Pastorale delle vocazioni

Apericena con i giovani


TREBISACCE
Voglio lanciarvi un messaggio, “indossate occhiali che vi fanno vedere la Luce”. E ancora. “L’augurio che vi faccio è che voi non siate scintille ma Luce”. E sulla felicità: “Il problema della vita, é come si guarda la vita. Ragazzi indossate gli occhiali giusti e siate felici”.
Così si è rivolto a oltre cento giovani accorsi da tutto l’Alto jonio, il Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio, Mons. Francesco Savino, a conclusione dell’ incontro organizzato dal servizio di Pastorale Vocazionale diocesano diretto da don Nicola Mobilio. Che in questo mese di Gennaio ha programmato ben quattro Apericena nella Vicaria dell’Alto Jonio, in preparazione alla 60° Giornata Mondiale di Preghiera delle Vocazioni del prossimo 30 aprile, e che stasera ha chiuso il primo ciclo di incontri nel salone parrocchiale della Parrocchia “Cuore Immacolato di Maria” di Trebisacce.
“Vi comunico la mia gioia perché sono con voi e vedo presenti alcuni sacerdoti. Il Vescovo è contento quando vi incontra, quando vi ascolta, quando percepisce come state. Ciascuno di voi é unico e irripetibile, non ci sono fotocopie”, ha continuato il vice presidente nazionale della Cei. Che è andato oltre nel suo dire. “A volte ci manca il volto rivolto, oggi camminiamo con il cellulare in mano, ci scontriamo ma non ci guardiamo nel volto. Invece stasera è bello perché sto incontrando i vostri volti. Oggi si fa fatica ad incontrarci come volti”. In conclusione l’alto presule bitontino ha voluto dapprima ringraziare “tutta l’èquipe per aver creato questo format che è l’apericena, molto caro ai giovani”, e poi ha terminato il suo applaudito discorso con alcova pillole di saggezza.
“Stasera ci sono due cose che ci accomunano: la vita ed essere tutti figli”. E ancora. Quanto a me, “mi sono innamorato di Gesù, il più grande dono della mia vita è l’aver incontrato Lui”. Fin qui il Vescovo fatto Popolo, amico e seguace di don Tonino Bello.
“La felicità significa mettere Dio al primo posto. Questa è l’unica felicità gratuita, senza se e senza ma”. Questo il sunto del “Born to Be” che tradotto significa “Nati per essere” cioè “Nati per essere felici, Nati per essere amati, e nati per amare”, alla presenza di
don Nicola Mobilio,
don Vincenzo Calvosa,
don Luca Pitrelli,
Don Nunzio Laitano,
don Michele Munno, don Gennaro Giovazzino,
Padre Godè Roger Ntabala, don Pasquale Zipparri e
Suor Fabrizia Molinaro, degli
Scout Gruppo Agesci Trebisacce e di tanti giovani.
“Cosa è stato fatto e cosa abbiamo intenzione di fare”, ha chiarito all’inizio della serata don Nicola. Che si è dato una risposta ad alta voce. “Girare per le Parrocchie e conoscere i giovani da vicino, e poi l’anno prossimo ripartire da questa conoscenza e guardare al futuro…”. Il più bel desiderio di ognuno è quello di essere felice, di essere realizzati. Da qui tre
testimonianze sul concetto di felicità. Prima Giuseppe Rizzo, 20 anni di Trebisacce studente Unical, poi Alessia Ferrara 20 anni di Rocca Imperiale, studentessa all’UniCusano a Roma, a seguire
Daniele D’Elia diciottenne di Amendolara studente dell’ Istituto Filangieri di Trebisacce
“Apprezzare le piccole cose. Piacere a se stessi significa piacere anche agli altri”. E non solo. “Alcuni trovano la felicità nelle droghe, nell’alcol nelle discoteche ma poi passato l’effetto, ritornano ad essere tristi. Questa non è felicità. Alcune mie amiche trovano la felicità nell’essere belle, attraenti”, questo hanno espresso i giovani.
Suor Fabrizia Molinaro ha chiesto cos’è la felicità. E con l’ausilio di Amerigo, membro dello staff, hanno risposto attraverso un video, quattro figure, con le frasi a loro più celebri. Sono Matteo Farina, Carlo Acutis, Marco Gallo e Salvatore, tutti giovani morti in età prematura, che nella loro breve esistenza hanno trovato nel Signore la loro vera e unica felicità.
Rocco Gentile
Portavoce
Ucs- Diocesi Cassano all’Jonio