Omelie

X Domenica del Tempo Ordinario 5 Giugno 2016


X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO [SCARICA]

5 giugno 2016

Dopo il tempo pasquale e le grandi solennità torniamo alle Domeniche del Tempo Liturgico Ordinario, consapevoli della presenza del Risorto sia nella ferialità che nella festività delle nostre esistenze.

In questa X Domenica del T.O. vi invito a  meditare su un racconto  di resurrezione: Gesù richiama in vita il figlio della vedova di Nain.

Ricordiamo che, oltre a questa resurrezione compiuta da Gesù, i Vangeli  ne raccontano altre due, quella della figlia del capo della sinagoga, Giairo (cfr. Lc 8,40-42. 49-56), e quella, più nota, del suo amico Lazzaro (cfr. Gv 11).

Lo scopo di queste narrazioni non è tanto quello di insistere sulle capacità prodigiose di Gesù che compie guarigioni, miracoli e resuscita i morti, quanto di far comprendere a chiunque che  la Pasqua si realizza con Gesù: in Lui la vita è più forte della morte, Egli è venuto a “prenderci per mano” per aprire la nostra alla vita eterna.

Abbiamo ascoltato dal racconto di Luca che, alla porta della città di Nain, si incrociano due cortei: quello di Gesù accompagnato dai discepoli e seguito da una grande folla, da una parte,  e il corteo funebre che accompagna al sepolcro il figlio unico di una madre vedova. Soffermiamoci sull’atteggiamento di Gesù su cui si focalizza il racconto lucano con il susseguirsi di azioni:  Gesù  vede la donna, ha compassione, la invita a non piangere, si fa vicino e tocca la bara, si rivolge al ragazzo morto dicendogli “alzati”.

Gesù è l’uomo della com-passione che non è pietismo o commiserazione ma è, come dice Enzo Bianchi, “ascolto e accoglienza dell’altro nella sua sofferenza, capacità di con-soffrire con chi ci passa accanto e a cui decidiamo di farci prossimo”.

Gesù è la Misericordia di Dio fatta concretezza. Una Misericordia che dà vita, che chiama in vita l’uomo, lo risuscita. vorrei ricordare che il termine biblico compassione  richiama  quello che accade ad una mamma che prova per suo figlio un movimento interiore fin nelle  viscere. La  mamma   ha una reazione tutta sua davanti al dolore di un figlio. E’ una reazione d’amore, sempre. Così Dio ci ama. Pensare che Dio ci ama così, riempie il cuore di fiducia e di gioia indicibile.

Due sono le conseguenze di questo incontro tra Gesù, la madre vedova e suo figlio morto: la restituzione a questa madre del figlio risorto e la glorificazione di Dio da parte della folla che vede  che il Gesù Dio ha fatto visita al popolo. Ciò che era stato cantato profeticamente da Zaccaria nel Benedictus ora si compie definitivamente in Gesù: “Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo e ha suscitato per noi una forza di salvezza nella casa di David suo servo” (Lc 1,68-69).

Quale messaggio per noi, componenti del corteo di Cristo, oggi?

E’ evidente: essere ed usare misericordia!

E’ questo  l’invito continuo che Papa Francesco fa continuamente a tutta la Chiesa e, in modo particolare, a tutti i sacerdoti che, della Divina Misericordia, celebrano il sacramento.

Gli uomini del nostro tempo hanno bisogno di misericordia più che di verità; comunque non accettano una verità se non è accompagnata dalla misericordia. Questo è il compito della Chiesa e di ciascun cristiano. Questa è la nostra missione. Siamo chiamati a verificare la nostra fede nel Cristo Crocifisso e Risorto che ha usato, usa, ed userà sempre misericordia per noi tutti.

Buona Domenica di vita  ri-sorta per tutti.

  Francesco Savino