Omelie

Omelia Festa del Crocifisso Venerdì 1 Marzo 2019


FESTA DEL CROCIFISSO [SCARICA]

Venerdì 1 Marzo 2019

Bentornato, primo venerdì del mese di Marzo, per recarci la gioia della festa del Crocifisso e richiamarci all’identità della nostra Cassano.

Silenzio, ascolto e contemplazione consentono di avvicinarci al Crocifisso e ascoltare la Parola di Dio, convinti che “siamo cristiani non perché amiamo Dio ma perché crediamo che Dio ci ama” (L. Xardel).

L’evangelista Giovanni, nel dialogo affascinante fra Gesù e Nicodemo appena ascoltato, afferma: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna”.

Amare è donare, dare generosamente, illogicamente, dissennatamente. E Dio non può dare nulla di meno di se stesso (Meister Eckart): la croce ne è il segno tangibile. Dio ha mandato il Figlio non per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui.

Comprendiamo l’infinitezza dell’amore di Dio in Gesù: l’umanità non è giudicata, il mondo non è condannato, ma salvato. E Il Crocifisso è strumento di salvezza, cifra di un amore di cui solo Dio è artefice.

Per conoscere Dio devo inginocchiarmi ai piedi della croce.

“Suprema bellezza è quella accaduta fuori Gerusalemme, sulla collina, dove il Figlio di Dio si lascia annullare in quel poco di legno e di terra che basta per morire. Veramente divino è questo abbreviarsi del Verbo in un singulto di amore e di dolore: qui ha fine l’esodo di Dio, estasi del divino. Arte di amare. Bella è la persona che ama, bellissimo l’amore fino all’estremo. In quel corpo straziato, reso brutto dallo spasimo, in quel corpo che è il riflesso del cuore, riflesso di un amore folle e scandaloso fino a morirne, lì è la bellezza che salva il mondo, lo splendore del fondamento, che ci seduce” (Ermes Ronchi).

Sant’Agostino, commentando le prime parole che Gesù rivolge a Nicodemo: “nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell’Uomo che è disceso dal cielo”, dice: “Egli dunque era qui ed era anche in cielo: era qui con la carne, era in cielo con la divinità; o meglio, con la divinità era dappertutto. Egli è nato dalla madre, senza allontanarsi dal Padre. Sappiamo che in Cristo vi sono due nascite, una divina, l’altra umana; una per mezzo della quale siamo stati creati, l’altra per mezzo della quale veniamo redenti. Ambedue mirabili: la prima senza madre, la seconda senza padre”.

Volgiamo lo sguardo a Colui che hanno trafitto e, come San Francesco d’Assisi che nella chiesa di San Damiano dialogava misticamente col Crocifisso, parliamoGli anche noi, cittadini credenti di Cassano, e chiedamoGli cosa può rispondere a ciascuno. Il poverello di Assisi comprese che il suo servizio consisteva nel “riparare la casa”, cioè la Chiesa. Penso che, questa sera, il Crocifisso a noi dica di riparare la città di Cassano ferita da mille problemi, come la mancanza di lavoro, il caporalato, l’illegalità, l’usura, la ludopatia e la fragilità delle relazioni umane. Per questo, come vostro Pastore, consegno a tutti voi Cassanesi un itinerario programmatico in tre parole che promuovano un cambiamento personale e comunitario: accoglienza, fraternità, speranza.

Accoglienza: Cassano sia una città in cui l’accoglienza si fa prossimità e vicinanza, carità e solidarietà. Davanti all’emergenza umanitaria ci attende uno scatto di responsabilità collettiva, capace di inclusione, reciprocità pur nelle contraddizioni. Continuiamo a scrivere così la storia di Cassano, a stare tutti insieme accanto agli ultimi e a frenare l’impoverimento progressivo con azioni di soccorso per chi sta scivolando nella disperazione o ci è già dentro. Amare gli scartati non è romantico né comodo ma, lo sappiamo, la civiltà di un paese si misura dal posto che si riserva ad essi. I poveri ci convertono! Aprire cantieri di carità e di giustizia è la strada per riprendere il volto smarrito di comunità civile. Senza accoglienza la nostra Cassano si condanna alla sterilità.

Fraternità: ritroviamo la fraternità nelle nostre relazioni partendo dalle nostre famiglie, dai luoghi in cui abitiamo, dalle strade che percorriamo. Anche la politica qui a Cassano ritorni alla fraternità: constato ripetutamente rancori, invidie, gelosie che fanno tanto male generando virus distruttivi. Liberiamoci da ogni inimicizia! Scompaia la parola “nemico” nel rispetto di ogni diversità, che è sempre ricchezza; costruiamo relazioni che fanno della fraternità il gusto e la bellezza del vivere insieme. Cassano ha bisogno di riscoprirsi comunità trasparente dove ciascuno sia al servizio di tutti oltrepassando i bisogni privatistici.

Speranza: a Cassano sembra che sia morta la speranza, sopraffatta dalla rassegnazione e dal fatalismo! Ma, si può vivere senza speranza? La speranza, che viene dall’Alto, è una virtù teologale che passa dai nostri volti, si serve dei nostri nomi. La speranza, che è la certezza che Dio opera nella nostra storia personale e comunitaria, cammina attraverso la nostra tenerezza. Davanti al Crocifisso, stasera chiediamo al Cristo di attirare nella sua Resurrezione la fraternità di una comunità accogliente e gratuitamente ospitale.

Cassano, con il Crocifisso, risorga a vita nuova.

Invochiamo l’intercessione di Maria, Donna dei dolori, per il nostro cammino di cambiamento.

   Francesco Savino

 

 

DAVANTI AL CROCIFISSO

PREGHIERA

Tacciano le parole, si acquietino i pensieri

davanti a te, Cristo crocifisso

parli soltanto la tua Sapienza!

Quello che i nostri occhi vedono,

un uomo tra due malfattori

non ci mortifichi al ricordo di vittime e carnefici.

Tu primizia di vittime innocenti

continui a ripeterci:

“Beati, voi, che siete puri di cuore perché vedrete Dio

Beati voi che siete poveri

Beati voi che siete miti

Beati voi quando vi insulteranno e diranno ogni sorta di male 

contro di voi per causa mia: 

grande è la vostra ricompensa nei cieli!”

Questa tua croce, Signore,

germoglia il deserto

stilla rugiada in terra arida

offre il pane agli affamati di Te

ci guida in una fraternità

che oltrepassa

apre alla gloria eterna di figli di Dio

dove nulla ci appartiene

nemmeno la nostra stessa vita

che vive se viene donata come hai fatto tu, Gesù

che ci attiri a te e ci attendi alla destra del Padre. Amen

Cassano all’Jonio, 1 Marzo 2019

   Francesco Savino