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Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria


 IMMACOLATA  CONCEZIONE DELLA  BEATA   VERGINE   MARIA

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Gn 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38

 8  Dicembre 2020

Nello scandire il tempo dell’Avvento, la liturgia della Chiesa ci richiama, dopo Giovanni Battista, a Maria di Nazareth, la donna dell’attesa, immagine di Israele in attesa del Messia.

La promessa di Dio, che afferma l’inimicizia tra la discendenza della donna e il serpente, si realizzerà, come leggiamo nella Prima Lettura tratta dal libro della Genesi, nella vittoria della stirpe della donna e trova compimento, come annuncia il Vangelo di oggi, nella nascita del Messia da Maria, la benedetta tra tutte le donne. E, per questo, l’apostolo Paolo nella Lettera agli Efesini proclama che in Cristo Dio ha benedetto i credenti con ogni benedizione spirituale.

Se, nell’in-principio della creazione, nel racconto delle origini, il peccato si manifesta come caduta di Adamo ed Eva “nel perverso meccanismo della delega e della colpevolizzazione dell’altro” (L. Manicardi), Maria si assume in prima persona la responsabilità della Parola che il Signore le ha affidato e con il suo “eccomi” cambia la storia.

Alla domanda di Dio “Dove sei?” (Gen 3, 9) a cui Adamo per paura e vergogna, si sottrae consapevole della sua nudità e alienazione, corrisponde la risposta coraggiosa di Maria “Ecco la serva del Signore!” in cui  ella esprime la disponibilità totale a lasciarsi plasmare dalla Parola di Dio (Lc 1, 38): l’amore scaccia ogni paura.

Nel dogma dell’Immacolata Concezione la Chiesa, dopo un lungo discernimento, ha affermato che Maria, per singolare privilegio di Dio e in vista dei meriti della morte di Cristo, è stata preservata dal peccato originale ed è venuta all’esistenza già tutta santa.

Con la festa della Immacolata ricordiamo che soltanto il peccato aliena veramente l’uomo. Occorre recuperare la consapevolezza del peccato  che il mondo ha smarrito o perso del tutto. Predomina infatti una generale indifferenza nei confronti di Dio. Passato di moda l’ateismo ideologico o esistenziale, di diffonde la cultura dell’indifferenza nelle affermazioni spesso ripetute «Dio non mi interessa», «con Lui o senza di Lui io vivo bene». Siamo tutti dominati da una paura indistinta che il Covid-19 ha reso ben evidente. Ma sembra escluso il senso del peccato

Maria, con la sua obbedienza al progetto di Dio, ci aiuta a comprendere che di fronte alla Verità, che è Dio, possiamo scegliere di essere come Maria, madre dei credenti. Lei, crede l’impossibile: non ha avuto relazioni con un uomo e avrà un figlio.

Maria – scrive Luciano Manicardi – insegna che la  fede  è una forza che impedisce di adagiarsi sull’ineluttabile e spinge a non darla vinta al destino, al fato, all’inesorabile […]. Credere l’impossibile non significa dunque aprire la porte all’irrazionale, al magico, all’insensato, ma aver sempre presente la resurrezione. La fede crede l’impossibile perché crede la resurrezione. La fede fa affidamento sul Dio a cui niente è impossibile, ovvero, che ha risuscitato Cristo dai morti. La forza della fede capace di trasportare montagne è tutta lì. E non è un mito, ma una realtà sperimentabile: la fede del piccolo gregge ha saputo spostare folle e affascinare i cuori di tanti”.

Il pudore, la delicatezza, la riservatezza, il silenzio di Maria sono un aspetto tipico della sua fede che dovremmo assumere anche noi davanti al mistero di Dio.

La Vergine Maria, che sarà salutata da Elisabetta come colei che ha creduto, è credente perché ha creduto: è credente perché la sua fede è diventata decisione ed ha avuto un’incidenza sul suo corpo. Il suo “eccomi” ha generato un mutamento del suo corpo riplasmato dalla creatura che Lei si trova a portare in grembo.

San Bernardo descrive l’attesa che coinvolge tutti noi rivolgendosi alla Vergine con questa preghiera che oggi facciamo nostra:

“Hai sentito, o Vergine, l’invito alla gioia e all’esultanza; vogliamo ascoltare anche noi dalla tua bocca la risposta della tua gioia che noi desideriamo. L’Angelo aspetta la tua risposta. Stiamo aspettando anche noi, Maria. Nelle tue mani sta il prezzo del nostro riscatto. Rispondi presto, o Vergine … apri il tuo cuore alla fede, le tue labbra alla Parola, il tuo seno al Creatore. Ecco, Colui che è il desiderio di tutte le genti, sta fuori e bussa alla tua porta. Alzati, corri, apri. Alzati con la tua fede, corri col tuo affetto, apri col tuo consenso”.

Buona festa dell’Immacolata.

                                                                              ✠   Francesco Savino