News

Mons. Savino incontra l’associazione “Regina Pacis”


 

messa_regina_pacisPresso la Casa dei Padri Dehoniani di Arcavata in Rende si è svolta, nei giorni scorsi, una giornata di ritiro spirituale per gli Operatori e i Ragazzi dell’Associazione “Regina Pacis”, guidati spiritualmente da un fulgido esempio sacerdotale della Chiesa calabrese, don Dante Bruno il quale da più di trent’anni accoglie nelle sue Comunità Terapeutiche migliaia di ragazzi che provvidenzialmente gli sono stati e gli vengono affidati perché possano ritrovare attraverso un percorso spirituale, terapeutico e riabilitativo la speranza e la luce della vita.

La “Regina Pacis” è un’Associazione senza scopo di lucro, iscritta al Registro Regionale della Regione Calabria degli Enti Ausiliari, delle Organizzazioni di Volontariato ed ONLUS di diritto che presta la sua assistenza al servizio delle fasce sociali più deboli, interessate dal problema del disagio giovanile in generale e delle tossicodipendenze in particolare. Fondata dal sacerdote don Dante Bruno nel 1985, l’Associazione gestisce attualmente tre comunità residenziali per la cura ed il recupero dalla tossicodipendenza, situate tutte nella provincia di Cosenza, a Spezzano Albanese, Torano Castello e San Benedetto Ullano e due Casa Famiglia per donne in difficoltà, ragazze madri, con sedi a Carolei, denominata “Villaggio Nazareth” ed a San Benedetto Ullano, denominata “N.S. di Guadalupe”.

L’ospite dell’incontro è stato veramente d’eccezione e quindi eccezionale: Mons. Francesco Savino, giovane Vescovo di Cassano allo Jonio, conosciuto e apprezzato per la sua trasparenza e dinamicità che rifulge nel quotidiano ministero episcopale che svolge con dedizione ed impegno attraverso la presenza, l’ascolto, l’accoglienza e le opere che sta impiantando in questo territorio calabro che oggigiorno ne ha bisogno più che mai.

regina_pacis2L’amato Vescovo rivolgendosi ai ragazzi, dapprima nel salone parrocchiale e poi in Chiesa, durante la celebrazione eucaristica da lui presieduta e concelebrata con don Dante e un Padre Dehoniano ha affermato: “oggi mi sento a casa. La giornata odierna mi riporta al mio ministero sacerdotale che ho vissuto e svolto accanto ai bisognosi, ai tossicodipendenti, ai malati di AIDS della mia terra d’origine. Vi invito a non perdere mai la speranza e a considerare la vostra imperfezione come gradita a Dio pur essendo consapevoli di dover pagare il dazio per gli errori commessi ma speranzosi che Dio Padre attraverso le vostre ferite aprirà feritoie attraverso cui passerà abbondante luce che illuminerà  la vostra vita e cancellerà gli errori commessi con nuova vita. Non abbiate timore di essere imperfetti! Da oggi assicuro un posto particolare nel mio cuore e vi porto ogni giorno nella celebrazione eucaristica”.

Parole dense di umanità, spiritualità ed amore quelle pronunciate da Mons. Savino, parole che sono trapelate nel cuore di ogni presente generando emozione e fiducia verso il futuro. Fortificati e accompagnati da questa giornata a noi rimane l’impegno di mettere in pratica questo evangelo che abbiamo ascoltato, queste meraviglie che abbiamo incontrato e abbracciato, don Dante e il Vescovo Savino, e questi Ragazzi che con la nostra imperfezione, unita alla loro, cerchiamo di voler bene ed accompagnare.

Francesco Godino