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Un pastore abitato da Dio


            Eccellenza carissima,

per la fausta circostanza del Suo compleanno, nella mia qualità di responsabile dell’UCS, mi faccio portavoce del Vicario generale, di tutta la Curia, dei Presbiteri, diaconi, religiosi e dell’intero Popolo cristiano della Chiesa di Dio che è in Cassano all’Ionio, per esprimere fervidi voti augurali, avvalorati dalla preghiera di tutti al Cristo di Dio, autore della vita e Signore del tempo, perché non le faccia mai mancare i doni della sua grazia e la forza del suo Spirito.  

La nostra Italia da un bel pezzo è diventata un paese di missione. L’ateismo pratico, il relativismo etico, l’assenteismo dalla vita parrocchiale e l’indifferentismo religioso, il deficit di speranza, tante difficoltà e stanchezze trasformano le nostre chiese in “muri del pianto”.

Nonostante tale scenario, siamo ammirati ed edificati di come, in questi anni, ci ha trasmesso con fede la grinta e la passione per il Regno e l’urgenza di una fraternità piena tra noi che, se si incontra con l’azione dello Spirito, può fare cose belle per le nostre comunità.

Ci ha fatti innamorare di una Chiesa da intendere come cantiere aperto per il regno di Dio, che Teilhard de Chardin amava definire la realtà più bella del cosmo, in quanto “utensile” di Cristo per la salvezza del mondo.

Ci ha indicati nella povertà la vera ricchezza della Chiesa, che nell’agitata concorrenza del mondo ci presenta il suo tesoro, la sua merce di cambio che è l’Amore nel prezzo della Croce. L’opzione dei poveri è il criterio di autenticità dell’opera messianica del Cristo, la garanzia che l’alleanza si realizza, che la salvezza si compie, entra nella storia degli uomini.

Questa opzione preferenziale, per dirla con un linguaggio latino-americano Medellin 78 – Puebla 89, per i poveri, vi ha guadagnato l’appellativo di “vescovo fatto popolo”!  

Ai nostri giovani ha saputo trasmettere il senso profondo della vita e della storia, invitandoli a vivere credibilmente il mistero dell’Avvento nel cuore della vicenda umana.

Pertanto, ci uniamo con affetto e riconoscenza al suo gaudio, nel benedire il Signore per il dono della vita e soprattutto del sacerdozio, che con l’episcopato sta vivendo la pienezza del suo compimento.

Nella luce del Risorto che illumina e infonde speranza in questo nostro tempo, in spirito di comunione filiale, Le promettiamo la nostra prossimità spirituale e il nostro costante ricordo nella preghiera.

Ad multos annos Eccellenza

         Pietro Groccia