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Intervento di S.E. Mons. Francesco Savino alla 3ª Giornata Nazionale del Personale Sanitario, Socio-Sanitario, Socio-Assistenziale e del Volontariato


 Roma 20 febbraio 2023

 

Buongiorno a tutte e a tutti ! Ai Signori Ministri, alle autorità Civili, Militari e Religiose.

Rivolgo il mio saluto e un abbraccio empatico di gratitudine, unitamente a quello di tutta la Conferenza episcopale italiana e del suo presidente S.Em.za il Card. Matteo Zuppi, al personale sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, alle associazioni di categoria e al mondo del volontariato oggi convenuto in questa sede per la terza giornata nazionale.

L’importanza di questa giornata, sottolineata dal tema scelto “Insieme per garantire la salute di tutti”, è rappresentata dall’alto valore che essa assume nella consapevolezza che la cura della salute, come bene collettivo da garantire e tutelare, è la misura del grado di civiltà di una società moderna e direi anche di una democrazia.

Non c’è democrazia reale senza la garanzia del diritto alla salute.

Nel contesto culturale occidentale, soprattutto nel periodo pandemico, la comunicazione distorta e a volte fuorviante di alcune frange del mondo scientifico e culturale nazionale, ha generato, oltre ad un elevato senso di frustrazione collettiva dinanzi agli spettacoli della malattia e della morte, anche una conflittualità che ancora oggi registriamo a livelli di guardia soprattutto nei confronti di coloro che esercitano quotidianamente le professioni di cura.

Ripartire quindi, da una comunicazione più libera, più competente ed affidabile, soprattutto quando è in gioco il valore della salute e della vita umana, è un obiettivo auspicabile ed a cui siamo tenuti a partecipare tutti, compresa la comunità ecclesiale (la chiesa) come parte integrante della vita democratica di questo paese. Ri-cor-dare, riportare cioè al cuore, le persone care che non ci sono più, vittime del Covid-19, è fondamentale. È un esercizio di senso! Stiamo attenti a quella nota perversa della cultura del nostro tempo: l’Alzheimer culturale.

Urge partire dai luoghi di formazione accademica e professionale, in cui fornire ai professionisti della cura strumenti culturali adeguati al contatto con la persona ammalata e all’individuazione dei suoi bisogni, per poi procedere a modellare i luoghi e gli spazi di cura per orientarli alle esigenze specifiche dei malati e dei loro famigliari affinché il tempo della malattia sia tempo di condivisione empatica e comunicazione vera.

La salute è un bene inviolabile per la chiesa e per la società intera. È necessario custodirlo e potenziarlo sempre più.

A tal fine è auspicabile allocare maggiori risorse per il diritto alla salute di tutti verso alcune direzioni fondamentali:

  1. Il potenziamento della rete ospedaliera soprattutto in alcune Regioni. Voglio ricordare, per amore della verità, la disparità di qualità dell’offerta nelle regioni che genera migrazione dei pazienti (mobilità sanitaria) e quindi la necessità che a tutti sia data la possibilità di accedere alle strutture di alta qualità delle cure supportando quanti non hanno le condizioni economiche e sociali per accedere lontano da casa, alle strutture ospedaliere ritenute più idonee. Non è possibile che ci sia sempre qualcuno più uguale degli altri (cfr. George Orwell, “La fattoria degli animali”);
  2. Il riequilibrio tra ospedale e medicina di comunità-territorio

(medicina di prossimità), in particolare con i servizi  domiciliari alla persona e la telemedicina;

  1. L’offerta di servizi e strutture a carattere socio-assistenziale a favore delle persone più fragili e vulnerabili. (Si impone una riflessione sulla qualità di cura degli anziani, vera memoria storica, biblioteca vivente del tempo che passa, che hanno sopportato, durante il COVID-19, le conseguenze più gravi).

Il diritto alla salute negato è una violenza, che può essere arginata, come ci ricorda papa Francesco, attraverso stili di assistenza orientati alla compassione, alla vicinanza e alla tenerezza: insieme, allora, per garantire la salute di tutti!

Grazie di cuore, ancora, a tutti voi. 

          Francesco Savino

Vescovo di Cassano all’Jonio

 Vicepresidente Conferenza Episcopale Italiana