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Giubileo dei Catechisti, Lettera del Vescovo


Giubileo dei Catechisti, degli  Operatori pastorali e dei componenti dei Consigli per gli affari economici [SCARICA]

Basilica Cattedrale Cassano allo Ionio

25 Settembre 2016

 

 

Carissimi,

innanzi tutto voglio rivolgervi le parole di Papa Francesco che in E.G.76 dice: “Ringrazio per il bell’esempio che mi danno tanti cristiani che offrono la loro vita e il loro tempo con gioia. Questa testimonianza mi fa tanto bene  e mi sostiene nella mia personale aspirazione a superare l’egoismo per spendermi di più”.

Sì, tutta la Chiesa diocesana di Cassano all’ Ionio vi è grata per la testimonianza di servizio che prestate volontariamente con continuità e perseveranza. Sono certo che lo facciate con gioia, quella gioia che nessuno può sottrarci  perché nasce dall’entusiasmo missionario. La vostra personale testimonianza, che si innerva in mille e mille situazioni nascoste e silenziose, fa tanto bene anche a me che sono il vostro Vescovo e mi spinge a spendermi di più nel desiderio di superare l’egoismo. Quanto a voi spero che siate nella disposizione di accettare “la sfida di una spiritualità missionaria”, unica strada da seguire se vogliamo uscire dall’individualismo dominante nella cultura contemporanea, dalla crisi di identità  e dal calo di fervore che si acquattano  nella ripetitività e nei fallimenti insiti in ogni azione umana. Anche coloro che formulano le migliori programmazioni,  cadono spesso in uno stile di vita, scrive il nostro Pontefice, in cui emerge “il relativismo pratico” che “consiste nell’agire come se Dio non esistesse, decidere come se i poveri non esistessero, sognare come se gli altri non esistessero, lavorare come se quanti non hanno ricevuto l’annuncio non esistessero”. Pur disponendo anche di “solide convinzioni dottrinali e spirituali”, si mostrano abbastanza frequentemente segnali di attaccamento “a sicurezze economiche, o a spazi di potere  e di gloria umana” (E.G.80).

“La sapienza della fede, alla cui formazione punta la  catechesi, è molto di  più della fede pensata in modo critico, che è compito proprio del pensiero teologico.  Essa è  insieme un sàpere e un sapère, un gustare e un comprendere, un sentire e un intendere; ci aiuta a superare una dimensione religiosa e spontaneista, emozionale, separata dalla vita cristiana della carità e della dedizione fraterna. Nella sapienza della fede ci sono infatti molti elementi: gli affetti, le sensazioni, le buone abitudini, le verità trasmesse e accolte, la memoria grata, i gesti ricevuti e le scoperte fatte, le proposte educative e le conquiste personali, l’ambiente di crescita e le conquiste della vita”. (CEI-Incontrare Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia. n.13)

Custodiamoci, dunque, reciprocamente nell’entusiasmo missionario che ci spinge ad andare senza raccogliere alcuna delle sicurezze umane. Superiamo anche la tentazione dell’accidia consistente nell’indolenza  di rifiutare i cambiamenti  per riproporre contenuti dottrinali freddi perché non vissuti.

Voi, in prima istanza, nel mandato comunitario che accettate, siete annunciatori del Vangelo di Gesù Cristo. Con la vostra quotidiana testimonianza, siete chiamati ad essere “persone-anfore per dare da bere agli altri”, a tener viva la speranza che trova il suo segno più efficace nella Santa Croce su cui fu trafitto Gesù e da cui sgorga acqua viva che rigenera la nostra speranza. (E. G.86)

Voi siete coloro che dicono “sì alla mistica del vivere insieme”, non nel senso che siete tutti iscritti ad un nuovo clan, ma nel senso che inaugurate e vivete “relazioni nuove generate da Cristo” le quali accendono la miccia di una vera “rivoluzione della tenerezza”, quella cui ci invita il Figlio di Dio con la Sua incarnazione.“L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne”, leggiamo in E.G. 88, “è inseparabile dal dono di sé, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri”. Il servizio che voi vivete è dono e richiede la totalità del vostro essere. Non siete catechisti, operatori pastorali o componenti dei vari consigli part-time, lo siete a tempo pieno, in ogni azione che svolgete nel quotidiano della vostra esistenza, e fino al dono della vostra vita. Ricordiamo che “le sfide esistono per essere superate. Siamo realisti, ma senza perdere l’allegria, l’audacia e la dedizione piena di speranza! Non lasciamoci rubare la forza missionaria!”(E.G. 109).

A tutti, ma in particolare a voi stasera, è indirizzato l’invito accorato di Paolo a Timoteo: “Ma tu, uomo di Dio, … tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua professione di fede davanti a molti testimoni.”

Noi tutti, carissimi fedeli, abbiamo  appena ripetuto la nostra “professione di fede davanti a molti testimoni” e ci impegniamo a cercare di “raggiungere la vita eterna”.

In prima linea in questo “combattimento” si trovano coloro che hanno la responsabilità di trasmettere la fede in Gesù morto e risorto per noi. E voi, catechisti, operatori pastorali tutti, compreso coloro che si occupano di amministrare gli affari economici,  avete questa responsabilità.

Che lo Spirito di saggezza e di umiltà, insieme alla dolce protezione di Maria, Madre della Chiesa, vi accompagni!

Vostro

+ Francesco