Omelie

IV Domenica del Tempo Ordinario anno B


IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (anno B)

Dt 18,15-20; Sal 94; 1 Cor 7,32-35; Mc 1,21-28

 

31  Gennaio  2021. [Scarica l’Omelia]

 

Il Vangelo di questa IV Domenica del Tempo Liturgico Ordinario presenta una giornata tipica di Gesù a Cafarnao, città collocata a Nord del mare di Galilea e abitata da gente di varia provenienza.

Con la sua piccola comunità di discepoli che lo seguivano, Gesù predicava e insegnava, curava gli infermi e li liberava dal male.

Di sabato, il giorno del Signore per gli Ebrei, Gesù entra nella sinagoga per il culto. Dopo la lettura di un brano della Torah di Mosè e di una pericope dei Profeti, secondo quanto prevedeva la liturgia del sabato, Gesù “insegnava”.

L’evangelista Marco non riporta il contenuto del suo insegnamento, a differenza di Luca che riferisce puntualmente quanto dice Gesù nella sinagoga di Nazareth (Lc 4,16-21); precisa piuttosto che Egli insegna come uno che ha “exousìa”, con autorevolezza.

Gesù suscita meraviglia tra gli ascoltatori perché parla non come i religiosi di professione, gli scribi, che avevano il compito di studiare e spiegare le Sacre Scritture: Egli tocca le profondità della vita di ciascuno, risponde alle domande del cuore perché parla con convinzione e passione. La Sua Parola è sintesi coerente fra pensiero e vita. Per questo il Suo insegnamento è “nuovo”, sapienziale e profetico, “ferisce” ed eleva.

Tutti vorremmo ascoltare un predicatore come Gesù, ma sappiamo bene che, al di là di ogni commentatore o esegeta, in ogni omelia, la Parola di Dio rimane centrale, agisce con la sua forza attrattiva e converte.

L’efficacia della exusìa di Gesù nella sinagoga di Cafarnao si rivela dal gesto di liberazione compiuto verso “un uomo posseduto da uno spirito impuro” che incomincia a gridare: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. É un vero e proprio scontro tra la dinamica diabolica, del male, e la dinamica del bene, divina. Gesù gli ordina innanzitutto di tacere e, subito dopo, libera l’uomo da quella presenza distruttiva. La prova della liberazione avvenuta è un grande urlo: “Lo spirito impuro, straziandolo e gridandolo forte, uscì da lui”.

Allo stupore che suscita nei presenti l’insegnamento di Gesù si aggiunge ora, timore. Infatti si chiedono: “Che è mai questo? … Comanda persino gli spiriti impuri e gli obbediscono”.

A commento di questa pagina del Vangelo di Marco, Papa Francesco ha detto: “Gesù è il nostro Maestro, potente in parole e opere. Gesù ci comunica tutta la luce che illumina le strade, a volte buie, della nostra esistenza; ci comunica anche la forza necessaria per superare le difficoltà, le prove, le tentazioni. Pensiamo a quale grande grazia è per noi aver conosciuto questo Dio così potente e così buono! Un maestro e un amico, che ci indica la strada e si prende cura di noi, specialmente quando siamo nel bisogno” (Angelus, 28 gennaio 2018).

Il dono più bello che riceviamo, che io ho ricevuto e continuo a ricevere, è l’incontro con Gesù che libera da ogni forma di oppressione poiché è Lui la ragione, il senso, l’orizzonte di bellezza e di gioia della vita.

Per questo rendiamo grazie al Signore che ci abilita a proclamare la Sua Parola di liberazione e ad indicare la Sua Via di salvezza, in quanto scegliamo di essere la Sua Via.

 

Buona Domenica a tutti.

 

                                                                                    ✠   Francesco Savino