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Mons. Francesco Savino: “quando ci sentiamo monopolizzati dal carisma non stiamo lavorando più per il Regno di Dio.”


“L’unità della Chiesa in cammino nella diversità dei carismi” è il titolo dell’incontro organizzato dalla consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Cassano All’Jonio. L’incontro si è tenuto presso il salone parrocchiale di San Girolamo a Castrovillari.
Il CDAL è un organismo fortemente voluto dal Vescovo della Diocesi di Cassano All’Jonio, S. E. Rev.ma Mons. Francesco Savino che sin dal suo insediamento nel 2015 ha voluto riunire tutte le aggregazioni laicale sotto un’unica guida, attualmente quella di Nella Durso, così da poter coordinare il proprio agire e camminare insieme.
Prima dell’inizio si è tenuto un toccante momento di preghiera guidato dal presule cassanese e dal Direttore dell’ufficio diocesano di pastorale carceraria e cappellano del Carcere di Castrovillari, don Francesco Faillace, che ha visto la presenza della Croce della Misericordia. A scortare il simulacro ligneo che si rifà al crocifisso di San Damiano, Aurelio Erbino dell’area segreteria della Casa Circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari sita in Contrada Petrosa su viale Cosmai e Luigi Bloise, funzionario dell’area trattamentale pedagogica.
La Croce della Misericordia è stata realizzata dai detenuti del carcere di massima sicurezza di Paliano e benedetta da Santo Padre il 14 settembre 2019. Sul legno sono dipinte scene bibliche di liberazione, di riscatto e di redenzione, ma anche le immagini di mamme in carcere con i loro bambini. La Croce della misericordia è un segno di pace, di speranza, di riconciliazione e rappresenta il Signore che visita questi luoghi di sofferenza e dice ai detenuti che il Dio è venuto a visitarli, a toccare le ferite, a invitare a riprendere il cammino. Il suo viaggio in Calabria terminerà il prossimo 29 giugno con la celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Savino che in seno alla CEC ha, tra le altre, anche la delega alla Pastorale carceraria.
Dopo i saluti di rito che hanno visto gli onori di casa fatti dal direttore diocesano del CDAL, Nella Durso, l’interessante relazione di Paola Dal Toso, docente universitaria di Vicenza, già Segretaria della CNAL e guida Scout, che ha posto l’accento su quello che deve essere il vero significato del CDAL, ovvero una sinfonia di carismi che deve camminare in modo sinodale senza prevaricazioni di nessun tipo.
Ha preso la parola il Vescovo della Diocesi di Cassano All’Jonio che ha dato una lettura teologica di come deve essere vista la realtà carceraria, ovvero come luogo di accoglienza e inclusione nel quale si deve concedere la possibilità di comprendere i propri errori e ritornare nella comunità di appartenenza con una seconda possibilità.
Il crocifisso della Misericordia nel suo peregrinare vuole dare speranza. Non è vero” dice il Presule cassanese nonché vice presidente della CEI “che finché c’è vita c’è speranza, ma finchè c’è speranza c’è vita”.
Riferendosi al compito del CDAL Mons. Savino è stato chiaro: “quando ci sentiamo monopolizzati dal carisma non stiamo lavorando più per il Regno di Dio.” E all’interrogativo: “Perché esiste il CDAL?” risponde dicendo “perché esiste lo Spirito altrimenti saremo inesistenti, perché è lo Spirito che genera carismi. Bisogna imparare prima di tutto a fidarsi dello Spirito. Sant’Agostino, infatti, sosteneva che è il nostro maestro interiore. Vivere secondo lo Spirito è vivere secondo il dono che ci è stato fatto.
Il carisma va usato per Gesù, per la Chiesa e per costruire il Regno di Dio. La realtà è al plurale. A monte c’è una chiamata che è partita dallo Spirito ed è a quella chiamata che bisogna rispondere”.

Caterina La Banca 
Direttore UCS