il vangelo innalzato Omelie

Solennità di Maria SS. Madre di Dio


SOLENNITÀ DI MARIA SS. MADRE DI DIO

Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

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Venerdì  1  Gennaio  2021

Un anno gravido di incertezze e di paure si è concluso.

“Il 2020 – dice Papa Francesco – è stato segnato dalla grande crisi sanitaria del Covid-19, trasformatasi in un fenomeno multisettoriale e globale, aggravando crisi tra loro fortemente interrelate, come quelle climatica, alimentare, economica e migratoria, e provocando pesanti sofferenze e disagi. Penso anzitutto a coloro che hanno perso un familiare o una persona cara, ma anche a quanti sono rimasti senza lavoro. Un ricordo speciale va ai medici, agli infermieri, ai farmacisti, ai ricercatori, ai volontari, ai cappellani e al personale di ospedali e centri sanitari, che si sono prodigati e continuano a farlo, con grandi fatiche e sacrifici, al punto che alcuni di loro sono morti nel tentativo di essere accanto ai malati, di alleviarne le sofferenze o salvarne la vita. Nel rendere omaggio a queste persone, rinnovo l’appello ai responsabili politici e al settore privato affinché adottino le misure adeguate a garantire l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 e alle tecnologie essenziali necessarie per assistere i malati e tutti coloro che sono più poveri e più fragili”.

Una certezza ci sostiene: il Dio fatto uomo, l’Emmanuele, il Dio con noi, non ci abbandona mai alle forze del male. E oggi, ottavo giorno dopo il Natale, celebriamo la Santa Madre di Dio: fissiamo lo sguardo su di Lei e sul Bambino adagiato nella mangiatoia a Betlemme.

Maria “custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore” per accogliere il mistero compiuto in Lei, talmente grande che la trascende. La Madre di Gesù ci mostra il Salvatore dell’umanità e ci benedice. Benedice il cammino di ogni uomo e di ogni donna in questo anno che inizia e che è buono per coloro che accolgono il Figlio di Dio, il Messia.

Gli auguri che oggi ci scambiamo trovano fondamento e significato nella benedizione di Dio, nostro Padre, che si effonde su tutti gli esseri viventi sulla terra. Nella prima Lettura abbiamo ascoltato che i sacerdoti israeliti benedicevano il popolo con questa formula: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace” (Nm 6, 24-26). In questa benedizione viene citato per due volte il “volto del Signore” che, secondo le Sacre Scritture è inaccessibile all’uomo. Dio, che nessuno aveva mai visto, né aveva mia potuto rivolgergli lo sguardo, viene invocato perché custodisca ogni creatura con la Sua Grazia.

Abbiamo ascoltato anche nel Vangelo che i pastori, dopo aver visto un “Angelo del Signore che li avvolse di luce”, andarono “senza indugio” alla grotta e trovarono “Maria, Giuseppe e il Bambino adagiato nella mangiatoia”. La gloria di Dio che era stata loro annunciata, apparve ai loro occhi ed essi raccontarono quello che avevano visto e “Tutti quelli che udirono, si stupirono”.

L’incontro con quel Bambino genera armonia e pace. Ecco perché Papa san Paolo VI istituì la Giornata Mondiale della Pace fissandone la data a Capodanno.

Quest’anno la LIV Giornata ha per tema “La cultura della cura come percorso di pace”. Papa Francesco ha scritto che i principi della Dottrina Sociale della Chiesa sono alla base della cultura della “cura come promozione della dignità e dei diritti della persona”, “cura del bene comune”, “cura mediante la solidarietà”, “cura e salvaguardia del creato”.

Il Santo Padre, indicando un percorso di educazione alla pace, afferma: “L’educazione alla cura nasce nella famiglia, nucleo naturale e fondamentale  della società, dove s’impara a vivere in relazione e nel rispetto reciproco. […] in collaborazione con la famiglia, altri soggetti preposti all’educazione sono la scuola e l’università, e analogamente, per certi aspetti, i soggetti della comunicazione sociale. Essi sono chiamati a veicolare un sistema di valori fondato sul riconoscimento della dignità di ogni persona, di ogni comunità linguistica, etnica e religiosa, di ogni popolo e dei diritti fondamentali che ne derivano. L’educazione costituisce uno dei pilastri di società più giuste e solidali”.

E aggiunge: “Quanta dispersione di risorse vi è per le armi, in particolare per quelle nucleari, risorse che potrebbero essere utilizzate per priorità più significative per garantire la sicurezza delle persone, quali la promozione della pace e dello sviluppo umano integrale, la lotta alla povertà, la garanzia dei bisogni sanitari. Anche questo, d’altronde, è messo in luce da problemi globali come l’attuale pandemia da Covid-19 e dai cambiamenti climatici. Che decisione coraggiosa sarebbe quella di «costituire con i soldi che s’impiegano nelle armi e in altre spese militari un “Fondo mondiale” per poter eliminare definitivamente la fame e contribuire allo sviluppo dei Paesi più poveri»!”.

La Madonna, Madre di Dio, guidi il nostro discernimento in questo nuovo anno e Gesù, Principe della Pace, converta i nostri cuori.

Buon anno 2021.
✠   Francesco Savino