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“Svegliati tu che dormi”, lettera del Vescovo ai sindaci della Diocesi


Il Vescovo di Cassano allo Jonio incontra i sindaci dei 22 Comuni del territorio diocesano e i rappresentanti istituzionali dello stesso territorio per il consueto scambio di auguri per la Santa Pasqua. Nell’occasione il presule ha rivolto loro un messaggio che qui pubblichiamo nel contenuto testuale. [SCARICA fronte – retro]

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“Ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente […] tutto quello che si manifesta è luce. Per questo è detto Svegliati tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti i uminerà. Fate dunque attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi” (Ef. 5, 7b-16)

La Resurrezione di Gesù, cari fratelli, è l’evento inaudito che sconvolge tutti e ci provoca a vedere e ad agire con uno sguardo illuminato. Cristo «ha divorato la morte», come afferma incisivamente quel tesoro di spiritualità che è il vangelo apocrifo di Filippo introducendo una prospettiva storica di redenzione dell’umanità, di liberazione da ogni forma strutturale di peccato e di morte.

E la croce? Permane nelle tante croci del nostro orizzonte, nei tanti esclusi, nei tanti vittime di violenze subumane. In esse continua il martirio di Gesù, la Sua passione. Ma proprio da esse, assunte continuamente dal sacrificio di Gesù, si diffonde una luce che mette allo scoperto le opere delle tenebre, destinandole ad uno sgretolamento che le porta alla rovina. La memoria e il memoriale della Risurrezione del Signore ci inseriscono in un progetto di liberazione da portare a compimento.

Di quale processo di liberazione siamo provocati ad essere facilitatori, servi o almeno a non essere di ostacolo? Su quale terreno d’impegno, comunità civile e religiosa è auspicabile si incontrino?

Abbiamo già definito le urgenze nel nostro territorio.
Le vittime del gioco d’azzardo reso facile dalla diffusione di sale gioco e di slot machine attendono decisioni politiche perché possano emergere dal baratro in cui continuano a sprofondare per sintomi vari di ludopatia.
La prostituzione minorile di ragazze e ragazzi, insieme all’uso di sostanze stupefacenti sempre più insidiose per la salute psichica, è sotto gli occhi di tutti richiamando la coscienza di ogni educatore ad una necessità di tutela della vita di quanti vi si trovano invischiati anche con una pratica perversa del sesso e per comportamenti indotti dalle mode mediatiche.
Il caporalato sia nel lavoro agricolo che in quello stagionale sulle nostre spiagge, insieme al lavoro nero sottopagato, tocca livelli di sfruttamento degli stranieri aggiungendo disagi alla disoccupazione calabrese.
Su queste questioni concrete, le cui soluzioni si possono individuare a partire dalle delibere dei Consigli Comunali, la Chiesa locale, nella mia persona, ha già dichiarato la propria disponibilità a collaborare.
E’ l’ora del risveglio per segnare la via del cambiamento possibile.
La speranza pasquale si condensa in un augurio di pace che è invito alla convivialità, alla comunione, alla coesione: a vivere, insomma, come famiglia umana, in cui “tutti sono veramente responsabili di tutti” (Giovanni Paolo II, So icituto rei socialis, 38). Dobbiamo recuperare l’etica sociale di tipo solidale, senza la quale non c’è conseguimento positivo, non c’è felicità, non c’è sviluppo. È la persuasione che deve affermarsi su ogni altra, e che vorrei praticassimo.
Cristo Risorto è l’uomo nuovo.
Potenzialmente è ciascuno di noi. Anzi, è tutti noi insieme: l’umanità nuova. Questo è l’augurio!
Che il Signore ci preservi da ogni assuefazione alla logica dei fatti, risponda con misericordia alle nostre lentezze, alle divisioni, a ogni manifestazione di opportunismo e deviazione.
Favorisca una cascata d’impegno e il germogliare di progetti di liberazione: i più ardui, i più osati!

Buona Pasqua.

Vostro

✠ Francesco Savino