L’arte e i suoi colori abbracciano la città.
Il museo diocesano aderisce
alle giornate nazionali dei musei ecclesiastici.
Sabato e domenica aperture straordinarie
e laboratori didattici per bambini.
Sono tanti, più di mille. Sono i musei di diocesi,
Cattedrali, Chiese e Confraternite sparsi per il Belpaese.
Qualcuno li definisce “cancellati” perché, sebbene regolarmente
aperti al pubblico, rappresentano il più delle volte un immenso
patrimonio quasi del tutto ignoto ai più, scarsamente segnalato
dalle guide turistiche e «snobbato da un certo ambiente
culturale, oltre che soffocato da un’immagine di polverosità e
noia che è assolutamente lontana dalla realtà di queste
istituzioni».
Lo ricorda l’associazione dei musei ecclesiastici italiani (Amei),
che per cambiar pagina, e far emergere in tutto il suo splendore
la bellezza dei mille e più musei cancellati, ha promosso ed
organizzato in tutta Italia la seconda edizione delle “Giornate
nazionali dei musei ecclesiastici”, una due giorni di visite
guidate, attività, incontri e musica nel nome del Beato
Angelico, protettore degli artisti.
All’iniziativa ha aderito, per volontà del suo direttore don
Leone Boniface, anche il museo diocesano d’arte sacra di Cassano
all’Jonio, che per l’occasione spalancherà le sue porte ai
bambini. Sabato (dalle 17 alle 19) e domenica (dalle 9.30 alle
12.30), apertura straordinaria, con ingresso gratuito, per una
serie di attività didattiche curate da Vincenzina Esposito,
responsabile del museo cassanese, pronta a guidare per mano
giovani e giovanissimi alla scoperta dell’arte e dei suoi colori
attraverso esperienze laboratoriali che punteranno ad abbinare
la conoscenza del ricco patrimonio culturale ecclesiastico alla
padronanza dei metodi artistici.
Affacciato in piazza San Eusebio, con vista sulla Chiesa
Cattedrale, il museo diocesano ospita significative opere di
arte sacra, testimonianza della ricca ed articolata storia di
fede e di cultura della diocesi di Cassano all’Jonio. Pregevoli
le pitture, tra le quali vanno ricordate le tavole
cinquecentesche, le opere di Nicola Malinconico che narrano la
vita della Vergine Maria, provenienti dal santuario mariano
della Catena, e quelle di Francesco Antonio Algaria, del cui
estro sono frutto i ritratti dei vescovi Fortunato e Miceli. Di
pregio le sculture lignee e le sculture litiche di San Pietro e
della Madonna con il Bambino, in origine poste sulla facciata
della Cattedrale; interessanti gli arredi e i paramenti sacri;
di valore i testi liturgici, graduali ed antifonari. Un tesoro
sconosciuto a molti, che ora si apre alla città ed ai cittadini
del domani.
Cassano allo Ionio, 14 febbraio 2014
fonte - Comunicato Stampa
Ufficio Comunicazioni Sociali
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