Campo Scuola AC

 


Il Settore Giovani di Azione Cattolica anche quest'anno torna con il fantastico campo estivo per giovanissimi (14-18 anni) e giovani (19-30 anni). Una proposta da non perdere e da vivere con entusiasmo, gioia e fede.
"<<LEK-LEKĀ>> ... Ascolta, Progetta e Parti!": questo lo slogan che ci accompagnerà dall'8 all'11 agosto a Mormanno c/o il Seminario Diocesano Estivo. Anche il nostro caro Vescovo ci accompagnerà in questa meravigliosa avventura. Noi vi aspettiamo ... Non mancate!

 

“SHEMÀ, LEK-LEKĀ”: INIZIA IL NOSTRO VIAGGIO.

“Domani partirai, non ti posso accompagnare. Sarai sola nel viaggio, io non posso venire. Il tempo sarà lungo e la tua strada incerta. Il calore del mio amore sarà la tua coperta […]” (In viaggio – F. Mannoia).
Prima o poi arriva per tutti il punto in cui bisogna lasciare la propria casa: per studio o lavoro o scelte di vita. È il tempo in cui le decisioni bisogna prenderle da soli. È il momento in cui bisogna tirar fuori tutte le proprie capacità e si ci scontra con le fatiche quotidiane. Ma gli ostacoli si superano, come ci insegna Abramo, solo tirando fuori il meglio di sé. Chi segue Dio e la sua Parola sa che in ogni scelta c’è bisogno di impegno, passione, coraggio, fiducia, tenacia. È questo, in parte, ciò che abbiamo cercato di trasmettere ai giovani di AC (19-30 anni) durante questi giorni meravigliosi di campo: “Lek-Lekā … Ascolta, progetta e parti”. Termini importanti nella vita odierna, nella società contemporanea, per ogni singola persona. I giovani sono consapevoli che da più parti si constata, ormai, la perdita del senso di Dio, il vivere come se Dio non esistesse. Gesù invece è molto chiaro: “Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5).
Fa paura questo “nulla”. Ci sono tante vite, esperienze, ci sono azioni, ci sono progetti che portano al nulla, nonostante le apparenze. Ecco perché, in questo anno dedicato alla fede, abbiamo proposto ai giovani, attraverso la Parola di Dio, i gruppi studio, il cammino e il deserto, l’intervento di Dio nella storia umana, la chiamata di Abramo, l’ascolto di Abramo, il suo progetto, le promesse e l’alleanza con lui. Sia per noi educatori che per i giovani non è stato difficile riconoscersi nelle vicende di Abramo. Ed è stato molto importante riconoscerlo come padre nella fede e imparare da lui, scoprire in lui tutte le caratteristiche e le modalità per essere amico di Dio. I giovani sono stati in grado di mettersi in discussione per capire cosa Dio vuole da loro, di mettersi in ascolto per comprendere il loro “Lek-Lekā”. Si sono lasciati condurre fuori da Dio, fuori dai luoghi abituali, fuori da loro stessi proprio come Dio ha fatto con Abramo. Hanno ascoltato, sono partiti, hanno incontrato l’altro e Dio, hanno raggiunto la meta, dove hanno sperimentato la preghiera di intercessione, l’alleanza e aderito con più forza alla Parola di Dio e alla sua Promessa, nonostante le dure Prove e i sacrifici.
Stessa tematica è stata scelta per i giovanissimi (14-18 anni), ai quali abbiamo cercato di trasmettere la concretezza del progetto che ti mette sempre davanti a qualcosa che non vedi ma che, in qualche modo, fa già parte di te, ti appartiene e, se vissuto con Dio, il risultato è assicurato! I giovanissimi sono stati in grado di interrogarsi su cosa è importante davvero nella vita, sull’ascolto e sull’accoglienza della chiamata di Dio, sulla scoperta del bene nella propria vita, sull’esperienza della preghiera come dialogo in cui progettare con Dio il proprio futuro e su come ritornare nella propria vita quotidiana con una fede rinnovata e rafforzata.
Un campo scuola in grado di dare tanto anche a noi educatori che, in quei giorni, abbiamo riascoltato il nostro “Lek-Lekā”, abbiamo ridato luce alla nostra vocazione ossia la scelta libera di educare i nostri giovani/issimi a vivere con Dio!
 

