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8 Dicembre 2015: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria


“Il ruolo della Vergine Maria non può essere colto nell’agitazione delle idee o della immaginazione; è nel silenzio interiore, nel raccoglimento della preghiera che la Vergine Maria deve essere avvicinata.”

Così pensa, a ragione, il mondo ortodosso: lasciamoci interrogare e meditiamo.

Soltanto nel raccoglimento personale, nella meditazione profonda, nella contemplazione possiamo essere colti dallo  stupore e  abbandonarci al rendimento di grazie per il mistero di una donna-creatura “immacolata”, secondo la tradizione cattolica, non toccata, cioè, dall’esperienza del male all’origine di ogni male, che consiste nella rottura della relazione tra l’uomo e Dio, nella pretesa di un esercizio di libertà fondato sulla convinzione che si può  “essere felici” senza Dio.

Nella Liturgia c’è un intreccio tra la domanda “Dove sei?” rivolta ad Adamo e la risposta di Maria di Nazareth: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

La domanda di Dio ad Adamo trova un’interessante trattazione nel libro di Martin Buber “Il cammino dell’uomo” in cui l’autore prende avvio da un racconto dei chassidim, che narra del Rabbi SHNEUR ZALMAN, imprigionato dai suoi avversari per la sua dottrina e per la sua condotta. Il carceriere, che si accorge della dignità del prigioniero, osa porgli la domanda cruciale “Come bisogna interpretare che Dio onnisciente dica ad Adamo “Dove sei?”. “Credete voi, rispose il Rav, che la scrittura è eterna e che abbraccia tutti i tempi, tutte le generazioni e tutti gli individui?”. “Si, lo credo”, disse. “Ebbene, riprese lo Zaddik, in ogni tempo Dio interpella ogni uomo: Dove sei nel tuo mondo? Dei giorni e degli anni a te assegnati ne sono già trascorsi molti. Nel frattempo tu dove sei arrivato nel tuo mondo? Dio dice per esempio: “Ecco, sono già 46 anni che sei in vita. Dove ti trovi?”. Ad udire il numero esatto dei suoi anni il comandante si controllò a stento. Posò la mano sulla spalla del Rav ed esclamo:”Bravo!”; ma il cuore gli tremava”.

Il “timore” nasce alla domanda: ”Adamo (uomo) dove sei? A che punto sei del tuo cammino?” e la domanda non può non sorprendere ogni uomo perché  lo coglie  sulla strada della vita, nel suo andare consueto.  Adamo risponde scusandosi e dice: “mi sono nascosto”.

Buber commenta “Dio: vuole turbare l’uomo, vuole distruggere il suo congegno di nascondimento, fagli vedere dove lo ha condotto una strada sbagliata, far nascere in lui un ardente desiderio di venirne fuori”.

Ogni essere umano è interpellato dalla domanda “uomo dove sei?” e ad essa deve rispondere. Soltanto così diventa capace di responsabilità.

Maria di Nazareth è “donna di responsabilità”. Non si nasconde come Adamo (uomo)! Supera il comprensibile timore di fronte ad una proposta che la trascende: ”Rallegrati, piena di Grazie: il Signore è con te”. E si affida senza “se” e senza “ma”. Il “sano” dubbio di Maria diventa fiducia obbedienziale, consegna di se stessa nelle mani del “Mistero”, che si farà carne nel suo grembo.

Proprio tra  la domanda “Uomo, dove sei”, inquietante ma pedagogica, e la risposta di responsabilità “Ecco la serva del Signore” si colloca la bellezza della immacolatezza che altro non è se non la consapevolezza di essere abbracciati da una “purissima grazia”.  Il sì di Dio, non contraddetto dalla “purissima fede”, il sì di Maria.

Tra la domanda rivolta ad Adamo (uomo) e la risposta di Maria (donna) si gioca anche nella nostra vita la possibilità di vivere una vita immacolata.

L’Immacolata, dunque, è prototipo di una nuova creazione possibile quando facciamo spazio, nel “grembo”, del nostro essere e del nostro esserci nel mondo, all’Emmanuele, il Dio con noi. Come Maria!

“Maria è il fiat pronunciato a nome di tutti, che la costituisce la tutta bella figlia di Sion, la nuova Eva, l’icona esemplare del dover essere di Israele, della Chiesa, dell’umanità e di ciascuno di noi; Santi perché immacolati, immacolati perché non sporcati dall’idolatria e dall’odio”( Padre Giancarlo Bruni, monaco di Bose).

Che bella, allora, la festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria!

Il nostro cuore si apre alla gioia, perché, come Maria, anche noi, siamo “amati per sempre” da Dio e nell’incontro con suo figlio Gesù recuperiamo l’innocenza perduta, diventiamo “immacolati”.

A tutti l’augurio che l’immacolatezza di Maria possa essere il desiderio e la realtà della vita.

+ don Francesco