COMUNICARE LA SPERANZA
Don Ciotti incontra i giovani della diocesi di Cassano all'Jonio Cattedrale, 4 maggio 2014
VIDEO
: Don Ciotti e la speranza | Video racconto incontro
Cassano
a cura dell'ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di
Cassano all'Jonio
6 m aggio 2014
VIDEO
: Don Ciotti e la speranza
a cura dell'ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di
Cassano all'Jonio
5 maggio 2014
«Calabrese è il nome di un
popolo, non di un clan»
Don Luigi Ciotti scuote, ridesta e infiamma le coscienze
Incontro coi giovani della diocesi cassanese insieme a monsignor
Galantino
Lì dove c’è povertà
materiale e culturale si prepara il terreno alle mafie. Ecco perchè
c'è bisogno di cultura: per dare «la sveglia alle coscienze ed
affermare con una corale risposta che dove viene messa a rischio la
dignità della persona la Chiesa deve parlare con umiltà, senza
retorica e demagogia», ma «con la forza profetica» che le è propria.
Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. Associazioni, nomi e numeri
contro le mafie, domenica sera ha parlato a cuore aperto tra le
navate della Cattedrale di Cassano all'Jonio insieme al Pastore
della diocesi cassanese (e segretario generale della Cei), monsignor
Nunzio Galantino, in occasione del primo degli incontri di
preparazione alla visita alla Chiesa particolare di Cassano da parte
del Santo Padre, in programma per il 21 giugno prossimo.
Aspettando Papa Francesco: nel corso della serata, promossa dalla
Caritas diocesana e dall’Ufficio Comunicazioni Sociali,
ripercorrendo la sua storia personale di giovane prima in conflitto
con la Chiesa ed in seguito di uomo di Dio sulla strada don Ciotti
ha ricordato alcuni momenti significativi dei suoi primi anni di
sacerdozio, richiamando alla mente gli approcci con il mondo delle
devianze e della povertà, fino ad arrivare all'impegno contro le
mafie nato all'indomani delle stragi di Capaci e via d'Amelio,
esaltando la collaborazione con il sacerdote calabrese don Italo
Calabrò per salvare i giovani dalle faide locali. «Non c'è un’età
per mettersi in gioco» - ha sottolineato davanti ai giovani presenti
in gran numero insieme ad associazioni, movimenti, sacerdoti,
religiosi e tante gente comune - ma la «speranza ha bisogno di tutti
e diventa grande» se si trasforma «in un noi che vince» anche di
fronte alla «immensità di questi problemi».
Nel suo lungo ed intenso racconto, condito da un abbraccio fraterno
alle vittime della mafia (tra loro la vedova ed il figlio di Fazio
Cirolla, l’operaio sibarita ucciso per uno scambio di persona dai
killer delle cosche, che avevano nel loro mirino altro e diverso
bersaglio umano) don Ciotti ha inoltre sottolineato i momenti del
primo incontro con Lea Garofalo - collaboratrice di giustizia e
vittima di ‘ndrangheta - che le chiese di prendersi cura della
figlia Denise se le fosse accaduto qualcosa. «Calabresi è il nome di
un popolo non di un clan», ha precisato tra gli applausi,
rammentando che «in Calabria ho incontrato delle persone
meravigliose come voi stasera: questo vi fa onore e ci fa credere
che è possibile voltare pagina». Ha quindi evidenziato la necessità
di combattere l'analfabetismo in un Paese dove sono 6 milioni le
persone senza cultura: «La cultura sveglia le coscienze e aiuta a
eliminare la mafiosità che è il vero patrimonio delle mafie». Bando
dunque alla «rassegnazione ed alle «teste basse. Offriamo una
risposta corale» con la vita quotidiana. «Abbiamo solo questa vita
per amare, amarci, per saldare la terra con il cielo e vivere la
profezia del tempo che è vivere questo nostro tempo con
responsabilità civile, facendo «come cristiani società con Dio,
chiamati ad essere «corresponsabili» del cambiamento possibile, ha
aggiunto, per poi concludere: «La strada insegna che è possibile
incontrare le persone per incontrare Dio. Noi dobbiamo essere segno
di speranza perchè le mafie temono la Chiesa che annuncia la
Verità».
Dal canto suo monsignor Galantino ha rilanciato i concetti già in
precedenza anticipati pronunciando l’omelia, facendo riferimento al
Vangelo dei discepoli di Emmaus e rimarcando come «essere
sopraffatti dalla delusione e dallo scoraggiamento ci fa mettere in
discussione i nostri progetti e ci rivela il modo di agire di Dio
che si fa viandante con i viandanti, pellegrino con i pellegrini»
mettendosi «vicino a noi e manifestando la relazione che si fa
condivisione». Questi «gesti di Cristo», ha chiosato il Presule,
«trasformano le strade di delusione in strade di testimoni» e ci
manifestano il volto del «Gesù sul quale abbiamo puntato la nostra
esistenza: Cristo dimostra così di volersi «sedere a tavola con noi
per condividere la nostra vita e renderla bella testimonianza».
Cassano all’Jonio, 5 maggio 2014
Diocesi Cassano all’Jonio
Ufficio Comunicazioni Sociali
Don Luigi Ciotti incontra i giovani della diocesi
Il presidente di Libera domenica a Cassano
insieme a monsignor Galantino Appuntamento di preparazione
alla visita pastorale di Papa Francesco
Comunicare la speranza, aspettando Papa Francesco. Don Luigi
Ciotti, fondatore e presidente di Libera. Associazioni, nomi e
numeri contro le mafie, lo farà attraverso la sua testimonianza,
confrontandosi su storie di vita e di fede coi giovani della
diocesi di Cassano all’Jonio e con loro interloquendo nel corso
di un incontro pubblico.
L’appuntamento, in programma per domenica 4 maggio, è stato
promosso dalla Caritas diocesana, presieduta da Raffaele Vidiri,
di concerto con l’Ufficio delle Comunicazioni Sociali, guidato
da don Alessio De Stefano, esteso alla partecipazione di tutti i
gruppi ed aggregazioni laicali attivi in ambito diocesano, oltre
che di tutti gli interessati. Chiaro l’obiettivo: tracciare
insieme percorsi di crescita e stili di vita nuovi, culturali e
spirituali ancor prima che economici. «Un’iniziativa – spiegano
Vidiri e De Stefano – che rientra nell’ambito di quelle pensate
in preparazione della venuta in Calabria di Papa Francesco,
mirate a favorire la riflessione su quello che ciascuno di noi,
i giovani in particolare, può e deve fare per migliorare se
stesso, creare relazioni con l’altro e con il diverso da sé
ispirate alla logica dell’amore e riscoprire così la vocazione
al servizio in favore del prossimo, l’unico modo possibile per
abbattere muri e steccati e sostituire alla povertà ed
all’emarginazione, non solo materiali, i concetti e la
concretezza dell’amore e della prossimità».
Il programma: alle 18.30, in Cattedrale, concelebrazione
eucaristica presieduta da monsignor Nunzio Galantino, Pastore
della Chiesa cassanese e segretario generale della Cei. A
seguire, sempre tra le navate della Cattedrale, il dialogo tra
don Ciotti e i giovani.
Cassano all’Jonio, 30 aprile 2014
Diocesi Cassano all’Jonio
Ufficio Comunicazioni Sociali
Galantino sulle elezioni
«No a collateralismi con i candidati»
Don Luigi Ciotti interviene a un
incontro a Cassano all'Jonio: «Le mafie
temono la Chiesa che annuncia la Verità»