Angela Marino
 

IL CAMPO DI AC: UN’ESPERIENZA CHE FA BENE ALL’ANIMA!

“Lek-Lekā … Ascolta, progetta e parti”. Questo lo slogan del nuovo campo scuola per giovani e giovanissimi di Azione Cattolica della diocesi di Cassano all’Jonio. Si tratta di una profonda esperienza di Fede svoltasi nel comune di Mormanno che ha visto ragazzi e giovani dai 14 ai 30 anni mettersi in gioco, tutti uniti da una sola Parola, da un solo Progetto, verso una sola Meta: Dio.
Le giornate sono state scandite da un iter perfetto e impeccabile, curato dagli educatori delle varie parrocchie della Diocesi. Giovani e giovanissimi, poi, hanno intrapreso diverse strade nei gruppi studio, ma entrambe le fasce d’età avevano un’unica figura di riferimento: Abramo. Così, nei gruppi studio dei giovanissimi, è stata sviscerata l’allegoria di questo personaggio che, seppur da uomo e, dunque, con le debolezze da tale, ha ascoltato la voce di Dio che lo chiamava, ha progettato la sua partenza, si è fidato completamente e si è messo in cammino. La sua personalità è stata riportata in esempi attuali facendo scoprire in ogni giovanissimo, attraverso curiosi esercizi e giochetti, quel po’ di Abramo che risiedeva in lui. Altro argomento dei gruppi studio è stato l’analisi del proprio “io”: ogni ragazzo è stato chiamato a cercare i propri limiti messi a confronto con le proprie abilità per ricostruire la propria identità attraverso diverse rappresentazioni di essa (identità che mi distingue, identità culturale, identità professionale, identità sociale, identità relazionale) e il rapporto che esse hanno con Dio. Altra attività interessante è stata rispondere ad una serie di domande su un compagno di viaggio che permettevano di leggere in fondo la sua personalità. Dall’analisi dell’io all’io e Dio, da quella dell’altro all’altro e Dio, si è arrivati all’analisi del noi e Dio. Giovanni Paolo II diceva: “Cercate prima ciò che vi unisce di ciò che vi divide”. Infatti abbiamo unito le nostre forze e siamo riusciti a portare a termine una sorta di piccola ricerca della parola.
Sufficientemente ardita è stata l’attività del penultimo giorno, durante la quale siamo stati interrogati sul significato della parola tutto. Parola che può davvero significare tutto con le stesse possibilità con cui può significare niente. Ognuno ha inteso questa parola in modo differente in base all’ambito di riferimento, ma il tutto a cui siamo arrivati è stato l’Immenso Amore di Dio che ama senza riserve, con gratuità, in pienezza, in completezza, che Lo ha portato a sacrificare il Suo unico Figlio per amore del mondo. Così come è accaduto ad Abramo: egli ha preso con sé tutta la sua tribù, tutto ciò che possedeva, si è affidato completamente alla voce del suo Signore, lo stesso che gli ha chiesto di sacrificare Isacco, il suo unico figlio. Non a caso, l’ultimo gruppo studio aveva come messaggio la Parola guida per noi cristiani: “Maestro qual è il grande comandamento?”. Gesù gli rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tu anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande comandamento. Il secondo poi è simile a quello: amerai il tuo prossimo come te stesso”, con tutto te stesso. Ci siamo divisi in tre gruppi e ognuno ha avuto un destinatario al quale dovevamo trasmettere l’annuncio: un cristiano perseguitato, un uomo di diversa identità religiosa e culturale, un bullo a scuola. Del resto, il messaggio di Cristo che Papa Francesco ha utilizzato per la GMG 2013 a Rio è stato: “Andate e fate discepoli tutti i popoli della Terra”. E quale messaggio potrebbe essere più profondo da trasmettere se non quello del grande e indescrivibile Amore di Dio? Abbiamo vissuto momenti di profonda preghiera e raccoglimento, grazie alla Penitenziale presieduta dal nostro vescovo, monsignor Nunzio Galantino, che ci ha permesso di entrare in dialogo con Dio, ringraziandolo per le meraviglie che ci dona, chiedendo il Suo perdono per ciò che ci allontana da Lui e affidandogli le nostre paure, le nostre debolezze, le nostre speranze. Non sono mancati momenti di grande divertimento nei laboratori di teatro, ballo, musica e di giornalismo, nelle squadre I coraggiosi architetti, I globe trotter e i De Gustibus, al momento del pranzo e della cena e durante le serate di Karaoke e la “notte” di San Lorenzo. Ognuno di noi ha fatto proprio ogni momento vissuto nella grazia di Dio riempiendo il proprio bagaglio di novità e di esperienze nuove vissute nella Fede. Ognuno di noi è stato chiamato ad ascoltare, progettare e partire in Cristo, con Cristo e per Cristo, seguendo il suo mirabile esempio per vivere nella gioia di un Amore vero e incommensurabile. Un’esperienza unica e indimenticabile che ogni ragazzo dovrebbe vivere per toccare davvero con mano ciò che Dio ci mette a disposizione. Un’esperienza che fa bene all’anima.
 

