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Dei locali, che attualmente ospitano il Museo Diocesano, si ha notizia dal 1588, quando il Vescovo del tempo, Mons. Tiberio Carafa (1580‑1588), compra le case adiacenti al palazzo episcopale per erigervi un seminario1, alla cui cura già Mons. Giambattista Serbelloni (1561-1579) nel primo sinodo diocesano ‑tenuto il 1565, a due anni dalla chiusura dei Concilio Tridentino ‑ ha destinato quattro ecclesiastici sovrintendenti. Morto Mons. Carafa, il suo successore, Mons. Undevico Audoeno (1588 - 1595), provvede ad arredarlo ed a regolamentarlo con le prime costituzioni dettate nel sinodo dei 1591 e poi promulgate solennemente in Cattedrale l' 8 settembre 1595. Sul finire dei XVII secolo il seminario decade, ed è in seguito riaperto in Mormanno da Mons. Nicola Rocco (1707‑1722). Ledificio, che per più di un secolo lo ha ospitato, è così, alienato, e di mano in mano perviene alla famiglia Camardella (XVIII sec.), che lo abita fino agli inizi dei presente secolo, quando è acquistato da Paolo Melomo, il cui fratello Antonio (18791946) è successivamente Vescovo di Squillace, Monopoli, S. Angelo dei Lombardi. Per volontà di Mons. Girolamo Grillo (1979‑1984) è, infine, riacquistato dalla Curia Vescovile, e poi restaurato proprio per essere adibito a sede dei Museo Diocesano.
 

Leonardo R. Alario

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Così si legge nel sinodo tenuto dello stesso Mons. Audoeno (veramente dal suo Vicario Generale, Bartolomeo Conti): "Mons. Don Tiberio Caraffa, buona memoria, eresse il Seminario, o vero fece il decreto dell'erettione di quello in questa nostra Città, nelle case vicino alla Chiesa Cattedrale et al nostro palazzo vescovale nella piazza della Città, sotto il di 6 marzo 1588, et fece la tassa della contributione"
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