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RESPONSABILITÀ AUTENTICA: LA CONTINUA SFIDA DE “L’APPETIVO VIEN STUDIANDO”.


L’emergenza sanitaria continua in maniera implacabile a stravolgere le nostre esistenze. Procede senza sosta, trasformando e mettendo a soqquadro la vita individuale di ognuno. A più di un anno dalla Pandemia, abbiamo dovuto imparare a fronteggiare le conseguenze di scenari completamente nuovi e inaspettati. Anche il lavoro educativo ha subito un notevole cambio di rotta e davanti al vacillare di tutte quelle dinamiche consolidate nel tempo, noi educatrici, del progetto socio-educativo per minori “L’Appetito Vien Studiando”, ci siamo spesso chieste come garantire un approccio formativo convincente, quando ci veniva imposto il distanziamento sociale e soprattutto come costruire relazioni attraverso il monitor di un pc, di un tablet o di un cellulare.
Un percorso educativo favorisce il riscatto sociale e l’emancipazione da ambienti familiari disfunzionali solo se investe le sue energie e orienta la sua attenzione al consolidamento di gesti coraggiosi e quotidiani. Continuità, volontà di rimetterci in gioco e di reinventarci, dunque, è ciò che ha caratterizzato il nostro lavoro in questi ultimi mesi.
La pandemia ha accelerato ed evidenziato nettamente criticità e strappi già esistenti, ha messo in risalto, in maniera più significativa le fragilità, le paure e i bisogni non solo del minore ma dell’intero nucleo familiare. Ecco perché si è manifestata l’esigenza di intensificare il sostegno psicologico. Questo servizio, offerto dal “Centro per le Famiglie” del progetto, ha permesso ai minori e ai genitori di riconoscere, accogliere e dare espressione alle proprie emozioni. Ha aiutato a salvaguardare il proprio benessere psicologico e a normalizzare le emozioni quali ansia, paura, solitudine, nostalgia, disorientamento in un periodo che chiede di riadattarsi e di riorganizzare la propria quotidianità. Utilizzando le parole del nostro Vescovo, S.E. Mons. Francesco Savino, “ripartire e far ripartire può coincidere con una nuova consapevolezza di questa alternanza: muoversi, uscire, lasciare, seguire e però anche aprire, ospitare, rimanere, dimorare… Ricostruire implica superare una tragedia, mettere insieme i cocci, portare con sé una memoria, curarne le ferite. Non è ripartire da zero, ma orientarsi fra quel che resta…”.
Per sopperire alla momentanea sospensione della mensa e alle tante importanti esigenze, grazie anche al Centro di Ascolto della Caritas diocesana, abbiamo continuato a fronteggiare le necessità delle famiglie, incrementate dalla povertà e dalla mancanza di lavoro, con dei buoni pasto, in accordo con i supermercati locali o con il pagamento delle utenze o delle spese e visite mediche.
Una più particolare attenzione, negli ultimi mesi, è stata dedicata a tutti quei nuclei familiari, maggiormente colpiti dal Covid-19. Attraverso l’acquisto di medicinali e beni di prima necessità, recapitati a domicilio, il progetto ha voluto comunicare un messaggio di speranza e di vicinanza. Se la pandemia costringe all’isolamento dentro le proprie mura domestiche, non riesce di certo a spezzare e a porre un limite alla solidarietà. “Una fede senza solidarietà è una fede morta” come afferma Papa Francesco, la stessa fede “che Gesù suscita con la capacità di sognare il futuro e di lottare per esso nel presente”.
In una società, sempre più sopraffatta dall’individualismo e dall’autoreferenzialità, dobbiamo lasciarci interpellare dalla responsabilità. Una responsabilità autentica che implica uno sguardo in grado di slanciarsi al di là di schemi precostituiti e che sappia leggere il cuore di chi cammina accanto a noi.
Motivate da questa consapevolezza e nel rispetto delle norme anti-covid vigenti, il 31 marzo 2021, presso i locali del centro socio-educativo, alle famiglie, beneficiarie del progetto, sono stati distribuiti dei voucher spesa, delle uova di Pasqua e delle mascherine chirurgiche e per quelle costrette a restare a casa in quarantena perché colpite dal coronavirus, dopo aver provveduto alla spesa, la consegna è stata effettuata direttamente presso i rispettivi domicili. Un gesto significativo, avvalorato, ancora una volta dalle parole di Papa Francesco: “La carità si rallegra nel veder crescere l’altro, ecco perché soffre quando l’altro si trova nell’angoscia […] La carità è lo slancio del cuore che ci fa uscire da noi stessi e che genera il vincolo della condivisione e della comunione”. Una condivisione che, nonostante le restrizioni e i distanziamenti, nonostante i volti coperti dalle mascherine, è riuscita a rinsaldare legami e a costruire relazioni.
“L’Appetito Vien Studiando” continua ancora oggi ad essere una risposta concreta ai bisogni del nostro territorio grazie ad un lavoro coraggioso e tenace e grazie, soprattutto, al sostegno del nostro Vescovo, al nostro Vicario per la Carità, don Mario Marino e alla Responsabile dei servizi socio-educativi per minori, Angela Marino, che infaticabilmente credono e investono, ogni giorno, nel progetto. Nessuna idea di cambiamento potrà mai essere ostacolata dalla sfiducia e dalla rassegnazione finché ci sarà qualcuno disposto ad impiegare le proprie energie e la propria volontà per il bene degli altri.

 

Le Educatrici del Progetto “L’Appetito Vien Studiando”