Quattordici milioni di euro per salvare il
santuario
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CASTROVILLARI - Brillante e mastodontico il progetto che proverà
a salvare la Madonna del Castello ed il suo colle, interessato
dalla frana - evidente - del marzo scorso, ma già oggetto di
diversi altri movimenti che risalgono al 2000 ed anche prima.
L'ingegnere Francesco Saraceni, il geomtra Giovanni Martire ed
il geologo Vincenzo Lo Polito, a nome e per conto del pool di
tecnici al quale apprtengono anche Giuseppe Milione e Vincenzo
Morrone, hanno illustrato nel concreto il progetto che prevede
una spesa di quattordici milioni di euro per un complessivo di
cinque step di lavoro. Oltre due anni e mezzi di lavoro se i
soldi ci saranno tutti dall'inizio. Davanti al Sindaco, Lo
Polito, al retto del santuario, don De Bartolo, al vicario della
diocesi, don Oliva, ed al presidente della commissione
consiliare, Rosa, si è specificato che serviranno un muro a
gravità dal fondo fiume per risalire con dei gabbioni di sei
metri l'uno verso il muro franoso a monte. Insieme a questo il
consolidamento delle parti interessate da movimenti anche sul
bversante di San Giuliano, la risistemazione della strada a
mezza altezza, oggi interrota dalla prima frana, e la messa in
sicurezza e piccola modifica del tracciato della strada di
accesso al santuario. Un lavoro che sfrutterà tecniche moderne
di attenzione al paesaggio e che consentirà, se gli enti lo
finanzieranno, una messa in sicurezza maggiore dei luoghi dove
oggi vige la pericolosità massima dal punto di vista del
movimento franoso. Una situazione «difficile» quella di fronte
alla quale si sono trovati i tecnici che hanno messo in campo
grande capacità progettuale e tecnica. Ma l'evento franoso - è
stato spiegato - è di quelli «mai verificati prima d'ora». Una
fase delicata sarà anche l'esecuzione dei lavori che - è stato
specificato - dovendo avvenire in contesti di alta pericolosità
ha previsto l'uso di mezzi di lavoro anche diversi rispetti ad
altri contesti per evitare "affaticamenti" dei luoghi colpiti e
feriti dalla frana. Un progetto dalle grandi prospettive che -
se verrà finanziato - servirà davvero ad ovviare ai problemi che
oggi l'area ha come già comunicato nel Pai di molti anni fa. I
tecnici hanno fatto il loro dovere e l'hanno svolto molto
minuziosamente. Ora la politica dovrà fare il suo corso. Servirà
infatti - come spificiato - che l'opera venga inserita nelle
opere di progettazione del comune, poi sarà necessaria una
conferenza dei servizi che tenga conto di tutti gli enti
interessati, e non da ultimo la ricerca dei milioni che serv
iranno a realizzare l'opera di grande impatto visivo oltre che
progettuale.
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