Mercoledì a Sibari
una fiaccolata per illuminare la speranza
La comunità sibarita si mobilita per dire no
alla violenza
dopo l’uccisione di padre Longobardi
L’iniziativa promossa dalle Parrocchie e dalla Diocesi,
col sostegno di Comune e associazioni
Tante, tantissime
fiammelle per illuminare la speranza e testimoniare che la luce del
bene e della vita trionfa sempre sulle tenebre del male e della
morte.
Dopo l’assassinio di padre Lazzaro Longobardi, ammazzato a sprangate
la sera del 2 marzo scorso, Sibari si mobilita. E scende in strada.
Nel raccoglimento e nel silenzio, ma con la determinazione di
ricordare il sacerdote ucciso e, soprattutto, i valori da lui
incarnati: fede in Cristo, pace, accoglienza, impegno civile. Lo
strumento scelto per dare testimonianza di ciò è una fiaccolata.
Quella che mercoledì sera, alle 20.30, partirà dalla chiesa di san
Raffaele Arcangelo, in contrada Lattughelle, per sfilare silenziosa
per circa 6 chilometri lungo la vecchia statale 106 prima di
giungere tra le case del centro abitato sibarita e sfociare nel
piazzale della chiesa di san Giuseppe.
A promuovere l’iniziativa le parrocchie di san Raffaele Arcangelo e
di San Giuseppe, sotto la guida del parroco don Francesco Faillace,
d’intesa con la diocesi di Cassano all’Jonio, il vescovo monsignor
Nunzio Galantino ed il Comune della cittadina ionica. Essenziale
anche il sostegno e la partecipazione di decine di associazioni
sibarite, protagoniste della fase organizzativa. «La morte atroce di
padre Lazzaro – commenta don Faillace – è per tutti fonte di dolore
e sofferenza. Ma ciò che lui ha seminato in tanti anni di ministero
sacerdotale è tuttora vivo ed è parte di ciascuno di noi. A
dimostrazione che il bene vince sempre sul male».
Cassano allo Ionio, 18 marzo 2014
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