lascia condurre alla morte senza ribellarsi e senza rispondere con violenza. Il volto di Gesù è proprio l’“Agnello di Dio”!

Nel volto dell’agnello è sintetizzato tutto il cammino di Gesù, soprattutto sul mistero di passione, morte e resurrezione. La testimonianza di Giovanni Battista ci fa quindi cogliere l’identità di Gesù e tutto il suo cammino.

Giovanni Battista, però, ci dà anche un’altra testimonianza: “Ho contemplato lo spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui … e io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio”.

L’Agnello di Dio è il Figlio di Dio, il figlio amato dal Padre, la cui voce lo ha confermato con il dono dello Spirito.

“Oggi Giovanni è stato per noi testimone di Gesù all’inizio del nostro cammino di sequela. Si è affiancato a noi perché non ci smarrissimo e ci ha indicato ciò che è essenziale e senza il quale non possiamo iniziare un cammino: il volto di Gesù. Ora si tratta di fare la stessa esperienza del Battista: lasciare che il Signore Gesù venga incontro a noi, guardarlo in volto e poter dire: «Io non lo conoscevo, ma ora ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio». Da Giovanni impariamo ad essere testimoni di Gesù e lo saremo realmente ogni volta che ci lasceremo incontrare da Lui, ogni volta che Egli sarà per noi l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, il Figlio di Dio che ci dona il suo Spirito” (frà Adalberto, Monastero di Dumenza).

Lasciamoci guardare dall’“Agnello di Dio”, e contemplando il suo volto, testimoniamolo con la nostra vita.

Non dimentichiamo mai che il cuore del Vangelo consiste nel riconoscere in Gesù il Figlio di Dio.

Buona Domenica.

   Francesco Savino

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