Si chiama “Uno
di noi” la campagna attivata in tutta Europa dai Movimenti per
la vita di 20 Paesi dell’Unione per
chiedere alle istituzioni europee, attraverso la sottoscrizione
di almeno un milione di cittadini, d’introdurre il divieto di
finanziare con fondi comunitari qualsiasi attività che
presupponga la distruzione degli embrioni umani a fini di
ricerca.
Una lotta di civiltà per dire che il concepito è veramente “uno
di noi”, in nulla diverso da chi già è nato.
Una richiesta questa che ha già
visto l’adesione di gran parte del mondo cattolico (tra gli
altri il Forum delle famiglie, i medici e i giuristi cattolici,
la Comunità di Sant’Egidio e vari movimenti, tra cui l’Azione
Cattolica, Cl, il Rinnovamento nello Spirito, il Cammino
Neocatecumenale e i Focolarini) ma che non intende, in quanto
lotta di civiltà, segregarsi ad esso. La difesa della vita,
infatti, è inscritta nello stesso Dna dell’Europa che,
attraverso i vari trattati via via sottoscritti dagli stati
membri, ha voluto riconoscere la dignità umana, i diritti
dell’uomo e l’eguaglianza come cardini (laici, visto che non si
è voluta inserire la comune “radice cristiana”) della casa
comune europea.
Quale occasione migliore per far
ritrovare tutti i popoli, in un momento di crisi identitaria
della Casa comune europea, nel nome della dignità dell’essere
umano, in particolare del più debole quale è il concepito? La
finalità della proposta – che si lega a una forma di democrazia
diretta recentemente introdotta dal Trattato di Lisbona per
favorire l’iniziativa legislativa della gente comune – è
quella di raccogliere entro il 1 novembre 2013 almeno un milione
di firme in tutta Europa per
obbligare la Commissione europea, che ha un ruolo principale
d’iniziativa legislativa, ad assumere la richiesta e a farsene
portavoce davanti al Consiglio e al Parlamento Europeo. Se è
vero che l’esito finale potrà anche discostarsi dalla volontà
popolare, non è men vero che per farlo occorrono motivazioni
forti e contrarie. A meno che non si voglia dar ulteriore
credito a quel deficit di democrazia di cui soffre da sempre
l’Unione Europea.
Tocca dunque a noi ora, a ciascuno
di noi, aderire alla campagna. Come
si fa?
Lo si potrà fare molto facilmente online,
collegandosi a questo link
(www.oneofus.eu) e
seguendo le facili istruzioni che troverete. In alternativa si
potrà contattare qualsiasi sede del Movimento
per la Vita per
avere maggiori informazioni su banchetti e sedi in cui poter
firmare.
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