Diaconato di Maurizio Bloise


Mons. Galantino e il neo diacono Maurizio Bloise


Ordinazione diaconale di Maurizio Bloise
Chiesa Cattedrale, 9 novembre 2013



dall'Omelia del Vescovo

Non c’è dubbio! Le letture di questa XXXII domenica ci invitano ad alzare lo sguardo e a gettare cuore e mente oltre questa vita. Al centro della Liturgia della Parola di oggi infatti vi sono quelli che, con linguaggio tecnico, vengono chiamati i Novissimi; cioè le verità ultime e tutto ciò che ci attende dopo la morte. Ma – come ci insegna la prima lettura e come ci conferma la risposta data da Gesù ai Sadducei – volgere lo sguardo ai Novissimi, credere cioè – come proclamiamo nel Credo - «la resurrezione dei morti e la vita che verrà» implica decisioni forti e coraggiose. Come quella presa dai sette fratelli Maccabei, sostenuti dal coraggio e dalla fede della mamma ....

... A te, Maurizio, che oggi vieni ordinato Diacono rivolgo l’invito ad avere tra i tuoi santi protettori questi giovani e la loro mamma. Ti invito a invocarli quando forte si fa sentire la tentazione di considerare, il tuo Diaconato, un ministero “transeunte”. Sì, lo so, tu sei orientato al Presbiterato. Attento però che il Diaconato che oggi ricevi non è un ministero "transeunte", nel senso che viene cancellato dall’Ordine Presbiterale. Non sarai mai un buon prete se non continuerai ad essere permanentemente Diacono; se il tuo Sacerdozio cioè non lo vivi come servizio.
Il tempo che ti separa dall’Ordinazione presbiterale è tempo in cui tu sei chiamato a esercitare il ministero del Diaconato. E il Diaconato che vieni chiamato a esercitare non può avere come spazio solo il presbiterio della Cattedrale o quello di altre chiese. Il Diaconato, caro Maurizio, sei chiamato a esercitarlo anche - oserei dire soprattutto - per strada, cercando e conoscendo, a nome della Chiesa e come parte viva e responsabile di questa nostra Chiesa, i poveri e i loro bisogni.
Dopo la tua ordinazione diaconale la nostra Diocesi deve poter contare – non su un burocrate del sacro in più – ma su un operatore della carità in più. In una Chiesa non saranno mai troppi gli operatori della carità!
Ordinandoti Diacono mi aspetto che tu cresca davvero nel servizio, ma non solo in quello liturgico. Mi aspetto che la tua preghiera sia più intensa e più prolungata perché se non preghiamo, difficilmente i nostri occhi vedranno i bisogni degli ultimi; se non preghiamo, difficilmente le nostre orecchie ascolteranno il grido di chi è senza voce; se non preghiamo, non ci accorgeremo di quanti vengono calpestati nella loro dignità. Se non preghiamo, ci accorgeremo subito se una cerimonia liturgica è fatta male, ma ci mancheranno gli strumenti per accorgerci della sofferenza, non solo materiale, di quanti il buon Dio ci ha affidato.
Fra poco dirai la tua volontà di impegnarti nel celibato e nell'obbedienza. Voglio ricordare a te, ma anche a me, che solo la preghiera ci può dare la grazia necessaria per vivere con entusiasmo, anche se non senza fatica, gli impegni derivanti dal celibato e dall’obbedienza.
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Nunzio Galantino
 

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