Omelie

Tempo di Quaresima: “Occasione di un ritorno autentico a Dio”


I DOMENICA DI QUARESIMA [SCARICA]

14 febbraio 2016

Con il rito delle imposizione delle Ceneri, mercoledì scorso, è iniziato il tempo di Quaresima, tempo di grazia e di responsabilità, da vivere, da parte di noi cristiani, come occasione opportuna di conversione, di un ritorno autentico a Dio. Un cammino, quello quaresimale, durante il quale siamo invitati a liberarci dagli idoli alienanti che ci seducono, riducendoci a marionette, per volgere la nostra esistenza all’unico Signore della vita e della storia, Gesù Crocifisso e Risorto.

Le quattro parole forti di questa Quaresima, Conversione, Verità, Pentimento e Misericordia sintetizzano un percorso di verità per una conoscenza profonda del nostro io, perché emerga chiaramente il suo “marciume-sporcizia”. Pentendoci e affidandoci alla Misericordia di Dio che è Gesù possiamo così vivere una vita autenticamente nuova, radicalmente cambiata.

In questi 40 giorni siamo invitati a stare con Gesù, come suoi discepoli, a condividere “compito e sorte, spostamenti dal deserto della tentazione al monte della trasfigurazione, dal cammino verso Gerusalemme in Gerusalemme. Qui il suo essere passione di verità e di amore perverrà al culmine non negandosi a quanti gli procureranno dolore e morte” (cf. G.Bruni).

Oggi, prima domenica (tappa) di Quaresima, il testo del Vangelo presenta la lotta di Gesù contro le tentazioni nel deserto. Fissiamo la nostra attenzione su Gesù messo alla prova per 40 giorni, come Mosè, Israele ed Elia. Nel deserto, luogo senza sicurezze, di silenzio e di solitudine, luogo della resistenza a Dio, interna ed esterna, di lotta e di purificazione, è possibile il discernimento del cuore (Dt 8,2). Come ogni uomo alla ricerca di una vita bella, Gesù viene sottoposto alle tentazioni.

L’evangelista Luca parla di tre tentazioni: mutare le pietre in pane, possedere i regni della terra, gettarsi dall’alto del tempio per essere salvato dagli angeli.

Secondo l’interpretazione del Priore della Comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi, possiamo dire che Gesù non assolutizza il proprio bisogno di cibo e non sovverte la Creazione per soddisfarlo; non cede, cioè, alla tentazione del miracolo che sopprime la fatica del lavoro per trarre dalla terra il nutrimento. Di fronte alla vertigine del potere, di impossessarsi in un istante di tutti i regni della terra, alla inebriante promessa di potere e di gloria, Gesù non si sottrae ai limiti dello spazio e del tempo, costitutivi dell’umanità, ma vive una radicale obbedienza a Dio. Non si lascia trascinare dal delirio di onnipotenza, dal fascino perverso del tutto e subito, ma custodisce il senso del limite, della unicità di Dio e della distanza rispetto a Lui. Ecco perché risponde a Satana: “solo al Signore tuo Dio ti prostrerai, Lui solo adorerai” (Dt 6,13). Gesù non cede neanche alla tentazione del prodigio e non si sottrae ai limiti della propria corporeità. Non impone la sua messianicità con un gesto straordinario che costringerebbe la gente ad aderire a Lui, non strumentalizza la Sacra Scrittura per affermare se stesso. Infatti al tentatore dice: “non tentare il Signore Dio”.

Gesù non evita le tentazioni, non le elude, ma le attraversa superandole, grazie ad un atteggiamento di radicale obbedienza a Dio e al proprio essere creatura: per dirla con una immagine, Egli ha i piedi per terra ma lo sguardo rivolto completamente al Padre. Gesù perviene alla vittoria sulle tentazioni con la sottomissione alla parola di Dio. Egli è l’uomo libero.

Da Gesù impariamo ad esercitare la nostra libertà non cedendo alle lusinghe idolatriche della nostra epoca.

La Quaresima sia per tutti un tempo di esercizio di libertà che significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo, del proprio prestigio, della propria posizione, ma far sì che nelle piccole e nelle grandi decisioni, ogni giorno, il primato vissuto e testimoniato, sia di Dio.

Buona cammino di libertà.

† Francesco Savino