Vuole la tradizione
che la cappella delle
Cesine, sotto il
titolo S. Maria della
Nova (attualmente
inclusa tra i santuari
designati
dall’Autorità
Ecclesiastica nei
quali è possibile
lucrare le Indulgenze
Giubilari), fosse
edificata ad opera di
un principe
pellegrino, che, dopo
essere naufragato
sulle nostre coste, si
ritirò sull’altura
antistante all’approdo
a farvi penitenza di
ringraziamento. Si
racconta che il
ritratto del principe
figurasse sulle pareti
della vecchia
chiesetta, ma questa
immagine è sparita nel
corso dei secoli,
com’è svanita
l’immagine della
Madonna cui il
principe si era
rivolto. L’episodio
citato, dovette
accadere non prima del
1400, infatti
l’istituzione della
festa liturgica della
Visitazione risale al
1389 per decreto di
Papa Urbano VI,
promulgato dal
successore Bonifacio
IX. Il Giubileo che
suscitò intenso
fervore di
pellegrinaggi, fu
indetto da costui nei
primi del XV secolo,
per cui potrebbe darsi
che il naufragio
avvenne attorno a
quell’epoca. Il
dipinto della
Visitazione che si
venera ora, infatti,
non è quello
originario, né è
originario il tempio
che subì almeno tre
trasformazioni
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