Costanza Parrotta

 

“‹‹LEK-LEKĀ››... ASCOLTA , PROGETTA E PARTI!”

L’8 agosto noi giovani e giovanissimi ci siamo messi in viaggio verso Mormanno per vivere l’esperienza del campo scuola diocesano di Azione Cattolica. Appena arrivati eravamo un pochino dormienti, ma è bastato un po’ di caffettino, un dolcino e una calorosa stretta di mano con gli altri compagni di viaggio per ricaricarci e … partire!
Ad accoglierci è stato uno chef dalla fama internazionale che, insieme ai suoi collaboratori, ci ha mostrato come si possa progettare una splendida torta partendo da pochi ingredienti. Ci ha fatto comprendere che non dobbiamo fermarci ad assaggiare: dobbiamo imparare a gustare. Quando pensavamo che il lancio del campo fosse terminato, ecco arrivare da lontano un uomo anziano canuto con un bastone che ci ha accompagnato durante tutti e quattro i giorni del campo. Ha narrato la sua storia e abbiamo compreso la sua identità. Era proprio lui: Abramo! Durante l’anno della fede i nostri mitici educatori hanno pensato bene di incentrare il campo sulla figura di Abramo. Simbolo di una fede salda e incondizionata a cui noi giovani credenti dovremmo aspirare. Davvero formativi, interessanti e coinvolgenti sono stati i momenti dei gruppi studio, curati per noi giovani – la fascia d’età dai 19 ai 30 anni – dalla vicepresidente diocesana Angela Marino e arricchiti dalle profonde catechesi dell’assistente don Nunzio Laitano, affiancato dal seminarista Giuseppe Arcidiacono. Il culmine della formazione è stato raggiunto durante l’esperienza di cammino, simbolo della ricerca della Verità, e di deserto, metafora di attesa e di pellegrinaggio, inteso come preludio alla promessa di Dio. Dopo aver camminato e meditato in silenzio abbiamo voluto condividere le nostre impressioni, ammettendo che Cristo è l’unica e autentica pietra preziosa da scoprire. Stanchi, ma con il sorriso sulle labbra, siamo rientrati in seminario e siamo stati accolti della presenza del nostro Vescovo, monsignor Nunzio Galantino che ha voluto vivere insieme a noi questa esperienza arricchendo ogni momento della giornata, guidando la liturgia penitenziale, facendoci riflettere sull’importanza dell’agire da credenti, sulla fantasia, la creatività e la novità che noi giovani dobbiamo avere per colorare le realtà di tutti i giorni. A questi momenti di riflessione sono stati affiancati laboratori divertenti e giochi di squadra, elementi essenziali per un campo variegato come questo. Un campo in cui ognuno di noi rappresentava un tassello dalle tinte più vive, un campo che ci ha fatto comprendere che, come veri testimoni, siamo tutti chiamati ad ascoltare, progettare, partire!
 

Ida Ferrari
 

 

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