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Il Progetto Socio Educativo per Minori “A VELE SPIEGATE”: Esperienza di Grazia e di Condivisione.


 

“Casa di Dio siete voi se custodite la libertà e la speranza” (Lettera Ebrei 3,6). Quanta libertà c’è nel gesto di accogliere chiunque esso sia. Quanta libertà c’è nel gesto di condividere uno sguardo. Quanta libertà c’è nel prestare attenzione verso coloro che abbiamo accanto. Gesti semplici ed umani. Il Cardinale Josè Tolentino Mendonca, in una sua riflessione, ha ricordato come l’attenzione per la persona è preghiera ed è proprio l’attenzione prestata verso l’altro che consente a ciascuno di noi di vedere l’altro non come un pozzo da riempire ma come un pozzo da cui attingere.

Questa meravigliosa esperienza di grazia e di condivisione, vissuta dai partecipanti a vario titolo del progetto socio educativo per minori “A Vele Spiegate”, appena conclusosi, si è realizzata grazie all’instancabile azione della Caritas diocesana che, ancora una volta, ha accolto l’esigenza, avvertita sul territorio, di mettere a disposizione dei minori immigrati uno “spazio” in cui poter sperimentare una forte esperienza educativa, rafforzando l’autostima e potenziando le capacità, soprattutto quelle di tipo relazionale e culturale.

ragazzi che lavorano la ceramica Il progetto “A Vele Spiegate”, nato nella parrocchia “Visitazione della B. V. Maria” di Rocca Imperiale, ha tenuto in seno la “Casa di Dio” della Lettera agli Ebrei, consentendo che la profezia, ivi contenuta, prendesse vita. Attraverso il dopo scuola, attraverso i laboratori e le attività ludico ricreative-sportive abbiamo cercato, perseguendo costantemente l’obiettivo di favorire una buona integrazione sociale, di porre al centro le esigenze dei minori e il loro bisogno di crescere all’interno di relazioni positive. È stata l’occasione concreta per dare risposta dapprima al bisogno specifico, per poi farsi prossimi e solidali nei confronti di chi veniva avvicinato. L’aiuto disinteressato ha aperto i cuori al bisogno di “Infinito”.

Insieme abbiamo iniziato un percorso che ha portato al desiderio di aprirsi all’ “Amore”, di conoscere “la fonte di tanto bene” e di accoglierlo nella propria vita. Da qui, la scelta da parte di uno dei bambini e di una delle ragazze del progetto, di origini albanesi, di ricevere il Sacramento del Battesimo, scelta accolta e condivisa in famiglia. Questo frutto ha ulteriormente contribuito a far diventare i ragazzi parte integrante e pulsante della nostra comunità parrocchiale. Tra gli obiettivi raggiunti si possono annoverare: ascolto e attenzione del minore; valorizzazione del minore e delle sue risorse; miglioramento del percorso scolastico; inclusione sociale del migrante e rafforzamento delle relazioni con il resto del gruppo.

Il progetto ha generato delle nuove relazioni, ha consentito una condivisione di sguardi e di debolezze, ha avvicinato persone che altrimenti sarebbero restate lontane e ha intrecciato vite, a volte stanche e strozzate, generando dei piccoli focolai di speranza. La speranza ha consentito di avere uno slancio che ha sovrastato timori e riserve e ha fatto sentire a casa coloro che sono stati costretti a lasciare le proprie case. Ha generato, nonostante tutto, il desiderio di un nuovo slancio di amore e come diceva il compianto Fra Giorgio Bonati: “Solo uno slancio d’amore ci salverà”. Desideriamo diventare presenza verso coloro che abbiamo accanto e custodi dei loro frammenti di vita pazientemente tessuti, affinché ciascuno di noi possa diventare Casa di Dio. 

Grazie al nostro Vescovo S. E. Mons. Francesco Savino, al direttore della Caritas diocesana, don Mario Marino, al responsabile del progetto “A Vele spiegate”,sacramento Raffaele Vidiri, nonché al nostro Parroco don Pasquale Zipparri il progetto “A Vele Spiegate” ha reso la nostra comunità una comunità generativa. Il progetto ha dato a noi tutti la possibilità di essere credenti responsabili, in grado di portare un messaggio di speranza nell’amore del Signore.

La nostra comunità parrocchiale, attraverso “A Vele Spiegate”, è diventata luogo di comunione vissuta, ha sperimentato l’esperienza della “pastorale generativa” ossia una pastorale che genera alla fede avendo a cuore prima di tutto i ragazzi e le loro famiglie e cercando di raggiungerle nelle loro fragilità. Una pastorale, dunque, capace di integrare in modo naturale i più deboli. Per essere tale la “pastorale generativa” ha bisogno di relazioni e il progetto ha voluto essere spazio di incontro in cui poter realizzare il desiderio di prendersi cura dell’altro. Il rammarico è che non è stato possibile, per mancanza delle risorse necessarie, rivolgersi effettivamente a tutti i minori del territorio ma solo ad un numero ridotto, scelto in base a dei criteri ben precisi. Sperando di poter ripetere ancora l’esperienza, ci auguriamo di trovare le risorse necessarie per dare a tutti la possibilità di vivere questa importante opportunità.   Concludiamo con una riflessione di Ermes Ronchi: “Ognuno di noi è un pugno di terra, ma ognuno è anche un seminatore che cammina nel mondo gettando semi, spesso senza accorgersene”.

 

Franca e Gabriella

Educatrici del Progetto “A Vele Spiegate”