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Il neoeletto papa Francesco,
Jorge Bergoglio, saluta il popolo:
"Fratelli e sorelle buonasera"
a cura di Rai News 24
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La Diocesi di Cassano all’Jonio
in festa per l’elezione di Papa Francesco Il vescovo: «Simbolo di una Chiesa unita,
proiettata in un futuro di nuova evangelizzazione»
«C'è voglia di vedere
la nostra Chiesa proiettata in un futuro gioioso di nuova
evangelizzazione. Resa credibile da una vita più evangelica.
Papa Francesco prenderà certamente per mano l'umanità e la
cristianità in questo cammino, nel solco del suo predecessore,
Benedetto XVI». Il primo commento di monsignor Nunzio Galantino
arriva dalla sala multimediale del Seminario diocesano "Giovanni
Paolo I". E' lì - nel corso della lectio divina quaresimale,
tenuta in un'aula gremita da fedeli laici e da sacerdoti della
Diocesi di Cassano all'Jonio - che giunge da Roma l'eco
dell'avvenuta elezione del nuovo Pontefice. La notizia, accolta
da sorrisi ed applausi, è stata accompagnata dalla preghiera
fino all'annuncio ufficiale dell'identità del nuovo Pontefice.
«Siamo contenti. Ringraziamo il Signore - dice monsignor
Galantino - per aver donato alla Chiesa una nuova guida in tempi
così brevi. Al di là delle chiacchiere da salotto che hanno
riempito le pagine dei giornali e i talk show in questi giorni,
ha prevalso nei Cardinali riuniti in Conclave ed accompagnati
dalla nostra preghiera l’immagine di una Chiesa consapevole dei
suoi limiti, unita nella volontà di convertirsi, pronta a
continuare il proprio cammino per una efficace e fruttuosa nuova
evangelizzazione». Aggiunge il Presule cassanese: «Ha colpito
tutti la richiesta fatta alla folla presente di invocare la
benedizione di Dio sulla sua persona e sul suo ministero. Mi ha
commosso questa richiesta e quel suo rimanere inchinato per
accogliere su di sé lo sguardo benevolo del Signore invocato dai
propri fedeli! Un gesto che più di mille parole indica la
strada da percorrere: fedeli e guide dei fedeli tutti in
silenzio e inchinati davanti al Signore per chiedere di
accompagnare con benevolenza una Chiesa che avverte forte il
bisogno di purificazione. Sua Santità Francesco incarna la
figura di un Pastore teologicamente e culturalmente ben
forgiato, fermo ma aperto al dialogo e al confronto, ricco della
sua umiltà, come sta a testimoniare il nome scelto per il Suo
pontificato. Francesco: un uomo che non ha avuto nessuna remora
nel mettersi in cammino per esaltare uno stile semplice e
povero! Accompagnati da Papa Francesco vogliamo tornare con
sempre maggiore slancio alle sorgenti vere della vita cristiana,
lasciando ai margini i tanti, troppi orpelli che ritardano la
nuova e necessaria evangelizzazione. Lo seguiremo, sostenendolo
e non facendogli mai mancare la nostra preghiera e la nostra
vicinanza affettuosa».
Cassano allo Ionio, 13 marzo 2013
PROFILO
JORGE MARIO BERGOGLIO
(ARGENTINA)
Figlio
di immigrati italiani, conosciuto
come conservatore e uomo dalla calda
personalità, ma anche riservato. Un
intellettuale che ha modernizzato
una delle Chiese più conservatrici
dell'America latina, ossia quella
dell'Argentina, il Paese dove è nato
e dove ha vissuto tutta la vita. E'
Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo
di Buenos Aires, nato il 17 dicembre
1936. In caso di elezione sarebbe il
primo Papa gesuita della storia. Tra
i favoriti già nel conclave del
2005, in quell'occasione prese meno
voti solo dell'eletto Joseph
Ratzinger. Gode di una lunga
esperienza pastorale che, secondo
molti, dovrà essere una
caratteristica fondamentale per il
nuovo Papa. Bergoglio si sente a suo
agio a tenere un basso profilo, e il
suo stile personale è l'antitesi
dello splendore vaticano. Come
funzionario della Chiesa argentina,
non ha mai vissuto in un altisonante
palazzo della Chiesa di Buenos
Aires, preferendo un semplice letto
in una stanza nel centro della
capitale. Per anni ha utilizzato i
trasporti pubblici e si è cucinato
da solo i pasti. Considerato un
moderato dalla mente aperta, le sue
posizioni dottrinali e spirituali
rimangono tuttavia in linea con
l'eredità di Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI, a loro volta
pontefici conservatori. Bergoglio
non ha potuto impedire che
l'Argentina diventasse il primo
Paese latinoamericano a legalizzare
i matrimoni gay, o alla 'presidenta'
Cristina Fernandez di promuovere i
contraccettivi e l'inseminazione
artificiale. Molti critici lo
accusano di non essersi schierato
abbastanza con forza contro la
dittatura militare che ha governato
l'Argentina tra 1976 e 1983.