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Orientamenti per i sacerdoti per le celebrazioni liturgiche della settimana santa


Una Pasqua diversa, “a porte chiuse”. Come le porte del cenacolo dove si trovano i discepoli per timore dei Giudei dopo la Resurrezione di Gesù. Porte chiuse che ci permettono forse in questo tempo sospeso e surreale di uscire dall’abitudine e comprendere il valore di ciò che facciamo, spogliando anche la Pasqua dai suoi riti per rivestirne il mistero centrale della nostra fede, di una luce che ci fa rivederne il valore e ci fa rincontrare il Risorto.

Ma c’è un momento fondamentale nella storia dell’uomo e del mondo intero in cui tutto è cambiato: il momento in cui un uomo è uscito vivo dal sepolcro. Da quell’istante la morte non è più stata la parola definitiva sul destino umano ma l’inizio di una nuova esistenza, di una nuova vita, quella vera, inaugurata dall’umile figlio del falegname di Nazareth: Gesù!

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