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Solidale e Casa Betania: il Vescovo incontra gli ultimi e chi per loro si spende quotidianamente


Il vescovo di Cassano all’Jonio, don Francesco Savino, grazie ad un semplicissimo invito ha visitato, nei giorni scorsi, le strutture socio assistenziali della Cooperativa Sociale Solidale site in contrada Rebecco a Lauropoli presso la Fattoria sociale “La Silva”. Prima il vescovo ha visitato gli ambienti della Casa Famiglia per disabili mentali “San Giovanni” e, poi, con tutti gli ospiti di quest’ultima ed i parenti ha proceduto visitando la struttura Comunità alloggio per Anziani “Solidale” dove si è intrattenuto per rivolgere un saluto a tutti i presenti.

L’intervento del vescovo è stato preceduto da un benvenuto da parte dell’amministratore della cooperativa Carmela Vitale, che ha ringraziato il vescovo della sua visita ed ha ripercorso tutte le tappe evolutive che la Solidale ha percorso dal momento della nascita, voluta da un gruppo di volontari, nel lontano 1986 ad oggi.

L’amministratore ha rimarcato che “lo spirito della Solidale è quello di gestire le strutture esprimendosi ogni giorno nel fare con cuore e professionalità, rappresentando sicuramente un’eccellenza per il nostro territorio”. Vitale ha anche puntualizzato che la Solidale ha un importante punto di forza: erogare servizi alla comunità a partire soprattutto dalle fasce deboli della popolazione, quella cassanese in particolare.

“I lavoratori – hanno riferito i responsabili della Cooperativa – arrivano per la maggior parte da situazioni di svantaggio sociale e proprio grazie al lavoro riescono a dare un senso positivo anche ai loro vissuti”.
Su questo punto in particolare il vescovo ha esortato a guardare alla vita con gli occhi di chi non sta bene. Allora, solo in quel caso, si da’ senso e speranza a persone che altrimenti avrebbero perso il senso della vita. Grazie a strutture come questa, loro hanno recuperato dignità, senso della vita, accompagnamento ed anche giustizia. Oggi, manca alla società proprio il senso dell’altro, prevale l’individualismo,  manca l’ “I care“, ricorda il vescovo, che era il motto di don Milani, indimenticato maestro della scuola di Barbiana: “ho a cuore, ci tengo, mi interessa”.

Rivolgendosi a tutti gli ospiti delle strutture, don Francesco ha confermato e espresso la sua vicinanza alla struttura ed a tutti i suoi ospiti.  “Il vescovo – sottolinea Vitale – ha incontrato con tanta umanità, tanta prossimità, ogni ospite. Si è intrattenuto amichevolmente con ciascuno di loro, dimostrando attenzione, affetto, interesse. Le parole del vescovo hanno raggiunto il cuore dei nostri ‘nonni’ ospiti e dei nostri giovani diversamente abili. Ringraziamo il Signore per questa visita del nostro monsignor don Francesco Savino, che ha lasciato in tutti tanta pace e serenità. Ci siamo sentiti riconosciuti nel lavoro quotidiano a tutela degli ultimi e dei sofferenti”.

CASA BETANIA
Nei giorni precedenti, il vescovo aveva fatto visita anche a Casa Betania, a Castrovillari. Accompagnato da mons. Carmine Scaravaglione, don Francesco Savino ha avuto modo di conoscere ed apprezzare il lavoro dei volontari che stavano servendo proprio in quel momento il pranzo agli ospiti, anch’essi destinatari del carico di umanità e di speranza che il Pastore della chiesa cassanese ha saputo trasmettere loro anche in quest’occasione.