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Il Vescovo Savino e il dono di un abbraccio ai detenuti del Carcere di Castrovillari


dsc_0168 Ogni mese il Vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, incontra i detenuti e le detenute del Carcere di Castrovillari e così anche ieri, il presule ha visitato la Casa Circondariale accompagnato dal direttore vicario della Caritas, don Vanson, dal direttore Vidiri, dall’equipe della Caritas diocesana, dalle giovani volontarie del Servizio Civile e dalle suore che fanno vita in comune con il Vescovo.

Savino ha parlato del Natale come la festa della prossimità di Dio, che si fa vicino, «che si fa carne – ha detto – con la nostra carne per rendere più bella, divinizzandola, la nostra vita. Dio ci regala il suo essere divino.

La festa del Natale – ha continuato il presule – se Dio viene a darci una mano, diventa la festa della fiducia e anche voi – ha continuato parlando ai detenuti e alle detenute – dovete avere fiducia nella possibilità di aprirvi poi al reinserimento nella comunità delle persone.

Per cui il tempo è quello di non perdere né la fiducia né la speranza per sentirvi poi cittadini con dignità.»

Sono state molto toccanti, le parole pronunciate da mons. Savino, un Vescovo che è contro il facile buonismo del Natale «perché – ha spiegato – il Natale è la festa nella quale prendiamo coscienza che dobbiamo continuamente rinascere, proprio perché Gesù rinasce continuamente nella nostra vita, nella nostra storia.»

Il Vescovo e la Caritas hanno fatto dono ai detenuti e alle detenute di una tuta: «la tuta che aderisce al vostro corpo – ha spiegato Savino – dev’essere l’abbraccio di una Chiesa che vi costudisce e attraverso Gesù che vi “tu-tela”, che non vi fa sentire soli, non soltanto a Natale ma in ogni giorno della vostra vita.»

Savino ha, quindi, concluso facendo presente la differenza tra regalo e dono: «spesso ll regalo è “obbligatorio”; il dono invece è l’espressione della nostra libertà che dice io voglio farmi dono all’altro. E quindi l’augurio più bello che vi rivolgo è anche che in questo tempo di detenzione voi facendovi dono possiate preparavi a farvi dono per la vostra famiglia e per gli altri, un dono bello, non un regalo che è condizionato. Il dono dice “qualità”, il regalo dice “quantità”.»

Il Vescovo, abbracciando i detenuti, ha dato loro appuntamento a gennaio.

Leggi la lettera dei detenuti al Vescovo

(foto P. Biasini)