Pastorale delle vocazioni

60° giornata mondiale delle Vocazioni


Un meraviglioso Poliedro è la tematica che l’Ufficio Nazionale per la Pastorale Vocazionale ha proposto, cogliendo l’invito del Santo Padre, per richiamare l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa. Il servizio di Pastorale Vocazionale della Diocesi di Cassano All’Jonio, diretto da don Nicola Mobilio, ha celebrato la 60° giornata mondiale delle Vocazioni in concomitanza con un evento straordinario, ovvero, la presenza in Diocesi, delle reliquie di San Giovanni Paolo II. “Un meraviglioso Poliedro” è stato il riassunto di un viaggio ideale, partito lo scorso mese di Gennaio, dal titolo “Born to be” che ha incontrato i giovani delle tre vicarie diocesane per fermarsi a riflettere su cosa significa vocazione. Si parla, infatti, di vocazione e, inevitabilmente, si pensa a presbiteri e suore, ma se i giovani, vengono riuniti, coinvolti e provocati sulle parole “impegnative” della vita si scopre che sì, si può essere chiamati anche, tra l’altro, a una vita da consacrati, ma in realtà nessuna vocazione vive da sola: c’è la vocazione alla vita consacrata, al ministero ordinato, al matrimonio e al laicato bello vissuto a servizio del Vangelo.

 
La vita è una rete di “chiamate”, un “meraviglioso poliedro”, appunto, che affascina e spinge verso cose grandi.
 
La veglia di preghiera conclusiva è stata presieduta da S.E. Mons. Francesco Savino, Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio e Vice presidente della Cei.
 
Partendo dal racconto della propria vocazione e come è cambiata la sua vita dopo l’incontro con Gesù, il pastore della Chiesa cassanese ha iniziato il suo discorso cercando di comunicare che nella vita ci sono tre vocazioni, tre chiamate.
 
La prima è essere chiamati alla vita, seconda essere chiamati ad essere cristiani mediante il Battesimo, la terza vocazione è quando, nella vocazione battesimale, si sceglie la vocazione amore – coppia o alla vita consacrata.
 
Di tutte queste il denominatore comune è l’Amore.
 
Non veniamo al mondo per caso, ma siamo gettati nel mondo, nella vita, nella storia perché siamo stati voluti. Così come non chiediamo di nascere, anche la seconda vocazione, non dipende da noi, perché veniamo Battezzati perché in quel momento qualcuno lo decide per noi.
 
Nella terza vocazione, invece, arriva un segnale che va interpretato e per comprenderlo bisogna affidarsi, fidarsi e gettarsi.
 
Sono state ascoltate e portate come esempio, poi, una serie di testimonianze da parte di un seminarista, una famiglia, un diacono permanente, un sacerdote e un giovane laico impegnato al servizio della parrocchia. Una serie di carismi e vocazioni che, a seguito di un cammino, portano a cercare di capire cosa il Signore vuole da noi e, inevitabilmente, se sappiamo fidarci e affidarci a Lui saremo chiamati ad essere felici.
 
Citando il Messaggio di Papa Francesco per la giornata delle Vocazioni Mons. Savino si sofferma sul fatto che “la vocazione è un dono che bisogna saper capire ed accogliere, ma nel momento in cui si accoglie il dono della vocazione si capisce che questa è una responsabilità, un impegno per cui bisogna far conoscere Gesù a tutti. Per questo Papa Francesco dice che coloro che sono chiamati devono essere fortemente innamorati e conoscere in profondità Gesù”.
 
Direttore UCS
Caterina La Banca