Omelie

Ascensione del Signore Domenica 13 Maggio 2018


 ASCENSIONE  del  SIGNORE [SCARICA]

13  Maggio  2018

Con la solennità dell’Ascensione del Signore “inizia la nostalgia del cielo: Cristo se ne va, ma solo dai nostri sguardi; non penetra al di là delle nubi, ma nel profondo delle cose, nell’intimo delle creature e di Dio” (E. Ronchi).

Le letture che annunciano il mistero dell’Ascensione di Cristo hanno valenza cristologica, escatologica, ecclesiologica. 

Cristologica perché alla destra di Dio Padre siede il Cristo Risorto (cfr. Mc 16, 19) che ha obbedito al Padre adempiendo la missione per cui lo aveva inviato: “sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre” (Gv 16, 28).

Escatologica perché il Cristo asceso al cielo è Colui che verrà alla fine dei tempi (cfr. At 1, 11).

Ecclesiologica perché l’Ascensione non chiede a noi cristiani, che Gesù ha chiamato amici, di fuggire dal mondo e contemplare i cieli (cfr. At 1, 9-11), ma ci rinvia nella storia per la testimonianza, la comunione-unità nella comunità, la missione e la predicazione.

L’Ascensione, quindi, apre il cuore alla speranza indicandoci il fine per cui nasciamo: non la morte ma “l’ascensione” al cielo.

“Solo il cristianesimo ha osato situare un corpo d’uomo nella profondità di Dio” (R. Guardini). 

L’Ascensione del Signore è la celebrazione di due movimenti: di Gesù verso l’intimo e profondo e degli apostoli verso gli angoli della terra, ad annunciare l‘Unico in grado di scardinare il mondo. 

Andate in tutto il mondo! Il mondo è la “casa” dei cristiani dove devono annunciare con la vita che Cristo è il desiderio di felicità dell’uomo. E’ Cristo fondamento, ragione e fine della vita.

Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”: i segni che accompagnano ogni credente sono la vita che guarisce e la gioia che ritorna; le “lingue nuove” sono il dono per chi “crede veramente, si apre all’ascolto dell’altro e acquisisce un’intelligenza del cuore che gli permette di comunicare con tutti, con una lingua universale che è la tenerezza, la cura, il rispetto” (E. Ronchi).

Gli apostoli “partirono e predicarono dappertutto mentre il Signore agiva insieme con loro”: il testo greco riporta un verbo che significa alla lettera “era sinergia” con loro. Che meraviglia! Il Signore “confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”. Il Risorto è dunque l’energia che agisce con te, con me, nel mentre che annunciamo e testimoniamo la bella notizia del Vangelo.

Quanti errori abbiamo commesso e continuiamo a commettere nell’evangelizzazione quando confidiamo nei nostri mezzi (eresia pelagiana) o nelle nostre idee (eresia gnostica) non comprendendo e disprezzando la cultura degli altri, le tradizioni altrui spesso mortificate per imporre le nostre.

La festa dell’Ascensione purifica contenuti e stili della nostra evangelizzazione: non proselitismo, non imposizione, non occupazione di posti di potere ma testimonianza della bellezza del Risorto.

Gesù, il Vivente, non ci abbandona mai alle forze del male per un destino di morte, ma, vivendo nella gloria, lavora con noi incessantemente per dare al mondo segni di vita.

Il Signore è “sinergia con noi”, dunque di cosa abbiamo paura?

  Francesco Savino